«Il risorgimento del popolo» secondo Università e Museo Storico
Nuovo appuntamento del ciclo di lezioni pubbliche per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia
Gli studi più aggiornati di storia
del Risorgimento hanno sostenuto che i patrioti della prima metà
del XIX secolo immaginavano la nazione italiana come una comunità
di parentela e di discendenza, concepivano l'amor di patria come
un'estensione dell'amore coniugale e su queste basi lo
sacralizzarono, affermando l'idea del martirio per la patria.
In quest'ottica fu grazie alla capacità di mobilitazione data dalla
potenza emotiva - prima ancora che politica - di una cultura
nazionalista molto segnata dal romanticismo, che il Risorgimento
assunse un carattere «di massa», coinvolgendo direttamente decine
di migliaia di persone e indirettamente alcune centinaia di
migliaia.
Dando per acquisiti gli importanti risultati di tali ricerche,
dovuti anzitutto ad Alberto M. Banti, questo intervento si propone
in primo luogo di «integrarli», se così si può dire, sottolineando
alcuni aspetti sociali e politici del nazionalismo italiano, che
pure ebbero un peso non trascurabile nel conferire al Risorgimento
italiano un carattere popolare e di massa.
Nonostante ciò, dopo l'Unità lo Stato italiano mantenne molto a
lungo un carattere elitario, che contribuì a rendere «debole» il
senso di identità e di appartenenza nazionale delle grandi masse
popolari.
Il secondo obiettivo della presente conversazione sarà appunto
quello di proporre un'interpretazione di tale fenomeno, che a
giudizio di molti studiosi e osservatori contraddistingue ancor
oggi l'Italia rispetto ad altri paesi europei. (Tommaso Detti)
Il ciclo
In occasione della ricorrenza del 150° anniversario dell'Unità
d'Italia, la Fondazione Museo storico del Trentino e l'Università
degli Studi di Trento promuovono una serie di iniziative volte ad
offrire una ricostruzione del Risorgimento e della complessa storia
dell'Italia unita.
Il programma prevede alcune lezioni pubbliche tenute da storici di
alto profilo nazionale, nelle quali si intende coniugare il rigore
scientifico e la capacità di alta divulgazione.
Le lezioni sono distinte in due cicli.
Il primo è dedicato alla ricostruzione di alcuni nodi del
Risorgimento: i fermenti patriottici e la partecipazione delle
classi popolari al processo di unificazione da un lato, la
collocazione del processo risorgimentale nel contesto delle
relazioni nternazionali dall'altro.
Il secondo affronta alcuni dei grandi temi «strutturali» della
storia dell'Italia unita, scelti per la loro cruciale incidenza
sulla storia dell'Italia unita, che si ripercuote fino ai giorni
nostri.
Gli incontri si terranno presso l'Aula Kessler della Facoltà di
Sociologia, in via Verdi 26 a Trento con inizio alle ore 17.30.I
due cicli saranno intervallati da una conferenza spettacolo di
storia cantata intitolata «L'altro mondo del generale. Garibaldi a
cento anni dallo scoglio di Quarto», di e con Emilio Franzina,
docente universitario e musicista/narratore, che si terrà venerdì
18 marzo p.v. presso il Teatro Cuminetti, in via Santa Croce 67 a
Trento con inizio alle ore 20.30.
Tommaso Detti
Professore ordinario di Storia contemporanea presso l'Università
degli Studi di Siena.
Studioso di storia del movimento operaio nel lungo Ottocento.
Ha curato fra l'altro, assieme a Franco Andreucci: Il movimento
operaio italiano.
Dizionario biografico 1853-1943, 6 voll., Roma, Editori Riuniti,
1975-79.
Fra le sue principali pubblicazioni: Serrati e la formazione del
Partito comunista italiano. Storia della frazione
terzinternazionalista 1921-1924, Roma, Editori Riuniti, 1972;
Salute, società e Stato nell'Italia liberale, Milano, Franco
Angeli, 1993.
Con G. Gozzini ha pubblicato un manuale per l'università, in due
volumi: Storia contemporanea, I. L'Ottocento, II. Il Novecento,
Milano, Bruno Mondadori, 2000-2002. Dal 2003 al 2007 è stato
presidente della Sissco (Società italiana per lo studio della
storia contemporanea)