Falling Walls Lab: Stefano Troncone vince la selezione italiana
Selezionati i tre migliori progetti italiani tra i 16 rimasti in finale – Troncone porterà il suo progetto di ricerca a Berlino il prossimo 8 novembre e sfiderà gli altri 99
Foto Bernardinatti.
Sono Stefano Troncone (dottorando, Facoltà di Ingegneria dell'Università Federico II di Napoli), Susan Wache (phd, Cognitive Science - Neurobiopsychologie, Osnabrück University) e Luca Ragazzoni (dottorando, CRIMEDIM-Centro di ricerca interdipartimentale in Medicina d'emergenza e dei disastri, Università del Piemonte Orientale) i tre finalisti dell'unica tappa italiana di Falling Walls Lab 2014.
I loro progetti sono stati selezionati oggi da una giuria tecnica nel corso dell'iniziativa che si è tenuta nell'Aula Kessler del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell'Università di Trento.
Ma solo uno di loro si è aggiudicato la possibilità di presentare il proprio progetto di ricerca a Berlino il prossimo 8 novembre (anniversario della caduta del Muro) davanti a un pubblico internazionale, insieme agli altri 99 finalisti provenienti dagli altri Paesi europei.
Si tratta di Stefano Troncone che ha convinto la giuria con «Pandora», una carrozzina di nuova concezione, che restituisce alle persone che la usano la percezione dell'equilibrio e che permette loro di fare una serie di movimenti e di cambiare posizione in modo agevole.
Una carrozzina molto leggera e trasportabile. Il suo progetto è stato scelto tra le idee presentate dagli altri 15 finalisti.
Un'opportunità di visibilità internazionale per menti giovani e brillanti, che ha attirato numerose domande: ben 47 da tutta Italia e Paesi limitrofi.
Per partecipare, i candidati dovevano avere età non superiore a 35 anni, essere studenti di un corso di laurea magistrale o di un master, dottorandi, post-doc di qualsiasi settore disciplinare o anche giovani professionisti, scienziati o imprenditori.
«Great mind, 3 minutes, 1 day» (questo il motto dell'iniziativa): per presentare il proprio progetto alla giuria i candidati hanno avuto tre minuti a disposizione.
A selezionare i tre migliori progetti e poi il progetto vincente è stata la giuria composta da esponenti del mondo accademico, imprenditoriale e della ricerca, tra cui Nicola Pugno (membro della giuria del prossimo Falling Walls Lab a Berlino e precedente speaker a Falling Walls oltre che referente dell'Università di Trento per l'iniziativa), Alessandro Roccavilla (direttore della Business Unit in Altran Italia), Barbara Mazzolai (direttore del centro di Micro-Bio Robotica dell'Istituto Italiano di Tecnologia), Federico Della Croce (direttore del Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino), Sara Spilimbergo (ricercatrice di Ingegneria industriale dell'Università di Trento) e Marco Sardina (direttore Ricerca & Sviluppo di Zambon Pharma).
Falling Walls Lab
L'iniziativa Ispirato alla ventata di cambiamento portata dalla caduta del Muro, il primo Falling Walls Lab fu organizzato nel 2011 a Berlino e, in seguito al grande successo ottenuto, la Falling Walls Lab Foundation, in collaborazione con A.T. Kearney (società di consulenza affermata a livello internazionale), decise di riproporre il format l'anno seguente su scala mondiale.
Il concorso prevede, anche per l'edizione di quest'anno, una prima fase in cui i Paesi partecipanti selezionano a livello locale l'idea migliore e una seconda fase, che si tiene ormai di consueto ogni 8 novembre a Berlino, in cui i 100 finalisti provenienti da tutto il mondo vengono messi a confronto.
Tra le idee presentate durante la finale verrà scelta quella più innovativa.
Non vi sono limiti disciplinari: le innovazioni proposte possono riguardare l'agricoltura come l'economia, la medicina, l'ingegneria, le materie umanistiche, per favorire appunto il dialogo tra i diversi ambiti della conoscenza.
Il vincitore della finale avrà la possibilità di intervenire il giorno dopo, 9 novembre, anniversario della caduta del muro di Berlino, alla Falling Walls Conference, un convegno internazionale organizzato ogni anno dalla fondazione che prende ispirazione da questo evento storico che ha cambiato il mondo.
La conferenza raccoglie innovatori provenienti da 75 Paesi e una ventina di scienziati tra i più influenti del nostro tempo che esporranno le loro ricerche d'avanguardia rispondendo alla domanda «quali saranno i prossimi muri a cadere?».
Scopo della Falling Walls Conference è quello di mettere in relazione il mondo della scienza con l'industria dell'innovazione, con la politica, con i media e con la cultura.
Ma anche quello di identificare le nuove tendenze, le opportunità e le soluzioni per le sfide globali, di rendere la ricerca comprensibile a un pubblico sempre più vasto e infine quello di far dialogare due generazioni di innovatori: giovani e senior.
I costi di viaggio e alloggio a Berlino del candidato di Trento alla finale saranno coperti dall'Università di Trento. Il Falling Walls Lab Trento è promosso dall'Università di Trento in collaborazione con Falling Walls Lab Foundation insieme con A.T. Kearney (Founding Partner) e FESTO (Global Partner).
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