Storie di donne, letteratura di genere/ 359 – Di Luciana Grillo
Dominique Fortier, «Le città di carta» – Bel ritratto poetico e suggestivo di una poetessa diventata una delle figure più significative della letteratura mondiale
Titolo: Le città di carta
Autrice: Dominique Fortier
Traduttrice: Camilla Diez
Editore: Alter Ego 2020
Pagine: 192, Brossura
Prezzo di copertina: € 16
Con uno stile originale e raffinato, la canadese Dominique Fortier ci parla di Emily Dickinson, vissuta in un ambiente colto e raffinato, circondata da una natura gioiosa, golosa di crostate e lettrice avida anche di libri proibiti, felice di essere messa in castigo in un luogo dove può stare da sola, nel silenzio dei suoi pensieri.
Si stupisce quando i fiori raccolti insieme ai fratelli Austin e Lavinia vengono messi fra le pagine di grandi volumi, «i libri si dissetano con l’acqua dei fiori».
Giocano sulla neve, Emily e i suoi fratelli, «sono i primi a calcare la pagina bianca del giardino, dove si delineano tre piccoli labirinti intrecciati. Modellano palle di neve che esplodono come petardi di farina sui cappotti scuri… quando finalmente i bambini si rialzano, la loro impronta resta sdraiata, tre piccole statue giacenti di neve».
Fortier indica gli ambienti dove Emily ha trascorso la sua vita, racconta l’emozione che la poetessa prova nel ritornare a Homestead, la casa della sua infanzia, quella che non abbandonerà più.
Non ama viaggiare, se non tra gli amati libri, sentendosi sicura nei luoghi che l’hanno vista bambina: «Il fratello e la sorella hanno steso davanti a loro alcune cartine geografiche. on una schicchera, varcano fiumi e scavalcano confini. È l’unico tipo di viaggio che Emily desideri».
È dalle stanze della sua casa che Emily guarda il mondo, scrive lettere a persone che non esistono, gioca con le parole, si autosegrega in giardino prima, poi nel secondo piano della casa, infine «nella sua stanza, da cui usciva solo in caso di stretta necessità. Ma in realtà, già da tempo viveva in uno spazio ancora più piccolo: un pezzo di carta grande come il palmo della sua mano. Nessuno avrebbe potuto portargliela via, quella casa lì».
I critici e gli studiosi hanno indagato a fondo per capire il perché di un isolamento così radicale, «ma per quanto si indaghi, moltiplicando le biografie, studiando le lettere e le testimonianze, non si trova nessun evento…non c’è catastrofe, né svolta, né punto di rottura. Il ritiro di Emily è progressivo e graduale».
Fortier pone l’accento su alcuni aspetti dell’indole di Emily, su una certa ironia che si scorge fra le parole, quando ad esempio racconta della vita in collegio, delle ragazze («creature giudiziose, istruite») a cui la signora Lyon «lascerà totale libertà - di dire sì» per conquistare il paradiso che «sarà parecchio affollato, e si pesteranno i piedi con i loro stivaletti di vernice… L’inferno, sì: l’inferno sarà sicuramente molto più tranquillo».
Emily è indipendente, critica nei confronti del mondo in cui tutte le donne sono considerate “malate”: «Questo spiega molte cose - perché sono gli uomini a esercitare il mestiere di avvocato, di medico, di notaio e di pastore».
C’è un presagio di femminismo, la consapevolezza che l’universo femminile è messo da parte, non a caso il fratello Austin va a studiare a Harvard… mentre in cucina, «al calore del focolare… Lavinia misura, pesa, versa, gratta, sbuccia, denocciola, depicciola, sfoglia, pela… confeziona a mano guanti e sciarpe, ricama fazzoletti, rammenda gonne, cuce grembiuli. Emily fa l’opposto… quando scrive, si annulla… scrive per testimoniare… Emily è di carne, di sangue e d’inchiostro».
Fortier ci sorprende, ci rivela che Emily «in realtà ha avuto altre tre sorelle, nascoste nella sua camera: Anne, Charlotte ed Emily, come lei. Le Bronte vi abitano in perfetta armonia con il resto della sua famiglia».
Sempre più isolata e lontana da tutti, per Emily «il mondo finirà per essere tutto contenuto nella punta della penna che stringe fra le dita».
Bel ritratto questo testo poetico e suggestivo che ci fa entrare in punta di piedi nel mondo segreto di una poetessa vissuta nell’ombra e diventata una delle figure più significative della letteratura mondiale.
Luciana Grillo – [email protected]
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