Un salvagente all’ONU che sospetta l’Italia di Razzismo

Mandare in Italia gli ispettori significa paragonare l’Italia agli stati che commettono davvero le grandi atrocità, dal Myanmar alla Libia, dal Pakistan all’Arabia

È davvero irritante leggere che l’ONU intenda inviare in Italia degli ispettori per verificare se nel nostro Paese vengano calpestati i diritti umani.
L’annuncio della neo nominata Alto Commissario per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, getta un’ombra di profonda incompetenza all’intera istituzione delle Nazioni Unite.

Che l’ONU servisse a poco, lo sapevamo. Ma è pur sempre necessario avere un luogo comune ove ognuno a questo mondo possa dire la sua, anche se poi le parole non vengono seguite dai fatti.
L’Italia si è sempre adoperata per dare corso alla volontà delle Nazioni Unite, basti vedere - a titolo esemplificativo - che da una dozzina d’anni abbiamo un contingente di 2.000 soldati nel Libano meridionale a rischiare la vita per bonificare i campi minati e costruire al loro posto un confine condiviso tra Libano e Israele.

Come ha detto con puntualità il ministro degli Esteri Moavero, ha signora ha usato parole inappropriate, infondate e ingiuste.
Ma basta guardare cosa accade in Italia per capire che la Bachelet ha mancato il bersaglio alla grande speriamo in buona fede. Le migliaia di volontari che danno assistenza ai 700mila immigrati, da soli possono rendere ridicola la decisione dell'Alto Commissario.

Che ogni tanto qualcuno perda le staffe, di fronte a questi numeri è più che comprensibile, anche se non ammissibile. Ma si tratta pur sempre di numeri che in termini percentuali sono davvero frazionali.
Noi non abbiamo mai difeso Salvini nella sua politica verso i migranti, ma in questo caso dobbiamo dire che neppure lui si merita un affronto del genere.
Per questo gettiamo il salvagente alla Bachelet: per non annegare in questo mare di cazzate.