Storie di donne, letteratura di genere/ 494 – Di Luciana Grillo
Emma Sepp-Floberg, «Amorisenzaetà» – Una raccolta di storie vere scritte dopo il lockdown a rappresentare uno spiraglio di speranza
Titolo: Amori senza età
Autrice: Sepp Emma Floberg
Prefazione: Laura Marelli
Editore: Print Service Pavia, 2022
Pagine: 220, Brossura
Prezzo di copertina: € 12
Quindici persone di una certa età, frequentando un Corso di Scrittura gestito dall’Università della Terza Età di Pavia, hanno deciso – guidati da un’abile e appassionata docente – di scrivere dei racconti che parlassero di amore, di tenerezza, di incontri casuali, di omosessualità, di eutanasia.
Dunque, non storielle banali scritte con superficialità, ma vite di persone vere, ciascuna con la sua sensibilità, con i suoi dolori, con i ricordi…
I racconti sono stati scritti dopo il lockdown, rappresentano uno spiraglio di speranza dopo tanta solitudine e tanti timori.
Molto originale la costruzione del nome dell’autrice: ogni lettera è l’iniziale del nome o del cognome di un autore e un’autrice.
Quando si comincia a leggere, dopo un’amorevole prefazione della docente, professoressa Laura Marelli, si trovano preziosi versi di Dante e Guinizelli, che mettono l’accento sul tema scelto: l’amore che può arrivare anche negli anni della maturità, che può rinascere dopo un abbandono, che può confortare chi ha perduto una persona cara.
Non sono racconti tristi, intrisi di rimpianti, ma storie generate con semplicità, scritte anche con ironia, come fa Vincenzo che si invaghisce di Ginevra senza aver mai scambiato una parola con lei.
Spera di incontrarla magari in Paradiso… «non so se di là ci troverò Ginevra che stende i panni, per questo tipo di lavoro meglio l’inferno perché lì asciugano prima».
Poi c’è Flaminia che accusa sua madre Anita di indifferenza, c’è Mariuccia che sposa un vedovo non cattivo, ma un po’ avaro.
Alla sua morte, Mariuccia cerca un altro affetto, il paese si scandalizza, poi un altro ancora che lei lascia a pochi giorni dal matrimonio, «era troppo asfissiante e io mi sentivo soffocare!».
Ilaria racconta una storia dolceamara, quella di Antonio che «ha vissuto come un cane per tanti anni… almeno qualche mese di amore l’ha vissuto, no? Se poi era illusione, se poi non era ricambiato, che importa? O non si vive tutti di illusioni?»
Elio è un autore prolifico, in questo libro ci sono cinque racconti molto diversi tra loro, scritti con scioltezza e saggezza.
Infatti scrive: «È risaputo che gli anni passano e le cose cambiano. Gradualmente. È un cambiare che non si avverte, come fanno le lancette dell’orologio, che vanno e non le vedi andare».
E in un altro racconto, a proposito di una coppia un po’ litigiosa, ma sempre pronta a fare la pace, commenta: «Anche se non saranno più tanto alte le fiamme che divampano, ce ne staremo al caldo delle braci che ardono ancora».
Altra scrittura sciolta è quella di Emanuela, che mette al centro del suo racconto un amore ritrovato dopo trent’anni fra due persone, mentre «Tante cose erano cambiate… quei pochi decerebrati con cui era riuscita a intrecciare delle relazioni, dopo parecchi anni dall’inizio della vedovanza, l’avevano talmente delusa, da farle decidere di optare per la singletudine ad oltranza».
Ma rivedere Giulio obbliga Monica a cambiare il suo programma: c’è tenerezza in questa storia, c’è ironia: «Per rendersi presentabile, l’indomani mattina andò dal parrucchiere e trascorse il resto della giornata a scegliere l’abbigliamento più adatto all’incontro… mi sono ormai preclusa ogni incontro che potrebbe avere una qualsiasi valenza sentimentale. E poi, alla mia età!!! Sarei ridicola… Si sentiva peggio di un’adolescente al primo appuntamento: da non credere!»
Le storie si susseguono, gli amori in età adulta devono essere affrontati, vissuti, capiti, senza paura di cadere nel ridicolo: c’è un flash di luci rosse descritto da Fabio, c’è Anna che, dopo tante insistenze, accetta l’invito di Martino, prima per un incontro al bar, poi per vedere insieme un film, infine per andare all’Arena… c’è Marco che si innamora perdutamente – ricambiato – di Anna (un’altra!) anche se sa che il suo matrimonio è già deciso.
Si ritroveranno, dopo varie esperienze anche dolorose, grazie a Facebook.
Ci sono genitori le cui scelte ereditarie non sono gradite dai figli, si leggono titoli e parole di canzoni famose, ad esempio di Charles Aznavour, fa capolinea l’anoressia, si raccontano le emozioni di chi dall’aereo vede il suo paesello e la gioia di riconquistare la libertà di cui Ersilia godeva da bambina, c’è il dolore di chi organizza una festa da lungo tempo programmata insieme al suo compagno e realizzata da sola, c’è un figlio che non si vuole e un violino che riprende a suonare, c’è un avvocato di successo che improvvisamente si sente diverso, ci sono «dei quadernetti scritti fittamente, con una calligrafia antiquata… Era il diario di una donna di nome Camilla…», c’è il garbato signor Sergio fornito di ombrello durante un improvviso acquazzone e infine, una storia struggente di amore ed eutanasia.
Davvero bravi questi quindici attempati studenti!
Naturalmente non ho potuto citare tutti, benché lo meritassero; spero però che continuino a scrivere perché se è vero che «una persona che legge ne vale due», la persona che scrive può esprimersi come Charles Bukowski:
Per me scrivere è volare,
è accendere un fuoco. Per
me scrivere è tirare fuori la
morte dal taschino,
scagliarla contro il muro e
riprenderla al volo.
Luciana Grillo - [email protected]
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