Istat pubblica i conti economici territoriali degli anni 2016-2018

Sono le Marche a registrare la crescita del Pil più elevata, +3%. Un deciso recupero anche per l’Abruzzo (+2,2%)e la Provincia Autonoma di Bolzano (+2%)

L'incidenza dell'economia non osservata è molto alta nel Mezzogiorno, dove rappresenta il 19,4% del complesso del valore aggiunto, seguita dal Centro (14,1%).
Sensibilmente più contenute, e inferiori alla media nazionale, sono le quote raggiunte nel Nord-ovest e nel Nord-est, pari rispettivamente a 10,6% e 11,4%.
Sono dati Istat che fanno riferimento al 2017, ultimo anno per cui sono disponibili i dati sulla somma della componente sommersa e di quella illegale, che rappresenta in Italia il 13,5% del valore aggiunto totale (l'incidenza sul Pil 12,1%).
Mentre il numero di occupati, è aumentato nel 2018 dello 0,9%. La crescita è stata omogenea in tutte le ripartizioni.
 
Nel report dell'Istat sui conti economici territoriali 2016-2018 si rileva che nel 2018 il Pil è aumentato dello 0,8% rispetto all’anno precedente.
La ripartizione più dinamica è il Nord-est dove il Pil è cresciuto dell’1,4%, trainato dalla performance dell’Industria (+3,2% rispetto al 2017) e dai risultati positivi delle Costruzioni (+2,3%) e dell’Agricoltura (+3,1%).
A livello regionale sono le Marche a registrare la crescita del Pil più elevata, con un 3% di aumento rispetto all’anno precedente.
 
Un deciso recupero dell’attività produttiva si rileva anche per l’Abruzzo, dove il Pil è cresciuto del 2,2% a fronte dello 0,6% del 2017, e per la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen (+2%).
Con 36,2mila euro nel 2018 (35,7mila nel 2017) il Nord-ovest resta l’area geografica con il Pil per abitante più elevato (misurato in termini nominali).
Seguono il Nord-est, con 35,1mila euro (34,3mila euro nel 2017) e il Centro, con 31,6mila euro (31,1mila euro nel 2017). Il Mezzogiorno, con 19mila euro (poco più della metà di quello del Nord-ovest), supera lievemente il livello del 2017 (18,7mila euro).