Il futuro del Calcio Rovereto – Di Paolo Farinati
Intervista al Vice Capitano della squadra Marco Tranquillini, un centrocampista moderno, molto tecnico, che sa leggere le situazioni in campo
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Torniamo a scrivere del Football Club Rovereto, formazione che sta letteralmente e meritatamente dominando il Campionato di Promozione del calcio trentino.
Lo facciamo con grande piacere con il Vice Capitano della squadra Marco Tranquillini: giocatore esperto e protagonista nella sua carriera in vari Campionati, anche di Serie superiori.
Un centrocampista moderno, molto tecnico, che sa leggere le situazioni in campo con rara intelligenza e pure con generosità.
Come ad esempio nella partita di quest’ultima domenica, vinta dal Rovereto 4 a 0 con il Calceranica: dopo una felice triangolazione, Tranquillini si trova a tu per tu col portiere avversario, legge molto bene la situazione e con grande generosità passa lateralmente il pallone al compagno Brusco, che insacca praticamente a porta vuota(!).
Gesto non comune, da vero leader riconosciuto dai suoi compagni.
Caro Vice Capitano Tranquillini, ti chiedo subito il tuo curriculum sportivo.
«Ciao Paolo e grazie per i complimenti! Ho fatto tutta la trafila, dai primi calci ai giovanissimi, nel Rovereto, poi un anno ad Arco, quindi allievi e juniores nazionali a Trento, dove a metà stagione sono stato aggregato alla prima squadra in Serie D, allora allenata da Marco Gaburro, per poi restarci i successivi due anni sempre in Serie D. Un’esperienza tosta ma per me molto formativa.
Poi sono passato al Mori nel Campionato di Eccellenza regionale, a seguire un anno a Villa Lagarina in Promozione con la vittoria del Campionato.
Finiti gli anni dove rientravo nella regola del giovane in campo, sono tornato al Mori per tre anni nel Campionato di Eccellenza, culminati con la vittoria e il successivo anno ho giocato in Serie D. L’anno dopo è stato il mio primo a Rovereto in Promozione. Con il fallimento della vecchia società US Rovereto sono passato alla Vipo Trento, per poi tornare a Rovereto l’anno seguente, quando abbiamo vinto la Prima Categoria e proseguito nel campionato di Promozione fino ad oggi.»
Cosa è stato e cosa è per te il calcio?
«Credo di far parte dell’ultima generazione che ha imparato a giocare all’oratorio, in giardino con papà e per strada con gli amici. Per me il calcio è quella passione li, quella che sta forse mancando ai giovani d’oggi.»
Hai qualche giocatore che ti ha colpito e a cui ti sei particolarmente ispirato?
«Onestamente no, il calcio che vediamo in TV è un’altra cosa rispetto al nostro, difficile per me prendere esempio da quei campioni. Però da giovane ho avuto la fortuna di giocare in Serie D a Trento assieme a calciatori che scendevano di categorie come la Serie C e la B, che sicuramente ti insegnano molto, specialmente dal punto di vista della mentalità.»
Gli obiettivi del Football Club Rovereto sono precisi: crescere in qualità di gioco anno dopo anno. Cosa ne pensi di questa impostazione?
«È un percorso che va fatto con i tempi giusti, senza forzare, inserendo elementi importanti di anno in anno. Abbiamo alzato parecchio l’asticella e questo si vede in primis negli allenamenti, il livello aumenta e questa per tutti è una grande opportunità di imparare e di migliorare.»
La tua esperienza è molto importante per i molti giovani Tuoi compagni di squadra. Che motivazioni ti da questo ruolo?
«È una bella responsabilità, che io e tutti gli altri miei compagni più esperti ci prendiamo ad ogni allenamento, a volte quasi esasperando alcuni concetti, ma proprio perché crediamo molto nelle potenzialità dei nostri compagni più giovani.»
Il calcio moderno è indubbiamente grande tecnica abbinata alla velocità di esecuzione. Quanto conta per te l'aspetto atletico e fisico?
«In queste categorie giochiamo un calcio decisamente più fisico che tecnico, quindi direi proprio che l’atletismo è un aspetto fondamentale. È cambiato molto il modo di allenarsi negli ultimi anni e in questo senso abbiamo uno staff molto preparato, che oltre a proporci esercizi moderni segue quotidianamente ogni giocatore per garantirne il massimo rendimento.»
Come vedi questi ultimi mesi del Campionato di Promozione del Trentino?
«Sinceramente penso domenica per domenica. Credo sarebbe sbagliato iniziare a fare conti adesso. Mancano ancora tante partite e in questo Campionato si possono trovare insidie su ogni campo, compresi quelli delle squadre più indietro nella classifica.»
Lo Stadio Quercia è un autentico gioiello, sicuramente tra i più bei campi del Trentino - Alto Adige. Quale ritieni possa essere il Campionato di calcio ideale per una città come Rovereto, che ha pure un passato calcistico molto prestigioso?
«Purtroppo negli ultimi anni abbiamo avuto spesso problemi con il terreno del nostro campo e devo dire che questo ci ha messo in difficoltà per l’idea di gioco che abbiamo. Fortunatamente sembra che adesso stia migliorando. Per quanto riguarda la città di Rovereto e l’impianto dello Stadio Quercia, sicuramente meritano categorie superiori.»
Il settore giovanile del Rovereto è in crescita costante. Quanto è importante e motivante questo fatto per voi della prima squadra?
«Allenarsi con ragazzi già pronti e maturi non fa altro che alzare il livello e come dicevo prima questo aiuta tutti. Non è facile e proprio per questo la società sta investendo molto sul settore giovanile.»
Tu sei il Vice Capitano della squadra. Come vivi questo ruolo affidatoti da mister Eccher?
«Sicuramente fa molto piacere e non dev’essere affatto un peso. Credo che la scelta del Capitano e del suo Vice sia dettata molto dall’aspetto caratteriale del giocatore, e specialmente quest’anno ogni domenica nel Rovereto scendono in campo 7 / 8 potenziali Capitani da questo punto di vista. Penso a compagni come Chimini, Coppi, Cuccarello, Festi, Larcher, Bertagna, Raffaelli. E anche se alcuni di loro non fanno parte della squadra da molto tempo, all’interno dello spogliatoio assumono un ruolo fondamentale come punto di riferimento per i più giovani.»
Dove vedi il Football Club Rovereto tra cinque anni?
«Non so dirti dove, ma spero in una Categoria superiore alla Promozione e con la rosa della prima squadra fortemente composta da giocatori provenienti dal nostro vivaio.»
Grazie, caro Marco e….in bocca al lupo! Forza Rovereto!
Paolo Farinati - [email protected]