L’autonomia del Trentino oggi – Di Mauro Marcantoni – 16
Trento e Bolzano impegnate nella costruzione parallela di due autonomie distinte (anni Settanta-Ottanta)
Il Secondo Statuto, istituendo due Province autonome titolari di gran parte delle competenze e relegando a un ruolo marginale la Regione, ha avviato due processi paralleli che hanno visto Trentino e Alto Adige impegnati sulla costruzione delle rispettive specificità istituzionali, concentrando i loro rapporti nello spazio necessario delle negoziazioni con lo Stato.
L’approvazione del Secondo Statuto, i nuovi assetti dell’autonomia e la divaricazione tra le politiche delle due Province autonome
Uno dei meriti della rappresentanza trentina in Commissione dei 19, che nei decenni successivi innescò effetti particolarmente positivi, fu quello di avere ritrovato, pur nella diversità delle posizioni, il filo di un confronto costruttivo con le rappresentanze politiche del Sudtirolo, orientato alla soluzione della «questione altoatesina» e alla costruzione delle condizioni di una convivenza pacifica e costruttiva.
Questo grazie alla lezione impartita dagli errori pregressi, ma anche a una sorta di mutazione culturale che proprio in Commissione dei 19 ebbe modo di affinarsi, trovando nei primi anni Settanta un terreno particolarmente fertile: il passaggio da una concezione esclusivamente «regione-centrica» del sistema autonomistico a una concezione più articolata, dove assumevano peso e ruolo anche le specifiche e legittime aspettative delle popolazioni trentine, in funzione di una autonomia propria, distinta da quella sudtirolese.
In quelle condizioni storico-politiche e per quei tempi non si trattò di cosa da poco, ma di una vera e propria svolta, con conseguenze sia sul terreno del confronto con i sudtirolesi che nella costituzione del nuovo assetto autonomistico.
Rielaborazione giornalistica dei contenuti del volume di Mauro Marcantoni STORIA, della Collana Abitare l’Autonomia - IASA Edizioni, Trento. |