Lourdes, la Diocesi di Trento in pellegrinaggio
Dal 2 al 6 settembre 102° pellegrinaggio diocesano, guidato dall’arcivescovo Lauro
Dopo tre anni di sospensione causa Covid, i pellegrini della Diocesi di Trento tornano a Lourdes. Inizia infatti domani, venerdì 2 settembre, il 102° pellegrinaggio diocesano al santuario mariano francese. Per i 179 partecipanti, un intenso programma fino a lunedì 5 settembre, guidati dall’arcivescovo Lauro, che raggiunge Lourdes per la quarta volta da quando è alla guida della Chiesa trentina.
Del gruppo complessivo fanno parte 21 ammalati, 39 dame e barellieri, 6 medici, 3 infermieri, 5 preti. Tra i volontari coinvolti anche una decina di giovani, adeguatamente formati per questa esperienza che vedrà alcuni di loro protagonisti per la prima volta.
Il santuario francese sarà raggiunto dalla maggior parte dei fedeli con il volo Bergamo-Lourdes, dopo il viaggio in pullman da Trento, con partenza domani alle ore 7.30 da Lungadige Monte Grappa (all’altezza della funivia di Sardagna).
I 140 posti inizialmente previsti sul volo si sono rivelati peraltro insufficienti a soddisfare le richieste di partecipazione. Per questo motivo la Diocesi, supportata dai volontari di Ospitalità Tridentina, ha organizzato anche un pullman che partirà da Trento già nella serata di oggi, diretto in Francia.
«C’è grande emozione nel poter tornare a vivere, dopo tanto tempo, questa straordinaria esperienza di fede e di calore umano», sottolinea l’arcivescovo Lauro. «Posso già confermare – aggiunge monsignor Tisi – che non saremo noi ad accompagnare gli ammalati, ma saranno loro ad accompagnare noi con la loro forza d’animo, la loro capacità di abitare il dolore, suscitare domande e renderci migliori. L’incontro con Maria possa orientare il futuro della nostra Chiesa e insegnarci che non c’è alternativa per diventare umani all’incontro con l’umanità di Gesù».
La Diocesi è invitata a unirsi in preghiera ai partecipanti. Intenzioni in tal senso saranno pronunciate nelle Messe della prossima domenica, con il pensiero rivolto in particolare agli ammalati trentini presenti a Lourdes.