Elezioni regionali: il Parlamento impone l’equilibrio di genere

Sì alla doppia preferenza di genere e tetto del 60% ai candidati dello stesso sesso

La legge appena approvata in via definitiva dal Parlamento dà indicazioni precise alle Regioni su come devono essere modificate le leggi elettorali regionali per garantire un’equa rappresentanza di genere nei consigli regionali: sì alla doppia preferenza di genere e tetto del 60% ai candidati dello stesso sesso nelle liste.
Un passo importante verso una democrazia paritaria.
La Commissione provinciale pari opportunità auspica che il Consiglio provinciale, a breve impegnato a discutere della legge elettorale provinciale, recepisca questo importante principio di democrazia e non ci porti, come per la legge elettorale dei comuni, a posizionarci come territorio «ostile» ai processi di rinnovamento democratico per una piena cittadinanza di donne e uomini.
«Sarebbe incomprensibile - scrive Simonetta Fedrizzi, Presidente della Commissione Pari Opportunità - che l'Autonomia Trentina, che ha dato in molte occasioni dimostrazione di essere laboratorio di buon governo e di visione strategica, si rilevasse sulla questione della Democrazia paritaria un ostacolo.»