«Creare le condizioni per la competitività delle imprese»
Industria e calo delle assunzioni, parla il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato
Il dato sul calo delle assunzioni va commentato alla luce dei numeri sulla riduzione della produzione industriale evidenziati dall’Istat: -4,3% nel 2019 rispetto al 2018.
Le cause principali sono note: la Brexit, le tensioni Usa-Cina nel commercio internazionale, la crisi dell’auto, da ultimo il Coronavirus, che producono effetti anche in Trentino.
In particolare, i dazi commerciali imposti dagli Usa hanno colpito anche settori in cui è presente l’industria trentina: gli Stati Uniti sono infatti il secondo partner commerciale per la nostra provincia, con i settori agroalimentari e della meccanica in testa per quanto riguarda le esportazioni.
Ad essere colpita con forza è la parte dell’industria meccanica che insiste sulla catena di fornitura delle filiere dell’industria metalmeccanica tedesca, pure in difficoltà.
Nel 2019 il comparto automotive in Italia ha registrato un calo del 9,6% sul 2018.
Le domande di cassa integrazione in Trentino sono in aumento, e non solo nell’automotive.
«Quello che serve alle imprese per aumentare l’occupazione - commenta il direttore generale di Confindustria Trento Roberto Busato - non è una svolta culturale, dal momento che gli imprenditori sono perfettamente consapevoli del fatto che la risorsa più importante per la propria competitività sono le persone. Non a caso, 9 contratti su 10 nell’industria trentina sono a tempo indeterminato. Se però manca la domanda, in un clima di incertezza come quello attuale assumere è difficile. Quello che si può fare a livello locale è creare le condizioni per la competitività delle imprese, come Confindustria Trento ripete da tempo: sviluppare le infrastrutture, snellire la burocrazia, adottare strumenti per il credito efficaci, investire sulla formazione dei lavoratori. Fa piacere in questo senso quanto dichiarato dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, che in occasione della sua visita ad Assolombarda ha ricordato che… dobbiamo far capire a tutti che al centro della società c’è l’impresa. Senza creare ricchezza, non c’è redistribuzione né welfare.»