Noi tifiamo per il cardinale Leonardo Sandri, di origini trentine

Il ricordo del nostro Alberto Pattini quando venne a Trento nel 2008 per la celebrazione di San Vigilio

Il cardinale Leonardo Sandri, 70 anni, è considerato un papabile: è nato a Buenos Aires in Argentina da Antonio Enrico Sandri e Nella Righi, emigranti trentini provenienti da Ala.
Ordinato sacerdote il 2 dicembre 1967, il 22 agosto 1991 fa il suo ingresso al servizio della Curia Romana in qualità di Reggente della Prefettura della Casa Pontificia.
Dal 2 aprile 1992 diventa Assessore per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede.
Giovanni Paolo II lo eleva alla dignità arcivescovile nominandolo Nunzio Apostolico in Venezuela il 22 luglio 1997.

Dal 1 marzo del 2000 è il nuovo Nunzio Apostolico per il Messico, fino al ritorno a Roma in qualità di Sostituto per gli Affari Generali dal 16 settembre 2000.
Con questo incarico la sera del 2 aprile 2005 ha annunciato in piazza San Pietro la morte di Giovanni Paolo II.
Il 9 giugno 2007 è nominato da Benedetto XVI Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, nonché Gran Cancelliere di numerosi Pontifici Istituti capitolini facenti capo alla Congregazione.

È stato creato cardinale nel concistoro del 24 novembre 2007 da Papa Benedetto XVI ricevendo la diaconia dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari.
Attualmente è membro delle Congregazioni per la Dottrina della Fede, per i Vescovi, per l'Evangelizzazione dei Popoli, per l'Educazione Cattolica, dei Pontifici Consigli per l'Unità dei Cristiani, per il Dialogo Interreligioso, per l'Interpretazione dei Testi Legislativi, del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, e della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.
Fin qui, il curriculum. Ora vediamo cosa lo lega a Trento.

Il 26 giugno 2008, durante le celebrazioni di San Vigilio, il nostro Alberto Pattini ha avuto il piacere e l'onore di conoscere il Cardinale Leonardo Sandri e di passare diverse ore con lui.
Lo vediamo nella foto mentre dà la mano al Cardinale, nella sua veste di Presidente del Consiglio comunale di Trento, assieme al Sindaco Alberto Pacher, e il Commissario del Governo Michele Mazza, davanti alla chiesa di San Pietro a Trento.
Sandri aveva partecipato alla processione con le reliquie di San Vigilio dalla Chiesa di San Pietro al Duomo. Con lui, in rappresentanza delle Autorità cittadine, Pattini lo ha accompagnato nella Cattedrale per la celebrazione della Santa Messa celebrata con l'arcivescovo Luigi Bressan.


 
Durante l'omelia il cardinale Sandri ringraziava la diocesi trentina per il grande calore nei suoi confronti.
«Sono grato per l’abbraccio che ricevo dalla terra di origine dei miei genitori e familiari, – ha detto commosso. – Nella lontana Argentina, che mi diede i natali, ho sempre avvertito il legame nel sangue e nello spirito con la patria trentina.
«Mai avrei immaginato di tornarvi un giorno come cardinale della Santa Chiesa Romana e presiedere la festa patronale di San Vigilio in questo storico Duomo.»

Poi nella sua omelia continuava così.
«Quante strategie cerchiamo di elaborare con i migliori mezzi delle scienze dell’educazione e della comunicazione per far passare alle giovani generazioni la formazione cristiana e quante delusioni le accompagnano!
«Ma c’è una passione profonda ad animare i nostri intenti? C’è un’autentica fede cristiana a motivarli?
«Vigilio è per Trento un padre singolare e ravviva in noi la responsabilità di trasmettere la fede con l’ausilio della ragione e dell’intelligenza, ma ci ricorda che sarà efficace questo inderogabile impegno se la nostra fede sarà incontenibile. Del resto, come potremmo trasmettere ciò che non è traboccante per noi?»

Concluse poi l’omelia con un invito rivolto ai Trentini ad essere ospitali verso tutte le etnie, culture e religioni, ma non solo.
«In qualità di prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali desidero sottolineare che l’abbraccio del Crocifisso è universale: unisce al suo interno la Chiesa Cattolica nella varietà dei riti e delle tradizioni e le affida l’imperativo di annunciare Cristo come unico Salvatore.
«L’abbraccio prosegue verso tutti i battezzati e si apre al rispetto e all’incontro con le altre religioni. Sempre il Crocifisso ci impegna nella proclamazione della dignità di ogni uomo e di ogni donna, dei doveri e dei diritti fondamentali di ciascuno e tra questi l’autentica libertà religiosa.
«Così diventiamo ospitali, prima a livello di mentalità e poi nella concretezza delle necessità materiali, con la prudenza e la maturità che le circostanze impongono, animati comunque da spirito di accoglienza cristiana e civile.
«E Trento vorrà ricordare sempre, a motivo dei suoi molti figli che sono in ogni popolo e nazione, il monito del Deuteronomio: Amate il forestiero, poiché anche voi foste forestieri.»



In questo, possiamo dire che il Trentino ha tenuto fede alla sua richiesta.
Concluse le celebrazioni ufficiali, rimase a pranzo con l'arcivescovo Luigi Bressan, il Sindaco Alberto Pacher, il Presidente del Consiglio Comunale Pattini, i capigruppo del Consiglio comunale e le varie autorità ecclesiali della Curia.

«Ho avuto l'occasione di sedere al suo tavolo – ricorda emozionato oggi Pattini – e di passare due ore intense di amichevole colloquio, in cui ho potuto conoscere il suo ingegno, la sua fede cristallina, ma soprattutto la sua simpatia di uomo semplice e le grandi qualità di comunicatore.»

IL Cardinale Leonardo Sandri aveva tracciato un bilancio del primo anno passato alla guida del dicastero vaticano che si occupa delle comunità cattoliche dei diversi riti orientali. Riteniamo opportuno ricordarlo qui.
«Il nostro colloquio – racconta Pattini – comincia con la drammatica fine dell’arcivescovo di Mossul dei caldei, Paulos Faraj Rahho, rapito in Iraq quattro mesi prima il 29 febbraio di quell'anno, un venerdì di Quaresima. Venne ritrovato senza vita il 13 marzo.»

«Una morte che sembrava avere le caratteristiche di un vero e proprio martirio, – ci ammonì Sandri. – Sta di fatto che i cristiani rischiano di scomparire dall'Iraq. – I cristiani stavano meglio con Saddam Hussein. C'era un regime dittatoriale che non rispettava i diritti umani degli oppositori, ma durante quel regime la Chiesa poteva vivere e prosperare normalmente e non doveva temere per la vita del Clero come avviene oggi».

Potrebbe essere un papabile per la sua vicinanza come collaboratore sia di Giovanni Paolo II, sia di Benedetto XVI nel segno della continuità.
Inoltre in quanto espressione dell'America Latina con profonde conoscenze nel mondo orientale europeo e asiatico potrebbe rappresentare una vasta area geografica senza non dimenticare la grande stima nei suoi confronti della Curia romana e delle sue origini italiane (noi diciamo trentine).

Guido de Mozzi