Riforma Failoni, Il Comune di Ledro chiedono una pausa

«Il turismo è volano irrinunciabile, l’APT possa fare almeno un mandato completo»

L’amministrazione e l’intero consiglio comunale di Ledro chiedono alla Provincia autonoma di Trento e nella fattispecie all’assessore provinciale al Turismo Roberto Failoni di non sopprimere la neonata APT di Ledro e di garantirne l’operatività per almeno un mandato legislativo.
Semplice il ragionamento e la richiesta espressa in una lettera inviata a Trento dai rappresentanti della Comunità ledrense a pochi giorni dall’esame in Consiglio provinciale del disegno di legge che punta a ridisegnare gli ambiti territoriali del turismo Trentino con la nascita di una nuova APT gardesana che affiancherebbe Ledro all’attuale struttura Garda Trentino: salvaguardare un patrimonio turistico imprenditoriale che in cento anni ha portato autonomamente Ledro tra le dieci destinazioni turistiche del Trentino e tra le top destinazioni internazionali.
 
Nella lettera firmata dal sindaco Renato Girardi, dal vicensindaco Claudio Oliari, dagli assessori Maria Teresa Toniatti, Roberto Sartori, Dario Trentini, dal delegato per il Turismo Ezio Tarolli e da tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza si ricorda come l’APT di Ledro operi in un territorio inserito in un unico Comune, come dopo molti anni di lavori e di attività di marketing si sia riusciti ad allungare in modo considerevole la stagionalità grazie ad un turismo rivolto ad una vacanza all’insegna della natura e come la comunità di Ledro abbia visto ridurre negli ultimi anni i posti di lavoro a causa del trasferimento di una importante azienda metalmeccanica.
 
Di qui la richiesta che la neonata APT possa espletare operativamente almeno un mandato completo visti i sacrifici fatti per coordinare gli imprenditori turistici e portare allo stesso tavolo tutte le attività economico-produttive della Valle di Ledro.
Nel testo si sottolinea come oggi il turismo sia per Ledro un volano economico per la sua capacità di generare sempre più risorse e benefici per l’intera Comunità, funzionando così da vero e proprio antidoto al fenomeno dello spopolamento di giovani a cui si assiste in altri territori. Il settore è in buona espansione e gli operatori in costante rinnovamento, viene ribadito nel testo.
 
Si evidenzia quindi come Ledro abbia una lunga e consolidata tradizione in fatto di fusioni. Per questo i rappresentanti comunali chiedono alla Giunta provinciale di «valutare, vista la nostra esperienza in materia di fusioni con i successi ottenuti in campo comunale, che una eventuale fusione in futuro con altri ambiti debba venire dalla base ed essere concertata tra i vari attori in modo costruttivo e nel rispetto dei valori e delle peculiarità territoriali e dei cittadini».
 
Un altro aspetto riguarda il tema dei costi e dell’operatività. Il bilancio di spesa dell’APT di Ledro è un decimo di quello del Garda Trentino – viene rimarcato - pur avendo un quarto di presenze turistiche. Nonostante il 2020 sia stato segnato dalla vicenda covid19 con conseguente ritardo nell’apertura della stagione turistica le richieste di vacanza a livello locale è molto richiesta proprio per l’ambiente prealpino immerso nella natura e caratterizzato da una doppia certificazione Unesco a patrimonio dell’Umanità.
DI qui la sottolineatura che una soppressione dell’APT comporterebbe per gli operatori una deprimente sensazione di impotenza decisionale nel proprio territorio.
E questo nel momento in cui il Comune di Ledro – che di recente ha stanziato 200mila euro proprio a sostegno dell’attività turistica locale – è impegnato in un importante progetto per cercare di creare un unico contenitore dove tutte le attività locali possano trovare visibilità grazie anche al ruolo fondamentale dell’APT.
 
Un ultimo accenno riguarda la «unione forzata con l’APT del Garda» che – viene detto – «rischia di standardizzare l’offerta turistica togliendo le peculiarità escursionistica e naturalistica di Ledro, rischiando di incentivare il mordi e fuggi con un turismo di massa».