Dellai: «Scompare con Giulio Andreotti uno dei grandi protagonisti della nostra storia repubblicana»
Anche Pacher ricorda Giulio Andreotti, che definiva il Trentino «Terra di De Gasperi»
Lorenzo Dellai, già presidente della Provincia autonoma di Trento, ora Presidente Gruppo parlamentare Scelta civica alla Camera, saputo della scomparsa di Giulio Andreotti, ha inviato alle redazioni una nota per esprimere il suo pensiero sull’Uomo politico.
«Scompare con Giulio Andreotti uno dei grandi protagonisti della nostra storia repubblicana – si legge nella nota, – che ha accompagnato con il suo impegno tutte le fasi della vita politica dal dopoguerra a oggi.
«Anche nelle questioni delicate della nostra autonomia speciale, Andreotti ha sempre mantenuto un atteggiamento attento e rispettoso, consapevole com'era che l'equilibrio e la collaborazione nell'area attorno al Brennero fossero elementi di forte interesse nazionale ed europeo.
«Grande collaborazione inoltre il Presidente aveva garantito a tutte le iniziative in memoria di Degasperi, suo grande maestro.»
Anche Alberto Pacher, presidente della Provincia autonoma di Trento, appresa la notizia della morte avvenuta oggi a Roma del senatore Giulio Andreotti, ha inviato il seguente pensiero alle redazioni.
«Se ne va una figura di assoluto rilievo nella storia politica e sociale del nostro Paese, dal dopoguerra ad oggi. Una figura che ha accompagnato le vicende italiane, dagli anni del boom economico fino ai momenti più drammatici delle trasformazioni sociali.»
«E certamente non possiamo dimenticare – aggiunge Pacher – il legame che lo unì, negli anni della sua formazione politica, con Alcide De Gasperi. È a partire da quell'esperienza che Giulio Andreotti accettò di buon grado l'invito della Provincia autonoma di Trento a far parte, fin dalla sua fondazione, della giuria del Premio Alcide De Gasperi - Costruttori d'Europa.
«Non solo: per ben due volte, nell'occasione della prima e della seconda edizione, quando il Premio fu conferito ad Helmuth Kohl prima e a Carlo Azeglio Ciampi, volle essere con noi, a Trento, alle cerimonie pubbliche. A confermare quel legame particolare con il nostro Trentino, "la terra di De Gasperi", come amava ripetere.»