Cosa ci facevano i russi nei pressi delle coste libiche?
Se lo sono chiesto in tanti: le ipotesi formulate dagli osservatori della politica estera
Il 17 Gennaio, il Generale Khalifa Haftar, comandante dell'Esercito Nazionale Libico e leader militare del Camera dei Rappresentanti (governo di Tobruk) ha fatto visita alla portaerei russa «Ammiraglio Kuznetsov», in quel momento al largo di Tobruk e diretta in Russia dopo la conclusione delle operazioni in Siria.
Durante la visita, Haftar ha avuto un colloquio con il Ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, il secondo dopo la visita a Mosca dello scorso novembre.
Il dialogo tra Haftar e il Cremlino potrebbe rispondere a diverse e reciproche necessità.
Infatti, il Generale libico e il governo di Tobruk, sostenuti dall'Egitto e dagli Emirati Arabi Uniti ma non riconosciuti dal resto della Comunità Internazionale, potrebbero cercare l’appoggio politico e militare russo per aumentare la propria influenza, il proprio peso e le proprie capacità in Libia.
Inoltre, a legare Haftar e Mosca è il contrasto all’islamismo politico radicale e al jihadismo, fenomeni che in Libia continuano ad avere un non trascurabile seguito.
La Russia, da parte sua, potrebbe anelare a una maggiore influenza nel Mediterraneo, sfruttando le divisioni all’interno del fronte europeo e il limitato impegno statunitense nella regione.
Gli obbiettivi del Cremlino potrebbero essere molteplici, dall’instaurare una presenza militare nel Golfo della Sirte a recuperare i rapporti economici decaduti dopo l’esautorazione di Gheddafi, soprattutto nei settori dell’industria militare ed energetica.
Un ipotetico ingresso russo nel conflitto interno libico potrebbe ulteriormente complicarne la risoluzione e la stabilizzazione, nonché modificare i rapporti di forza tra il Governo di Tobruk e il governo di Tripoli.
Quest’ultimo, ad oggi si trova costretto ad affrontare l’ennesima crisi della sua breve storia a causa delle lacune di legittimità e sostegno da parte del Premier Serraj e delle turbolenze politiche animate dalle milizie ad egli contrarie, comprese quelle attive nella capitale Tripoli.