Rovereto-Riva, una ferrovia a valenza europea

Il presidente della Provincia e il viceministro alle infrastrutture hanno fatto il punto sugli sviluppi del progetto: si dialoga per inserirla nelle opere strategiche di Rfi

La Provincia autonoma di Trento ha chiesto l’inserimento del collegamento ferroviario Rovereto-Riva nel documento strategico della mobilità ferroviaria, concordato tra lo Stato e Rete ferroviaria italiana.
Un passaggio che potrà permettere l’avvio della progettazione di un’opera strategica, di valenza europea, perché favorirà lo sviluppo dell’area turistica dell’Alto Garda trentino - portando benefici a tutto il bacino gardesano - e le connessioni attraverso la linea del Brennero verso il Nord del continente e il resto del Paese.
Un’infrastruttura allo stesso tempo coerente rispetto agli obiettivi della transizione ecologica e alla crescita in chiave sostenibile di tutta l’area del Garda, che viaggia verso risultati storici, oltre i record 2019, per quanto riguarda il trasporto pubblico lacustre.
 
È quanto è stato chiarito dal presidente della Provincia autonoma di Trento assieme al viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, a proposito dell’opera che secondo i dati aggiornati comporta un investimento immediato di 230 milioni di euro, su un totale di costi calcolati di 317 milioni di euro, per una ricaduta complessiva in termini di benefici economici di 450 milioni di euro.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento ha sottolineato l’importanza del percorso condiviso tra Amministrazione provinciale, Rfi e ministero, riguardo all’ipotesi di intervento che è stata oggetto di uno studio di fattibilità - reso noto nei mesi scorsi a Riva del Garda - e di un’analisi costi-benefici.
 
Non si tratta, ha precisato il presidente, solo un collegamento locale, ma europeo, che permetterebbe ai passeggeri di salire in treno a Monaco e scendere a pochi passi dalle spiagge del Garda.
Un’opera dunque che va nella direzione di una maggiore sostenibilità ambientale e che può aiutare l’immagine del Trentino a livello internazionale, dando una risposta al problema del traffico nel Basso Trentino e migliorando la qualità della vita.
Ecco perché è cruciale la collaborazione tra la Provincia, Rfi e governo per dare il via alla progettazione e proseguire gli approfondimenti sulla compartecipazione finanziaria.
 
Secondo il viceministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, la richiesta che giunge dalla Provincia sull’inserimento nel documento strategico della mobilità ferroviaria (che contiene tutti gli interventi pianificati per passeggeri e trasporto merci sul territorio nazionale) è assolutamente condivisibile.
L’ipotesi di collegamento su rotaia tra Rovereto e Riva, ha affermato il viceministro, è in linea con gli obiettivi della Transizione ecologica.
Inoltre, ha una valenza sovraregionale, con ricadute positive per gli altri territori e il contesto nazionale.
 
Sarebbe inoltre un’ulteriore opportunità per sostenere in modo ecologico la crescita del turismo sul Garda, vicina a risultati storici. Lo dicono, come ha precisato il viceministro, i numeri del trasporto pubblico lacustre, prossimi a superare il record del 2019, già un anno eccezionale del turismo pre-Covid.
Un milione e 400 mila persone trasportate finora nel 2022, 55 mila veicoli, 42 mila biciclette (+30%), che corrispondono all’intera quota di tre anni fa.
Il totale delle due ruote a bordo dei traghetti potrebbe arrivare ad un totale di 60.000 a fine anno.
 
Dal punto di vista tecnico, il dirigente del Dipartimento Territorio e trasporti della Provincia ha parlato di un’analisi costi-benefici assolutamente positiva per l’opera.
La nuova linea secondo le stime potrebbe avere una capacità di trasporto media al giorno di 6.700 passeggeri e momenti di picco di 10.000.
Per fare un raffronto, prima del Covid la linea della Valsugana trasportava 5.500 passeggeri con 42 corse, mentre la Brennero fra Trento e Verona si attesta su 15.000 passeggeri, per un centinaio di treni al giorno.
 
Permetterebbe quindi di dare respiro ad un’area che per via del suo grande richiamo turistico vede transitare nelle due direzioni una media giornaliera di 19.533 veicoli a Loppio e 12.132 a Nago-Torbole, con valori di picco rispettivamente di 29.000 e 22.000.