Il turismo nell'economia trentina – Di Daniele M. Bornancin

Evoluzione del settore e ripartenza, come emerge dal confronto di due esponenti di Confcommercio Trentino: Alfonso Moser e Maurizio Osti

La rubrica Scenari si occupa, in questo articolo, di un settore da sempre di vitale importanza per il territorio trentino e quindi per l’intera economia.
Per approfondire l’argomento è stato organizzato un confronto con due esponenti di Confcommercio Trentino:
Alfonso Moser, Responsabile del Settore Turismo e delle strutture ricettive aderenti all’Unione Albergatori e Trentino Appartamenti, che aderisce a Confcommercio;
M. Osti
Maurizio Osti, Presidente dell’Associazione Provinciale Trentino Appartamenti, organizzazione che riunisce i proprietari di alloggi privati, affittati per uso turistico.
Una realtà questa, che promuove e tutela gli interessi morali, economici e sociali dei soci, ne favorisce e coordina le relazioni tra gli aderenti, per temi di comune interesse.
 
Due persone a conoscenza delle problematiche del sistema turistico trentino che, attraverso un bagaglio di notevole esperienza e capacità, hanno esposto con un dialogo aperto e sincero le proprie idee, le impressioni e alcuni dati riferiti al futuro economico.
Il turismo, allo stato attuale vede sempre più affacciarsi nuove mete, di altre regioni italiane e dei Paesi Europei, agguerrite e pronte a offrire al turista servizi innovativi e diversi, per meglio soddisfare le esigenze delle persone.
Da questo incontro è emerso un ragionamento chiaro e complessivo che cerco di portare all’attenzione dei nostri lettori.
 
L’estate appena conclusa è stata definita come periodo rilevante anche per la nostra regione, perché ha fatto ripartire il settore del turismo dopo una stagione invernale deficitaria, seguita dai vari provvedimenti limitativi.
La speranza è che nei prossimi mesi possano riaprirsi i mercati stranieri, indispensabili per l’economia dei nostri territori, in modo da poter ritornare nuovamente alla normalità.
Nonostante i dati incoraggianti di luglio, agosto e il prolungamento della stagione estiva a tutto settembre, nel primo semestre del 2021 le imprese turistico – ricettive hanno subito un calo del fatturato.
L’attività turistica nel 2020 ha fatto registrare nel nostro Paese una perdita di 233 milioni di presenze, che corrisponde a un meno 53,4% in media rispetto al 2019.
 

Alfonso Moser.
 
Il settore pertanto va sostenuto, perché genera benefici anche per altri comparti d’impresa quali gli impianti di risalita, gli stabilimenti termali, i centri benessere, la ristorazione, il piccolo commercio di tradizione, i musei, gli eventi, i convegni, le fiere, gli spettacoli, le mete spirituali e storico–culturali.
Rappresenta la prima voce per l’economia italiana, ma per rimanere tale, bisogna investire sulla formazione e sulla semplificazione dei contratti, ripristinando, ad esempio il voucher, e destagionalizzando le attività.
 
Gli interventi a sostegno del lavoro sono stati certamente utili per consentire un abbattimento dei costi fissi, come per salvaguardare le posizioni individuali delle aziende, ma molti lavoratori si sono dovuti allontanare dalle loro mansioni ed affacciarsi ad altre realtà economiche, lasciando così un certo vuoto nel comparto turistico.
In tal modo si va perdendo professionalità, perciò è necessario intervenire sull’incentivazione e formazione dei dipendenti.
C’è difficoltà nel reperire personale qualificato che svolga le mansioni principali sia nei ristoranti, che nei bar e hotel, e questo sembra un vero e proprio paradosso rispetto alla situazione dell’economia.
 
Rimane comunque problematico cercare figure professionali indispensabili quali: personale di sala, camerieri, cuochi e baristi.
Per gli operatori turistici e le altre attività collegate, i mesi estivi sono fondamentali per la ripresa economica.
Molti turisti, provenienti anche dall’estero, hanno scelto la nostra regione per trascorrere le vacanze e questo è un importante segnale in vista dei prossimi anni.
Nel sistema produttivo e dei servizi, siamo davanti ad una vera trasformazione digitale e quindi anche per il comparto del turismo.
Questa tappa richiede il cambiamento dei comportamenti, la riscrittura delle regole e soprattutto la rappresentanza nella governance della Nazione.
 
Il turismo si evolve rapidamente, quindi i nostri operatori devono avere l’adeguata formazione professionale per dare il giusto rilievo al sistema, e anche al ruolo esercitato dalle Associazioni di settore. Il mercato del lavoro va ridisegnato.
L’elevata tassazione, sulla quale si è intervenuti parzialmente con i sostegni, non è sufficiente in quanto è necessario incidere efficacemente sui costi fissi.
Le strutture alberghiere, in particolar, hanno spese molto alte e la tassazione pesa significativamente sul bilancio di ciascun’attività.
Inoltre, le strutture ricettive nel periodo invernale sono rimaste sempre aperte, ma senza poter dare ospitalità per mancanza di clienti.
 

Maurizio Osti.
 
La burocrazia è nemica delle imprese e rischia di portare il nostro Paese fuori mercato rispetto a una competizione globale, che si gioca proprio sulla semplificazione, e inevitabilmente si riflette sul turista finale che, è bene ricordarlo, desidera vivere un’esperienza positiva e il ricordo di un piacevole soggiorno e di una vacanza all’insegna della sicurezza e del benessere.
Per quanto concerne la destagionalizzazione, non è sufficiente che le strutture ricettive stiano semplicemente aperte, servono eventi, iniziative, collegamenti stradali, comunicazioni moderne ed efficaci, e una promozione costante e duratura.
 
Per l’extra alberghiero è nata l’Associazione Trentino Appartamenti, che tutela e favorisce gli interessi sociali ed economici dei proprietari di alloggi turistici e vi aderiscono i privati, proprietari di appartamenti affittati a scopo turistico, gestiti a livello non imprenditoriale. Realtà importante dell’offerta turistica trentina.
L’Associazione Trentino Appartamenti, insieme a Confcommercio, partecipa attivamente ai tavoli di confronto promossi dalla Provincia, per definire in maniera concertata le linee guida che danno indicazioni operative per gestire in modo adeguato l’accoglienza degli ospiti.
Per di più Trentino Appartamenti si è fatta carico di attivare una serie di azioni per contrastare il fenomeno dell’abusivismo.
 
Nel territorio provinciale è stato affrontato il tema della lotta all’abusivismo, problematica questa, purtroppo presente nel settore, in particolare nell’ambito della ricettività extra alberghiera.
Le azioni, volte al contrasto dell’abusivismo, devono essere continue e rivolte a prevenire e reprimere chi opera nell’illegalità.
La legge provinciale contiene, in dettaglio, tutti i requisiti minimi obbligatori che ciascuna struttura deve possedere. Il codice provinciale (CIPAT) per gli appartamenti a uso turistico è stato introdotto al fine di scongiurare il mercato ombra, che crea concorrenza sleale e non è garanzia di qualità per l’ospite.
 
Il turista può trovare sicurezza e serietà solo in strutture certificate ed iscritte al catasto della banca dati della Provincia.
Gli strumenti per prevenire e contrastare in modo significativo l’abusivismo ci sono, illegalità che rappresenta purtroppo una diseconomia tale che spesso ci troviamo di fronte ancora a delle situazioni di «sommerso» che creano concorrenze rispetto a tutte le altre strutture, sia alberghiere, che extra alberghiere.
Nel turismo inoltre molto importante l’elemento della web/reputation, che la stessa Confcommercio si è impegnata a gestire, per contrastare il fenomeno delle false recensioni online e che consiste in pratiche poco corrette di alcuni siti internazionali, sanzionate anche dalle Autorità competenti.
 

Turismo invernale.
 
Dopo il periodo di restrizione, causato dal COVID, il Trentino sta tornando a livelli di presenze turistiche importanti, ma tutti i soggetti operanti in questo settore devono definire insieme una programmazione, al fine di far sì che le finalità delle singole realtà possano diventare un punto di arrivo comune.
Oggi è sempre più necessario operare in termini di squadra, per partecipare al processo di definizione della strategia turistica del futuro, dove ognuno porta le proprie competenze nella piena condivisione delle politiche turistiche, in un’ottica di condivisione.
 
La politica, dal canto suo, non deve abbassare la guardia, anzi deve incrementare l’attenzione verso questa realtà, che può determinare le sorti di una destinazione in un mercato globalizzato e fortemente concorrenziale.
Nel nostro territorio la natura è l’elemento principale caratterizzante le bellezze del luogo: laghi, montagne, città, che fanno da sfondo a un pezzo d’Italia rinomato in tutto il mondo.
L’ambiente, dunque, deve essere salvaguardato e tutelato con politiche rivolte all’incentivazione dell’economia circolare e della transizione ecologica delle aziende della provincia.
 
Molti operatori turistici stanno investendo nella sostenibilità, scommettendo su un futuro migliore.
Questi imprenditori vanno aiutati e premiati, come aiutati e premiati devono essere quei Comuni che si muovono nella stessa direzione perché il turismo, non si fa solo all’interno della struttura ricettiva, ma sull’intera destinazione turistica.

Bisogna difendere il sistema dei grandi eventi: il Trentino ne è una prova, con le manifestazioni sportive e culturali, quali i campionati europei di ciclismo, il festival dello sport, dell’economia, della montagna e quelli congressuali.
Investire nella formazione, per evitare la fuga all’estero delle nostre professionalità, con la collaborazione delle Associazioni di categoria, è una priorità che anche attraverso la bilateralità, sono sensibili e preparate per fornire agli imprenditori e ai dipendenti un supporto professionalizzante dei territori dove operano.
 

Turismo estivo.
 
Queste sono le priorità per un comparto che versa in uno stato di forte sofferenza, ma che rappresenta l’acceleratore per una ripartenza dell’economia di tutto il Paese.
Non si tratta di favorire un settore economico piuttosto che un altro, perché la filiera del turismo è vasta e investe tante altre realtà imprenditoriali, che rappresentano il tessuto dell’economia italiana.
Facendo ripartire il turismo, riparte tutta l’economia con ottime possibilità di riavviare un percorso di crescita necessario per colmare l’enorme debito che lasceremo alle future generazioni.
 
Gli operatori del settore devono essere messi nelle condizioni di proseguire il loro lavoro, perché, seppur messi a dura prova, hanno dimostrato che anche nelle difficoltà la voglia di fare impresa ancora e l’entusiasmo non l’hanno perso.
Le istituzioni devono dare il loro supporto, anche con il contributo indispensabile delle associazioni di settore.
È dovere della politica dare fiducia agli imprenditori per una ripresa dell’economia e portare benessere alla comunità.
Ne deriva dunque un obbligo nei confronti degli imprenditori e degli abitanti della nostra Regione.
 
In conclusione è indispensabile approntare azioni del «lavorare insieme» pubblico e privato, con un nuovo dialogo e con il coinvolgimento dei territori e delle imprese che fanno turismo, per sviluppare il prodotto trentino e per giungere a risultati che fanno il bene della comunità.

A cura di Daniele Maurizio Bornancin