«Ministro Lorenzin, la ringraziamo per il decreto sui vaccini»

Nel corso di una conferenza stampa al Festival dell’Economia non abbiamo fatto domande al Ministro della Salute, l'abbiamo solo invitata ad andare avanti

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Signora, desidero anzitutto esprimerle la vicinanza del nostro giornale per le intimidazioni che ha ricevuto in questi giorni in ordine alla scelta di rendere obbligatorie le vaccinazioni.
«La ringrazio.» – Risponde la ministro Lorenzin.
Sorride, quasi meravigliata, come se nessuno, della gente comune come noi, le avesse finora espresso solidarietà. Neanche facesse parte dei rischi del mestiere.
Beatrice Lorenzin sta seduta tra il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo rossi e l’assessore alla salute Luca Zeni, disponibile a farsi intervistare da una ventina di giornalisti, gran parte nazionali, venuti apposta per lei.
Ha appena consumato la colazione in Sala di Giunta, altra cosa che l'ha sorpresa favorevolmente: «eccellente».
 
Signora – proseguo, – non ho domande, ma una dichiarazione da farle. Io sono nato nell’immediato dopoguerra e mi sono fatto quasi tutte le malattie dei bambini. Avevamo paura della meningite, terrore della poliomielite… Ci avevano vaccinato solo contro il vaiolo, ma ci siamo fatti tutte le altre, dal morbillo agli orecchioni… Tutto.
In poche parole, signora ministro, desidero solo ringraziarla per il decreto sulle vaccinazioni. Vada avanti così. La gente non ha più memoria per questi piccoli e grandi orrori del passato.
 
Sicuramente la ministro è determinata ad andare avanti anche senza il nostro incoraggiamento, ma la frase l’ha emozionata. Altro argomento, il nostro, che non deve sentire spesso...
«La ringrazio! – Risponde felice. – È proprio questo il problema. Lei è un testimone, sa cosa vuol dire. Mentre la generazione che è venuta dopo e che non ha mai visto gli effetti di queste malattie ha perso il senso della realtà, che riaffiora ahimè solo quando si assiste a una morte assurda per qualcosa di ampiamente curabile…
«Chi nega la scienza non ha lo stesso rigore degli scienziati, – continua. – Le fake news germogliano facilmente e francamente non ne vediamo il perché. L’orrore che lei ricorda non deve tornare. Abbiamo le armi per impedirlo, non c’è nulla di doloroso né di costoso.
«Il decreto è prenotato per la firma dal Presidente della Repubblica e ormai nessuno potrà più fermarlo.»