50esimo anniversario dell'Ordine regionale dei giornalisti

I giornalisti cresciuti insieme alle autonomie del Trentino Alto Adige rappresentanoun un vero e proprio patrimonio culturale storico da tramandare

Quando, 50 anni fa, fu fondato l’Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, i giornali venivano prodotti col piombo, con decine di linotipisti, con l’impiego dei flani e con l’uso dei curvoni della rotativa.
L'autonomia era ancora nelle mani della Regione Trentino Alto Adige. Le province autonome di Trento e di Bolzano erano agli inizi della loro vita e avrebbero conquistato le competenze negli anni.
Possiamo dire che l’evoluzione della stampa e delle nostre autonomie sono cresciute insieme.

Questi due giorni di lavori svolti per commemorare la nascita dell’Ordine regionale hanno visto la notevole partecipazione di giornalisti di età decisamente… avanzata.
Inutile dire che, oltre ai discorsi ufficiali, i ricordi non solo sono affiorati, ma hanno dominato i dialoghi e l’atmosfera generale.
Per contro, non abbiamo visto la presenza di molti giornalisti giovani.

Molti hanno dichiarato che bisogna dare spazio ai giovani, perché anche il futuro della stampa è nelle loro mani.
Però desideriamo precisare che poche professioni come quella del giornalista hanno bisogno di un raccordo tra il vecchio e il nuovo. Quello che sanno i giornalisti anziani non si studiano nei libri e per questo devono essere sempre a disposizione dei giovani cronisti.
 
Fanno parte dello staff giornalistico de L’Adigetto.it tre giornalisti con più di 40 anni di attività e uno con 50 anni. Tutti hanno ricevuto la medaglietta d’oro e il più “anziano” ha ricevuto anche in premio la «Parcher».
Quanto ai giovani, l’Adigetto.it ha formato 13 pubblicisti.
Crediamo infatti che il giusto mix di giornalisti storici e giovani sia fondamentale per fare un giornale che possa parlare al presente guardando al futuro, forte della conoscenza di un passato vissuto sulla propria tastiera.

Seicentonovantasette giornalisti professionisti, 1.027 giornalisti pubblicisti e 24 praticanti. Gli operatori dell'informazione hanno celebrato oggi i 50 anni dell'Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige/Südtirol: un traguardo che coincide con quello del Sindacato e si intreccia - non a caso - a quello del Secondo Statuto di autonomia del nostro territorio.
Cuore delle celebrazioni dei 50 anni dell’Ordine regionale, il convegno si è proposto una riflessione sul passato, il presente e il futuro della professione in Trentino-Alto Adige/Südtirol con dati, testimonianze, protagonisti.
La scelta della sede del convegno – il Palazzo della Regione – così come la possibilità per i relatori e per il pubblico di seguire i lavori in italiano o in tedesco con traduzione simultanea erano intese per rafforzare simbolicamente il legame tra le giornaliste e i giornalisti trentini e quelli altoatesini/sudtirolesi in questa occasione attraverso l’Ordine.
 

 
Il convegno si è aperto con il saluto introduttivo della presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino-Alto Adige/Südtirol, Elisabeth Anna Mair, del vicepresidente vicario del Consiglio regionale Roberto Paccher, del vicesegretario del Sindacato regionale Trentino-Alto Adige/Südtirol, Patrick Rina, del presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, e del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
La prima sessione è stata dedicata a «Chi eravamo. Una storia di autonomia» con un breve ricordo di come è stato istituito l’Ordine regionale e della storia dei primi anni, affidato ai giornalisti Giacomo Santini, Hansjörg Kucera e alla giornalista Margherita Detomas.
Poi si è tenuta la premiazione delle giornaliste e dei giornalisti iscritti da 50 anni. Tra questi il nostro Giuseppe Casagrande, che ha ricevuto in premio la consegna della «Parcher».
 

 
Alle 10 si è entrati nel vivo dell’oggi, con l’analisi della condizione in cui giornaliste e giornalisti si trovano a lavorare nelle redazioni.
La seconda sessione «Chi siamo. Una fotografia di oggi» si aprirà con i risultati dell’indagine sullo stato della professione giornalistica promossa dall’Ordine regionale e a cura del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento.
I dati e gli spunti emersi sono stati commentati in una tavola rotonda moderata da Fabrizio Franchi, consigliere Ordine nazionale dei giornalisti.
Alle 11 la riflessione si è spostata sulle prospettive della professione con la sessione «Chi saremo. L’informazione cambia: cambiamo il lavoro».
La tavola rotonda di discussione dei dati è stata condotta da Mauro Keller, consigliere regionale e già presidente dell’Ordine regionale.