È morto Mikhail Gorbaciov, un padre dell’Unione Europea
È stato l’ultimo segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica dal 1985 al 1991. Pose fine alla Guerra Fredda e consentì l'unione della Germania
Foto Wikipedia.
Ultimo segretario dell’Unione Soviertica, fu propugnatore dei processi di riforma legati alla perestrojka e alla glasnost', e protagonista nella catena di eventi che portarono alla dissoluzione dell'URSS e alla riunificazione della Germania.
Artefice, con la sua politica, della fine della guerra fredda, fu insignito nel 1989 della Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, del Nobel per la pace.
Il nostro giornale aveva più volte suggerito di attribuire a Mikhail Gorbaciov il premio «De Gasperi – Fondatori dell’Europa».
Ma, non essendo mai stato invitato un giornale online nel comitato incaricato a scegliere il personaggio da insignire, la proposta non è neanche mai stata presa in considerazione.
Mikhail Gorbaciov era nato a Privol'noe il 2 marzo 1931.
Si diploma e viene ammesso alla facoltà di legge dell'Università statale di Mosca.
Si laurea nel 1955 e prosegue gli studi per corrispondenza, ottenendo una seconda laurea nel 1967 in economia agraria presso l'Università statale di agraria di Stavropol'.
In questo periodo si iscrive al Partito Comunista dell'Unione Sovietica e incontra la futura moglie Raisa Titarenko, che sposerà il 25 settembre 1953 e con la quale vivrà da allora fino alla sua morte nel settembre 1999 e dalla quale avrà la loro unica figlia, Irina Michailovna, nel 1957.
Tornato nella città natale, gli viene offerto un incarico nell'associazione giovanile Komsomol.
Nel 1970 ha inizio la sua carriera politica con l'elezione a Primo Segretario del Comitato del Partito nel territorio di Stavropol.
Si riconosce nel gruppo facente capo al membro del Politburo Fëdor Davydovič Kulakov, che sostituisce come responsabile del comitato centrale per l'agricoltura; quando Kulakov è stroncato da un infarto nel 1978, entra nel Politburo come membro supplente.
Nel 1979 si trasferisce a Mosca e v iene presto promosso membro titolare del Politburo del Comitato Centrale del PCUS, ricevendo il patronato da Jurij Vladimirovič Andropov (capo del KGB e nativo di Stavropol'), che sormonta l'obiezione sulla sua giovane età.
Jurij Vladimirovič Andropov, prima della sua morte (avvenuta nel 1984), lo indicò alla guida del Partito, ma la successione di Konstantin Černenko gli garantì solo un posto di grande rilievo nella gerarchia, che apparve da subito quello di un vero e proprio delfino.
Il 13 giugno 1984 partecipò come delegato sovietico ai funerali a Roma del segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer.
Dopo una lunga preparazione, nel novembre successivo fu annunciato il suo viaggio nel Regno Unito, che ebbe luogo il 16 dicembre 1984, quando si recò nel Regno Unito per incontrare il Primo ministro Margaret Thatcher.
Fu alla morte di Konstantin Černenko che Michail Gorbačëv (all'età di 54 anni) venne eletto Segretario Generale del PCUS, la carica più alta nella gerarchia di partito e del Paese: era l'11 marzo 1985.
Quello stesso 1985 Gorbačëv annunciò la necessità di una profonda riorganizzazione dell'economia sovietica, a causa della stagnazione in cui questa si trovava.
Inizialmente, il suo programma di riforma si basò sulla coppia di concetti uskorenie (accelerazione) e gospriomka (controllo statale sulla produzione), ma ben presto furono i termini glasnost' (liberalizzazione, apertura, trasparenza) e perestrojka (ricostruzione) a diventare più popolari.
Ma le riforme importanti incominciarono con il rinnovamento di alte cariche, mediante la sostituzione di Andrej Gromyko con Eduard Shevardnadze come ministro degli esteri.
Gromyko, conosciuto in Occidente come «Signor Nyet», era stato per ventotto anni Ministro degli esteri ed era considerato di «idee antiquate».
La sua politica di riforme decollò con l'approvazione, durante il ventisettesimo congresso del PCUS (nel mese di febbraio del 1986), della glasnost', della perestrojka e della uskorenie (accelerazione dello sviluppo economico).
I nuovi princìpi strategici porteranno alla fine della guerra fredda, arrestando la corsa agli armamenti tra USA e URSS e diminuendo grandemente il rischio di un conflitto nucleare. Dall'aprile di quell'anno dovette gestire il Disastro di Černobyl'.
L'11 ottobre 1986, Gorbačëv e il presidente statunitense Ronald Reagan si incontrano a Reykjavík per discutere la riduzione degli arsenali nucleari installati in Europa. Tutto ciò condurrà, nel 1987 alla firma del Trattato INF sulla eliminazione delle armi nucleari a raggio intermedio in Europa.
Il Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica del gennaio 1987 vide la cristallizzazione delle riforme politiche di Gorbačëv, comprese le proposte di ammettere una pluralità di candidati per le elezioni e la nomina di persone esterne al Partito in incarichi nel Governo.
Il 1988 vide l'introduzione della glasnost' mediante nuove libertà individuali ai cittadini, come una maggiore libertà di espressione e libertà di religione.
Questo fu un cambiamento radicale, poiché il controllo della parola e la repressione delle critiche da parte del governo era stato - fino ad allora - una parte centrale del sistema sovietico. La stampa diventò molto meno controllata e migliaia di prigionieri politici e dissidenti furono messi in libertà.
La meta di Gorbačëv nella realizzazione della glasnost' fu di mettere sotto pressione i conservatori dentro il PCUS, che si opponevano alle sue politiche di ristrutturazione economica: ciò fu fatto da Gorbačëv con la speranza che, attraverso differenti gamme di apertura, dibattito e partecipazione, il paese sovietico appoggiasse le sue iniziative di riforma.
Allo stesso tempo, Gorbačëv aprì se stesso e le sue riforme alle critiche nell'opinione pubblica, come si evidenzia in una lettera di Nina Andreeva - di critiche alle sue riforme - pubblicata nell'edizione di marzo di Sovetskaja Rossija. Queste critiche si sarebbero moltiplicate, alla fine degli anni ottanta, quando diventarono palesi la scarsità di prodotti basilari e delle forniture, giunte a livelli tipici dei tempi di guerra.
Nel giugno 1988, nella XIX Conferenza del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, Gorbačëv diede inizio a radicali riforme destinate a ridurre il controllo dell'apparato governativo sulle attività private.
Propose un nuovo modello di governance nella forma di un sistema presidenziale, con un nuovo elemento legislativo che si sarebbe denominato Congresso dei Deputati del Popolo dell'Unione Sovietica.
Nel settembre del 1988 Gorbačëv assunse anche la carica di capo dello Stato mandando in pensione Andrej Gromyko.
In politica estera, Gorbačëv, insieme con il suo ministro degli esteri Eduard Ševardnadze, conseguì anche il ritiro delle truppe sovietiche dall'Afghanistan, messo in pratica dopo la stipula degli Accordi di Ginevra (1988).
Gorbačëv - in vari viaggi nei paesi del patto di Varsavia - annunciava la fine della dottrina Brežnev, il che avrebbe permesso alle nazioni del Blocco orientale di tornare alla democrazi.
Le elezioni per il Congresso dei Deputati del Popolo dell'Unione Sovietica si celebrarono in marzo e aprile 1989. Nelle elezioni, furono sconfitti molti candidati del Partito.
Inoltre, Boris El'cin fu scelto per Mosca e ritornò alla vita politica per trasformarsi nel principale critico di Gorbačëv.
Il Congresso si riunì per la prima volta il 25 maggio. Il suo primo compito fu l'elezione dei rappresentanti del Congresso nel Soviet Supremo.
Nonostante la sua elezione a Presidente, il Congresso portò problemi per Gorbačëv, poiché le sue sessioni furono teletrasmesse, generando più visibilità nelle critiche al potere e una domanda popolare di una riforma ancora più rapida.
Il resto del 1989 fu marcato dalla caduta del muro di Berlino e dalle questioni nazionali, che tornavano a essere sempre di più problematiche.
Malgrado la distensione internazionale raggiungesse livelli senza precedenti - con la ritirata sovietica della guerra dell'Afghanistan e con i dialoghi tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica, che continuarono tra Gorbačëv e il neopresidente George H. W. Bush - le riforme interne cominciarono a soffrire la crescente divergenza tra i riformisti, che criticavano il lento ritmo di cambiamento, e i conservatori che criticavano l'estensione del cambiamento.
Il 15 marzo 1990 il Congresso dei rappresentanti del popolo dell'URSS (il primo parlamento costituito sulla base di libere elezioni nella storia del Paese) elegge Gorbačëv presidente dell'Unione Sovietica.
Il 15 ottobre dello stesso anno, grazie alla sua fama di riformatore e leader politico mondiale, nonché al contributo dato per migliorare le sorti della guerra fredda, gli viene assegnato il Premio Nobel per la Pace.
Ma quando concesse agli stati appartenenti all’ex Unione Sovietica di scegliere se restare con la Federazione Russa o optare per l’indipendenza, la maggior parte degli stati scelse quest’ultima opzione.
E Gorbaciov si dimise e, al suo posto, venne eletto Boris El'cin.
Dal gennaio del 1992 Gorbačëv fu presidente della Fondazione Internazionale Non-Governativa per gli Studi Socio-Economici e Politici (la Fondazione Gorbačëv).
Dal marzo del 1993 divenne inoltre presidente (nonché fondatore) della Green Cross International, un'organizzazione ambientalista indipendente presente in più di 30 paesi.
Nel giugno 2004 ha assistito al funerale di Ronald Reagan.
Nel mese di settembre, a seguito degli attacchi terroristici ceceni in Russia, il presidente Vladimir Putin ha lanciato un'iniziativa per sostituire l'elezione dei governatori regionali con un sistema per cui gli stessi sono direttamente nominati dal presidente e approvati dalle legislature regionali.
Gorbačëv ha criticato tali provvedimenti, accusando Putin di allontanarsi dalla via democratica.
Vox clamantis in deserto.
Michael Gorbaciov ha cessato di vivere oggi 30 agosto 2022, all'età di 91 anni. Verrà sepolto vicino alla moglie, scomparsa ani prima di lui.
Il mondo deve molto a Gorbaciov, ma l’Europa gli deve tutto.
Avendo permesso l’abbattimento del Muro di Berlino e l’unione della Germania Federale a quella Democratica, ha dato il via a quella che oggi conosciamo come Unione Europea.
GdM