La delicatezza della Chirurgia della Mano – Di Nadia Clementi
Ne parliamo con lo specialista dott. Alberto Donadelli, che opera anche presso la clinica Villa Bianca di Trento
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Quando parliamo delle nostre mani, pensiamo essenzialmente alla loro funzionalità, il desiderio di ogni essere umano è infatti quello di avere mani che si muovono agilmente, senza dolore e con buona forza.
In questo articolo spiegheremo quali sono le patologie e i traumi più frequenti, e come si interviene per recuperare il buon funzionamento della mano.
In particolare parleremo della Chirurgia della Mano che si occupa di studiare, curare e risolvere le patologie di questo distretto anatomico, allo scopo di restituire al paziente la più completa funzionalità della mano il più velocemente possibile.
Tali patologie coinvolgono tutte le età, dalle malformazioni pediatriche all’artrosi, ed interessano spesso sportivi e musicisti che utilizzano mani e polsi in maniera estrema.
Non sempre queste patologie necessitano di un intervento chirurgico. Nei casi in cui è possibile ed in seguito o in previsione di un intervento chirurgico a mano, polso e gomito entra in gioco la riabilitazione, cioè quei trattamenti eseguiti da un fisioterapista specializzato in questo campo ed in grado di confezionare tutori dedicati su misura del paziente.
Le nuove tecniche chirurgiche mini invasive riducono i tempi di degenza e permettono un rapido ritorno alle normali attività. La maggior parte di questi interventi sono eseguiti in anestesia locale o loco regionale (plessica) con dimissione immediata o dopo un breve periodo di osservazione post operatoria (30/60 minuti).
Per approfondire l’argomento, il medico chirurgo, specialista in Ortopedia e Traumatologia, Microchirurgia Ricostruttiva Mini Invasiva della mano e del gomito, dott. Alberto Donadelli, ha risposto per noi ad alcune domande e curiosità su un ambito della chirurgia spesso poco conosciuto.
Ci ha raccontato l'evoluzione tecnologica e le nuove tecniche impiegate nella cura e il trattamento delle diffuse patologie di mano, polso e gomito.
Chi è il dott. Alberto Donadelli |
Dott. Donadelli, il chirurgo della mano si occupa della cura e trattamento delle patologie di mano, polso e avambraccio. Ma in cosa consiste esattamente?
«Il chirurgo della mano ha derivazioni diverse. Generalmente è uno specialista ortopedico ma a volte è anche chirurgo plastico.
«Per mantenere un’ottima qualificazione, siamo soggetti a continui aggiornamenti e corsi di specializzazione su argomenti di microchirurgia vascolare, chirurgia plastica e microchirurgia ricostruttiva che comprendono un training continuo con esercizi e “cadaver lab” almeno due volte l’anno.
«A tal proposito, organizziamo ogni anno con il patrocinio delle varie società scientifiche nazionali, presso ICLO di VERONA, un Istituto di eccellenza internazionale per la formazione su preparati anatomici, corsi di chirurgia su gomito e mano.
«La formazione continua rappresenta per noi una sfida nel tenerci sempre aggiornati, a migliorare e imparare, per poter trasmettere a medici e fisioterapisti esperti qualche messaggio in più; sperando di essere sempre all’altezza.
«Questi sforzi vi assicuro sono enormi e sono supportati dalle società scientifiche quali la Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM) e quella Europea ( FESSH ) di cui sono onorato di essere con i miei colleghi parte attiva.
«Proprio la Società europea permette di acquisire un prestigioso titolo di riconoscimento “Diploma europeo in chirurgia della mano “European Board in Hand Surgery EBHS”. Vi concorrono partecipanti da tutto il mondo ed è richiesta una preparazione teorica e pratica elevatissima che solo pochi allievi superano ogni anno in sede Europea.
«In alcuni paesi come la Svizzera, senza questo diploma non è possibile accedere a centri di Chirurgia della Mano. Nella nostra Clinica tutti hanno conseguito il diploma e vi assicuro è un pregio.»
La chirurgia della mano è un’area specialistica poco conosciuta dai pazienti. Perché?
«In effetti solo negli ultimi anni vi è stata una continua richiesta di uno specialista che sapesse dare risposte sempre più raffinate alle varie patologie della mano e del gomito. In passato l’ortopedico gestiva distretti definiti più importanti quali anca e ginocchio mentre tralasciava la mano.
«L’approccio medico/culturale in questo ambito si è rinforzato vista l’importanza non solo funzionale della mano ma anche visiva, emozionale e di linguaggio. Si pensi all’importanza di una carezza o di un gesto.
«Sicuramente gli interventi di chirurgia della mano erano minori un tempo, a scapito di protesi di ginocchio ed anca. Ma oggi moltissime multinazionali hanno capito l’importanza di questo settore mettendo a disposizione mezzi e soluzioni tecniche impensabili dieci anni fa.»
Quali sono i sintomi o motivi che dovrebbero spingere un paziente a rivolgersi a uno specialista della mano?
«Ricordiamoci che il dolore è sempre un segnale di allarme del nostro organismo. Un dolore alla mano può rappresentare disturbi reumatologici o artrosici, può essere di natura neurologica, spesso compressiva ma anche degenerativa. Parestesie e disturbi della sensibilità sono frequenti e descritti come formicolii e scosse dai pazienti. In questi casi è necessario un controllo.
Fortunatamente i tumori colpiscono raramente la mano almeno nelle forme aggressive ma non vanno trascurati segni di gonfiore e cambiamento di colore cutaneo.
Purtroppo ancora oggi i traumi alle mani sono molto frequenti a causa l’esposizione del distretto anatomico, sovraesposto a incidenti di lavoro, attività sportive o quotidiane.»
Il chirurgo della mano opera in tutte le strutture che compongono l’arto. In cosa consiste esattamente il suo intervento?
«La mano come tutti possono apprezzare è un elemento anatomico estremamente raffinato e complesso con strutture vascolari nervose e articolari uniche che ci permettono la possibilità di svolgere attività lavorative, musicali e artistiche estremamente raffinate.
«Queste strutture, delicate e minute sono contenute in spazi limitati, continuamente esposte a danni traumatici o ad altri eventi.
«Scopo del chirurgo della mano è quello di proteggere con la prevenzione e nel caso di danni di ricostruire microchirurgicamente queste strutture per ridare la funzione più vicina possibile a quella originaria, in particolare ponendo attenzione al ripristino della sensibilità e della motricità.
«Una mano senza sensibilità è un oggetto vuoto pressoché inutile.»
Quali sono le malattie della mano più diffuse e che tipo di paziente affliggono maggiormente?
«La patologia più frequente per numero di casi è la sindrome del tunnel carpale. La compressione del nervo mediano al polso (canale carpale) causa problemi sensitivi e dolorosi che il paziente avverte inizialmente come formicolii. Per poi degenerare in dolori fortissimi specialmente notturni con tutte le conseguenze del caso.
«I pazienti sono prevalentemente donne in età pre-post menopausale per un effetto diretto delle alterazioni ormonali. Registriamo un aumento della patologia nelle persone più giovani e in soggetti con ipotiroidismo, esposizione a lavori manuali ripetitivi e traumi.
«L’intervento di decompressione del nervo al canale carpale viene svolto con tecniche aperte (mini incisione) o con tecniche mini invasive endoscopiche.
«Il nostro centro è leader in Italia per la tecnica endoscopica che rende possibile un recupero più veloce e un rientro alle attività lavorative precoce.
«Da qualche mese, abbiamo portato questa tecnologia anche a Trento presso la Clinica Villa Bianca per rendere più accessibile il servizio offerto.»
Video dell'intervento Tunnel carpale.
Il Centro di Chirurgia della Mano presso la Clinica San Francesco Verona si propone di trattare le patologie di mano, polso e gomito con tecniche e tecnologie innovative. Quali sono?
«La Clinica San Francesco di Verona, dispone di apparecchiature medicali all’avanguardia che permettono a noi specialisti di operare ai massimi livelli. Come ad esempio le nuove tecniche di liberazione endoscopica del tunnel carpale che ci consentono di recuperare al meglio la funzionalità dell’arto.
«Inoltre, grazie ai nuovi materiali di protesica riusciamo a ricostruire le articolazioni di gomito, polso, mano e dita anche in situazioni gravi e compromesse.
«Da due anni siamo il Centro di riferimento per l’utilizzo delle nuove protesi trapezio metacarpale per la rizartrosi del pollice. Con queste protesi già il giorno dopo il paziente è invitato ad usare la mano per scrivere, prendere oggetti etc.
«I risultati sono molto promettenti: si pensi che in Francia e Belgio le protesi vengono utilizzate nella metà dei casi raggiungendo circa 5.000 impianti l’anno.»
Cosa consiglia quindi a chi accusa dolori o disfunzioni a mano polso e gomito?
«Non sottovalutare i campanelli di allarme (dolore, blocco funzionale, formicolii o mancanza di sensibilità) per citarne alcuni. Utilizzare ovviamente il buon senso e non correre in ospedale o dallo specialista per ogni singolo problema ma se vi sono dei sintomi insistenti o se si è stati esposti a traumi una valutazione è essenziale.
«Spesso le piccole ferite penetranti sono sottovalutate anche in fase radiografica ma provocano danni enormi alle strutture tendine e cascolo nervose. Lo specialista saprà indicare al paziente la metodica diagnostica più idonea al caso.»
Nadia Clementi - [email protected]
Dr Alberto Donadelli - [email protected]
Unità Chirurgia della Mano e del Gomito
Diploma Europeo Chirurgia della Mano EBHS
Master Universitario II liv. Chirurgia della Mano
Clinica San Francesco Verona - tel 0459009090 www.handteamverona.it
Clinica Villa Bianca Trento 0461916000 https://www.villabiancatrento.it/
Video protesti gomito.