Neve tinta di rosa (lo sci fa moda) – Di Virna Pierobon

Botta e risposta con Federica Brignone e Irene Curtoni.

Per chi è appassionato di sci alpino ed è cresciuto a Ovomaltina e Ciaocrem, sponsor storici di manifestazioni che hanno reso grande lo sci alpino degli anni ’70, quando le campionesse  erano Claudia Giordani, Daniela Zini e Maria Rosa Quario, trovarsi una sera di questo inizio gennaio, a intervistare la figlia dell’indimenticata Ninna, allo Ski Stadium Aloch, di Pozza di Fassa, è il segno inconfondibile di un tempo che è passato.
 
Lo sci in questi decenni è molto cambiato per tecnica e immagine delle sue protagoniste, ma rimane una certezza per l’interesse che desta nei milioni di appassionati che da sempre lo seguono in tutto il mondo dove esista una montagna sciabile.
Legato allo sci c’è da sempre il discorso moda, look, tanto da rendere impossibile una risposta apparentemente banale: E’ nato prima lo sci o la moda legata a questo sport?
 
Sia tra i pali di un tracciato tecnicamente impegnativo che nello sci a campo libero, le donne hanno da sempre creato un’immagine che le ha rese protagoniste della montagna vissuta.
Hanno personalizzato in modo tale il loro abbigliamento da sci o da gara tanto da renderlo unico e spesso oggetto d’imitazione da parte delle appassionate di questa disciplina.
L’importante per le donne di ogni epoca, è comunque farsi notare e i dettami della moda lo indicano chiaramente.
 
Ai giorni nostri sono spesso le protagoniste del Circo Bianco a fare moda, a creare tendenze che poi sono imitate dalle ragazzine.
Dai famosi stivali australiani calzati di routine a fine gara al posto degli scarponi, alle fasce variopinte, ai foulard che spiccano al collo durante gli allenamenti, per non parlare delle felpe con il cappuccio, tutti dettagli che vengono dalle sciatrici più acclamate, alcune di loro vere image maker.
Questo a riprova che la neve fa tendenza e non ci si può presentare al cancelletto di partenza con il look sbagliato e tantomeno nei parterre a fine gara.
 
Le ragazze della nazionale italiana di sci sfoggiano per questa stagione agonistica delle nuove carinissime giacche a vento in tessuto stretch, firmate dall’azienda Kappa di Torino, che hanno attirato l’attenzione di tutti i media anche stranieri specie negli States, per il particolare tessuto rigato bianco e rosso, molto innovativo per il Circo Bianco. Poi se siano calde è un’altra questione.
Protagoniste di questo nostro botta e risposta sul modo di interpretare la moda sono Federica Brignone (nata a Milano, ma aostana, 14 luglio 1990), gigantista  di classe innata, e Irene Curtoni,(valtellinese, 11 agosto 1985) specialista delle discipline tecniche, soprattutto dello slalom speciale.
 
Le abbiamo incontrate poche sere fa, a Pozza di Fassa, al termine dell’allenamento serale, prima della trasferta a Zagabria dove hanno gareggiato nello slalom speciale.
Irene e Federica esordiscono dicendo che è bello parlare di loro relativamente alla moda, perché è un argomento che le appassiona, riflette il loro modo di essere donne, ognuna con la sua personalità e modo di interpretarla.
A guardarle bene infatti noti che hanno un’immagine ben definita che nasce certamente dal loro essere persone determinate, donne impegnate, spicce, sempre in movimento, viaggiatrici, sportive e anche donne militari, che però non rinunciano alla loro femminilità.
 
Qual è il vostro rapporto con la moda?
Brignone: «La moda mi piace. Mi piacerebbe anche seguirla di più, ma con la vita che facciamo, bisogna essere veloci in tutto, viviamo tra alberghi, piste e trasferimenti.»
Curtoni: «Questa domanda mi piace, la moda la seguo, guardo i programmi alla televisione, mia sorella a Natale mi ha regalato un bellissimo libro che presenta tutti gli stilisti di moda più famosi, una sorta di atlante della moda. Ho tantissimi vestiti nuovi tutti ancora con il cartellino attaccato. Vorrà dire qualcosa?»
 
Siete diventate quindi pratiche, veloci, per necessità?
Brignone, Curtoni: «Certo! Con la vita che facciamo ci vestiamo poi alla fine sempre alla svelta e nel modo più pratico».
Brignone: «Un nostro capo classico per necessità è il “jeggins”, un mix on the road, tra jeans e leggins, i capi più pratici che abbiamo sempre con noi».
 
Un colore preferito?
Brignone: «Considerando i colori in generale certamente il rosso, nei capi di abbigliamento porto molto il grigio».
Curtoni: «Il mio umore decreta il colore dei miei abiti, quindi vario».
 
Siete delle viaggiatrici. Il posto preferito per lo shopping quando potete concedervi questo lusso? 
Brignone: « Certamente Milano, in centro».
Curtoni: «Anche per me Milano».
 
Poi all’estero entrambe convengono su Aspen, ma del tipo guardare e non sempre comprare, visti i prezzi spesso altissimi. Chi fa tendenza nello sci? 
Brignone/Curtoni: «Certamente le ragazze della squadra americana, è il loro modo di vivere lo sci in modo aperto, di comportarsi, e al di là dei volti noti come Vonn e Mancuso, anche Resy Stiegler è un personaggio interessante.
«Sono ragazze che si divertono ora forse con i nuovi allenatori austriaci , un po’ meno, e la situazione è meno naturale.
«Ma loro fanno la differenza e vivono veramente in modo molto personale e autonomo questo mondo, quindi con grande personalità. Le americane in generale hanno un modo diverso di vivere lo sport in modo leggero».
 
E voi come siete?
Brignone/Curtoni: « Stiamo veramente diventando un bel gruppo, ci alleniamo, gareggiamo e ci divertiamo questo è importantissimo.
Brignone: « Nonostante le grandi differenze che ci sono tra noi, per età, cultura. La situazione della squadra sta cambiando in positivo. Io ed Irene eravamo quelle dell’Ovest, ora siamo parte di un gruppo».
 
Curiosità molto femminile: Come vi gestite i cambi di biancheria, vestiti vivendo sempre in giro?
Brignone: «Vivendo a La Salle, in Valle d’Aosta, sono praticamente tra le più lontane e vado a casa al massimo due, tre notti in un mese, quindi mi lavo le mie cose in albergo e quando mia madre (Ninna Quario) mi viene a vedere alle gare mi porta i cambi. Se potessi inventarmi un gadget penserei alla lavatrice da viaggio!»
Curtoni: «Fortunatamente da un po’ di tempo vivo a Rovereto e quindi ho una casa  più vicina (quella che condivide con il gigantista roveretano Davide Simoncelli), rispetto alla mia in Valtellina molto più vicina e questo mi permette di gestirmi anche molto meglio a livello personale».
Brignone e Curtoni, di voi direi vere protagoniste di questo tempo come donne in perenne altalena tra un’attività super impegnativa e il vostro essere femminili.
 
Qualcosa da cui non vi separate mai?
Brignone: «Una collana, forse, ma non la considero un portafortuna e qualche braccialetto».
Curtoni: «Collana e anelli».
 
Segni particolari, Brignone?
«I miei capelli ricci».
 
Se ti dovessi raccontare in pochissime battute?
«Mi racconterei attraverso lo sport che pratico e quelli che ho sempre praticato. Adesso è il tempo dello sci. Vorrei essere una campionessa imbattibile, come il mio idolo la saltatrice con l’asta Yelena Isinbayeva. Ecco mi piacerebbe essere come lei nel mio sport, una donna record».
Curtoni: «La mia vita è sugli sci, è sempre stato il mio obiettivo principale, il mio sogno di bambina essere una campionessa dello sci, quindi mi impegno al massimo per esserlo».
 
Donne protagoniste nello sport che praticano e nella vita quotidiana, se volete seguirle ancora più da vicino: http://www.federicabrignone.com - e Irene Curtoni si è fatta blogger su www.irenecurtoni.com
A noi non resta che aspettarle al traguardo delle prossime gare di Coppa del Mondo.
In bocca al lupo ragazze! Di moda siete voi!
 
Virna Pierobon
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