Lettere al Giornale – Quel fenomeno che si chiama APSS
Una visita specialistica con impegnativa mi viene fissata a luglio, mentre quella a pagamento me la danno per l'indomani… Chapeau!
Egregio direttore,
Le scrivo perché sono piuttosto seccato dal sevizio Sanità del Trentino.
Il mio medico di base mi prescrive una visita otorinolaringoiatrica.
Telefono al CUP e riesco a parlarci due giorni dopo. Pazienza.
Chiedo di prenotarmi l’appuntamento e mi si risponde così:
- La prima visita disponibile è a Fiera di Primiero il 22 aprile.
- La seconda è a Pergine a giugno, ma c’è lista d’attesa e la data le verrà confermata a maggio.
- La terza è a Trento ed è prevedibile per il prossimo mese di luglio. Ma verrà confermata a giugno.
Rispondo che aprile per me è già troppo tardi e che comunque mi costa troppo tra viaggio e tempo perso. Tanto varrebbe pagare la visita.
Attendere giugno per Pergine, salvo conferma a maggio, non è accettabile.
Per non parlare di Trento, dove addirittura sarei in lista d’attesa per luglio. Ma non è sicuro...
Allora chiedo una visita a pagamento e mi rispondono così:
- La prima disponibile è per domani al S. Chiara a Trento nel primo pomeriggio, la seconda sempre domani a metà pomeriggio.
Chiedo quanto costa e poi confermo la visita.
Per fortuna posso permettermelo...
Questi i fatti, ora le mie considerazioni.
Domani - cioè subito - due medici dell’ospedale S. Chiara sono disponibili a pagamento, ma non lo sono con l’impegnativa.
In altre parole, se non avessi confermato l’appuntamento di domani in libera professione, sarebbero rimasti lì senza far niente?
Ma il punto è un altro. Se preferiscono i miei contanti ai soldi della Provincia, è perché la provincia paga male?
Comprendo che i medici vogliano anche svolgere la libera professioone, ma la Provincia potrebbe ugualmente pagare le parcelle. O no?
Ovviamente, direttore, le scrivo perché a me l’APSS non risponderebbe, mentre forse l’assessore legge questa lettera sul suo giornale.
Leggo che Tonina sta visitando un po' tutte le struttura ospedaliere del Trentinoe fa bene. Alla fine dovrebbe però fare due passi tra i pazienti.
Intanto però è una situazione disarmante. Pago le tasse, nelle quali c’è anche l’assistenza sanitaria. E la pago anche se sto bene. Ma se ho bisogno di cure devo pagare?
Se questa è l’eccellenza trentina, non voglio pensare a cosa accade in altre regioni.
Infine la prego di non mettere il mio nome, così come io non ho messo la speciializzazione: desidero che la visita sia fatta in tutta serenità.
La ringrazio per l’ospitalità.
Email firmata.