Draghi: «Lavorare insieme per una società libera e aperta»

Essenziale trovare la forza per superare i disaccordi e proseguire insieme nella costruzione del progetto originario – Di Daniele M. Bornancin

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Il Presidente della Banca Centrale Europea Draghi nel ricevere il premio internazionale «Alcide De Gasperi - Costruttori d'Europa», ha messo in evidenza alcuni aspetti sia politici che economici sull'Europa, sulle sfide future, sulla unità dei paesi, per assicurare anche alle generazioni che verranno, progresso, pace e giustizia sociale.
Ecco di seguito alcuni spunti della sua ampia riflessione dominata da profondi messaggi.
L'orientamento dell'Europa deve essere incentrato verso una costruzione di idee e di strategie che diano risposte ai cittadini anche per diminuire quella insistente perdita di fiducia nelle istituzioni.
I Governi e gli amministratori devono offrire ai propri cittadini, sicurezza economica e sociale, preservare la libertà e i diritti individuali insieme ad una forma di equità sociale.
Anche le sfide comuni devono essere affrontate con strategie sovranazionali anziché intergovernative o dei soli paesi interessati.
Non si può dimenticare anche che l'integrazione economica costruita sulla base dei risultati del progetto europeo ha prodotto negli anni miglioramenti significativi sia del tenore di vita sia della cultura dei cittadini comunitari.
Il risultato fondamentale del progetto europeo, produsse da subito una sorta di crescita immediata, di prosperità, ora a rischio di peggioramento.
 
Ecco che attraverso questa realtà, i cittadini dell'Europa hanno acquisito il diritto di lavorare, di studiare, di formarsi in ogni paese dell'Unione Europea.
Il mercato unico europeo, è stato un progetto diretto ad accrescere l'integrazione e l'efficienza dei mercati, ma anche una scelta dei valori di una società libera e aperta.
Oggi e negli ultimi anni assistiamo ad una forma di critica nel confronto dell'iniziativa europea e del suo stato di avanzamento, su questo è necessario un supplemento di analisi.
Alcuni paesi europei, compresa l'Italia hanno toccato con mano una grande crisi economica e finanziaria, pensiamo alla situazione bancaria, al sistema industriale, alla disoccupazione giovanile, che ha raggiunto livelli alti, dove i margini dello stato sociale si restringono anche per una poco significativa crescita e uno sviluppo complessivo dei territori.
Pensiamo ai paesi che invecchiano velocemente, alla instabilità dei sistemi pensionistici, ai flussi migratori.
 
Tutte queste situazioni fanno crescere il malessere, l'insicurezza, chiedono difesa e mantenimento del benessere raggiunto.
Il fenomeno della globalizzazione, del continuo progresso tecnologico, le innovazioni produttive, dei prodotti e dei processi, l'adeguamento dei servizi alle comunità hanno trasformato le popolazioni e i territori .
Ciò nonostante l'impianto dell'integrazione europea risulta ancora saldo, i valori che hanno generato l'Unione Europea sono ancora la base e le fondamenta, occorre riaggiornare l'orientamento, i piani di questo processo che deve diventare più vicino ai cittadini, ai bisogni reali delle varie comunità, delle diverse culture.
 
Ecco, il concetto espresso da Draghi, sulla necessità che l'Europa dia ancora risposte alle situazioni.
Certamente se non si agisce solo sul piano nazionale , ma vengono instaurate collaborazioni tra i vari paesi membri del sistema europeo, l'Unione Europea può ancora reggere alle nuove sfide e ai nuovi scenari.
La creazione di nuovi negoziati tra i paesi è oramai fondamentale per proseguire e superare le problematiche che si avvicinano giorno dopo giorno anche nel nostro paese.
Oggi siamo davanti a strumenti dove le tecnologie informatiche riducono i tempi di contatto, dove le varie barriere fisiche sono ridotte e quindi è nella capacità e nell'unità dei paesi e dei territori riuscire a conquistare il mercato di milioni di consumatori.
Bisogna portare a termine le iniziative e i percorsi già avviati.
Un mercato unico può restare libero solo se tutti vi partecipano nel rispetto delle medesime discipline di accesso e in maniera uniforme.
 
Oggi più di sempre, nel sistema della globalizzazione, è necessario un mercato unico e una salvaguardia di una società aperta.
Le previste regole di equità sulla tassazione e l'istituzione del fondo europeo contro la disoccupazione e per la riqualificazione professionale vanno in sostanza a richiamare il concetto di mercato unico e di regole uniformi.
Allora i governi nazionali devono agire sui motori della crescita, sulla riduzione della disoccupazione giovanile, sugli aiuti alle persone in difficoltà, nel rispetto delle regole europee, solo così vi sarà un avvicinamento alle idee e al traguardo del completamento del sistema europeo.
Lavorare insieme per una unione Europea efficace ed inclusiva, questo in sintesi l'auspicio e il messaggio di Draghi profondo conoscitore dei mercati e dei sistemi finanziari e bancari dei paesi europei, ma anche italiano, docente all'università di Trento nel 1975, prestigioso intellettuale al quale il Premio «Costruttori d'Europa», non poteva che essere così azzeccato.
 
Queste poche riflessioni non hanno la pretesa di essere esaustive, ma delle semplici interpretazioni sia sull'evento di premiazione in questione, sia sulla prestigiosa figura di Draghi, quale attuale talento del patrimonio tecnico e professionale italiano .
 
Daniele Maurizio Bornancin