«Foibe, ricordare ai giovani dopo tanto silenzio»

Come abbiamo sempre sostenuto anche noi, Giorno della Memoria e Giorno del Ricordo vanno ricordati allo stesso modo: non c’è nessuna differenza

>
«Il silenzio è stato tanto, oggi dobbiamo essere il più possibile trasparenti e impegnati affinché queste cose non accadano mai più.»
È con queste parole che il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha voluto sottolineare questa sera a Palazzo Geremia l'importanza del «Giorno del Ricordo» (10 febbraio), il giorno cioè che, ad appena due settimane dalla celebrazione del Giorno della Memoria che ricorda le vittime del nazismo nei campi di concentramento, rende omaggio ad un'altra tragica storia e ad altre vittime, la pulizia etnica che venne scatenata alla fine della seconda guerra mondiale dalla Iugoslavia di Tito nei confronti della popolazione italiana dell'Istria e della Dalmazia.
Vittime italiane che finirono gettate nelle Foibe carsiche.
 
Alla commemorazione, che si è svolta in Sala Falconetto del Comune di Trento, sono intervenuti accanto al presidente Fugatti il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, il Commissario del Governo Sandro Lombardi, il presidente dell'Associazione nazionale Giulia e Dalmazia Roberto De Bernardis e il professor Antonio Carlini.
Nel suo intervento, Fugatti ha accennato anche agli episodi di intolleranza (alcune scritte sui muri della città) che, ancora una volta, hanno accompagnato la celebrazione del Giorno del Ricordo.
«Le vittime non furono solo fasciste, fu una pulizia etnica nei confronti della popolazione italiana che si tentò poi di giustificare affermando che le Foibe furono una reazione ai fascisti.
«I regimi totalitari europei vanno ricordati ai nostri giovani, e così come ogni anno ricordiamo le vittime della Shoah allo stesso modo dobbiamo ricordare anche le vittime delle Foibe.»