Strade insicure e nessun corridoio faunistico all'orizzonte
L'accusa al Trentino proviene dalla Enpa di Rovereto perché ormai sono noti i passaggi preferiti dagli animali di taglia
In una delle zone «famigerate» per gli impatti fra veicoli e animali, nei pressi del Vecchio mulino di Vezzano, è stato investito un orso.
Non è il primo in quel tratto di strada e non sarà nemmeno l'ultimo, se non verrà ascoltata la nostra richiesta di predisporre dei sovrappassi o sottopassi almeno nei punti di maggior passaggio della fauna selvatica.
I luoghi di maggior passaggio sono ormai noti: si tratta del 30% di rete stradale su cui accade oltre il 90% degli incidenti.
Il numero degli animali feriti o morti è molto alto, ancor più se si pensa che viene conteggiata solo la fauna di grossa taglia, mentre sfugge ad ogni statistica la microfauna, che pure trova quotidianamente la morte sulle strade del Trentino.
Le stragi continueranno, se non verranno presi provvedimenti adeguati, perché la rete stradale ha intercettato e spezzato i corridoi che interconnettono i siti frequentati dalle specie selvatiche, invisibili per noi, ma profondamente fissati nella loro memoria.
Da molti secoli quotidianamente o stagionalmente vengono percorsi da svariate specie, portandole ad attraversare strade spesso molto trafficate: da una parte dagli automobilisti locali, che spesso si affidano alla loro conoscenza del percorso, per spingere sull'acceleratore, dall'altra dai turisti che difficilmente pensano di potersi trovare la strada sbarrata da un grosso animale.
Il risultato segue sempre una triste e collaudata trama: se, per fortuna, l'automobilista e i passeggeri non subiscono danni fisici, certamente ne subisce quasi sempre l'animale investito, anche se riesce ad allontanarsi, rifugiandosi nei boschi, come in questo caso.
Il più delle volte, però, l'animale rimane sull'asfalto e le persone devono chiamare i soccorsi, subendo il trauma di assistere alle sue sofferenze, senza parlare delle ingenti somme per riparare gli automezzi, che dovranno pagare personalmente, perché da tempo la giunta provinciale ha eliminato i risarcimenti per i danni da investimento di fauna selvatica. L'attuale giunta ha anche dichiarato che non intende predisporre i corridoi faunistici, pertanto le strade trentine continueranno ad essere teatro delle stragi di animali selvatici, ma anche della paura patita da chi rimane coinvolto negli incidenti, della sofferenza di dover assistere all'agonia di un animale, della rabbia di dover subire danni economici spesso molto ingenti.
Noi i corridoi faunistici li chiediamo da molti anni, per la tutela della fauna selvatica e della biodiversità, ma anche per la tutela delle persone. Per questo continueremo a chiedere che vengano messe in campo tutte le iniziative atte ad evitare gli impatti fra autoveicoli e animali, e auspichiamo che nella giunta che si insedierà dopo le elezioni di ottobre prossimo ci sarà qualcuno che tenga in giusta considerazione l'importanza della sicurezza delle nostre strade: con i milioni spesi per l'arena di Mattarello, quanti corridoi faunistici avremmo potuto fare?