Cartoline di Bruno Lucchi: Museo d'Arte contemporanea di Cavalese e la mostra «Òffe»
«Sono queste le Òffe a Cavalese, opere d’arte per ammansire il Cerbero che si nasconde in ognuno di noi»
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«La val di Fiemme che bella»... Sì certo lo so sono parole scontate. Spesso ci porto gli amici più cari per ammirane i paesaggi spettacolari.
Le dolomiti che tutti conoscono, almeno di nome, ma che non frequentano pensando quanto sia faticoso e complicato avvicinarsi, ti avvolgono e ti coinvolgono.
Pochi sanno quanto sia facile arrivare ai piedi dei «Monti Pallidi» patrimonio mondiale dell’UNESCO. In questa valle, con offerta di navette e funivie che raggiungono le porte del cielo senza sforzi, vieni magicamente attratto a salire sempre più in alto per poi volgere lo sguardo verso il basso e ammirare l'esplosione della natura.
Cime di montagne rocciose intervallate da boschi che un tempo furono legno per i violini del grande Paganini.
La natura è stata davvero generosa in bellezza.
Vivere in valle prima dell’avvento del turismo non era cosa facile. Ci è voluta tutta la tenacia degli abitanti per plasmarla e curarla lasciando alpeggi e paesi nei quali si scoprono conservati splendidi palazzi con una storia sorprendentemente antica... come dire... in montagna ci sono solo mucche, e invece no.
Dietro legnose porte d'ingresso si aprono alla vista storia, affreschi, arazzi e tanto amore per una terra spesso difficile da vivere.
A Cavalese ci si reca appositamente tramite una comoda strada provinciale che attraversa la valle e che ti porta fino al passo Sella per poi raggiungere il nostro vicino di casa Alto Adige.
Devo dire che, la comodità della stessa, invita a pigiare il piede sull'acceleratore.
Molto prima, una deviazione per la cittadina di Cavalese può offrire piacevoli sorprese.
In uno dei palazzi del centro storico c’è il museo d’Arte contemporanea comunale aperto nel 2001. Una splendida mostra fra le case e la promenade del Rio Gambis «Òffe» accoglie i visitatori fin da subito.
L’esposizione aperta a giugno è visitabile fino al 30 settembre 2022.
Assieme al mio «Megalite» in acciaio corten le opere di Antonella De Nisco, Duilio Forte, Jan Langer, Emy Petrini, Jano Sicura e Matthias Sieff.
Nuova magica location con l'arte in primo piano che pavoneggia a cielo aperto rendendo all'occhio del fruitore armonia fra antico e moderno.
Così Elio Vanzo il direttore del museo presenta la mostra
«Che Cerbero sia piuttosto cerbero è cosa risaputa. D’altra parte se ti mettono di guardia all’Inferno e lo fanno perché sei mostruoso, non hai tante ragioni per fare l’affabile e il gentile, è normale che tu sia una persona intrattabile e piuttosto sgarbata.
«Come si diceva, queste cose si sanno, quello che non si sa o perlomeno sanno in pochi, è che a volte basta un’Òffa per ammansirlo.
«L’Òffa è una piccola focaccia, l’Òffa è il dolce che aiuta, l’Òffa è il miracolo che cambia, l’Òffa è l’arte che aiuta e cambia.
«Sono questo le Òffe a Cavalese, opere d’arte per ammansire il Cerbero che si nasconde in ognuno di noi.»
Bruno Lucchi
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