Parla milanese e vicentino il Premio Caprara 2018

La Milano che fu messa in versi da Alberto Figliolia e l'autunno secondo Nico Bertoncello: sono le poesie vincitrici dell'ultima edizione del premio Caprara

Sono stati 110 i partecipanti al concorso indetto dal Comune di Ala, in collaborazione con la famiglia Caprara ed il Comune di Avio, dove il poeta nacque. Il dato conferma l'attenzione che ha il concorso tra gli appassionati.
Alla biblioteca di Ala, che ha coordinato ancora una volta la raccolta delle liriche, sono arrivati contributi da 38 province di tutta Italia; una ventina quelle dal Trentino, 3 da Ala e una da Avio.
95 liriche quelle in italiano, 28 in dialetto e 3 per la sezione speciale dedicata a Caprara. La giuria, composta da Italo Bonassi, Roberto Caprara (figlio del poeta), Antonia Dalpiaz, Gemma Nardelli Mosna, Pietro Sartori, e coadiuvata dalla bibliotecaria Elena Corradini, ha avuto il suo bel da fare per scegliere le migliori.
 
La sezione A, quella dedicata ai componimenti in italiano, è stata vinta da Alberto Figliolia di Cesano Boscone (Milano), con «Piove...», in cui ricorda la Milano di una volta e che non c'è più.
Al secondo posto «Ghirigori» di Renato Baroni (Bovisio Masciago, Monza-Brianza), terzo «Il mio nome è Giovanni», di Tiziana Monari (Prato). Segnalate anche le poesie di Nerina Poggese di Cerro Veronese («In punta di penna»), Roberto Ragazzi di Rovigo («Il tagliatore di erba») e Aldo Ronchin di Treviso («A mani vuote»).
 
La sezione B era riservata alle poesie in un dialetto del triveneto o del mantovano. Il concorso qui è stato vinto da Nico Bertoncello, di Bassano del Grappa (Vicenza) con «'Sto autuno».
Al secondo posto la poesia di Paolo Piccinni di Rovereto «Rime desmentegae», terzo Bruno Castelletti di Verona con «Prima de far fagoto».
Segnalati «Disarmè de difidense», ancora di Nerina Poggese, e «Lazzo», di Aldo Ronchin.
Nella sezione speciale dedicata alle poesie dedicate a Giuseppe Carpara, o ad Ala o Avio, la prima poesia classificata è stata «Non dobbiamo dimenticare» di Valeria Groppelli, di Crema: lo scritto è dedicato ai caduti durante la Prima guerra mondiale, di cui in questi giorni si commemorano i cento anni dall'armistizio.
 
La cerimonia di premiazione si è tenuta per la prima volta a palazzo Pizzini restaurato: «Un palazzo che deve diventare sempre di più culla di cultura e arte», ha detto il sindaco Claudio Soini.
In mostra durante l'evento c'era anche il Totem dell'arte, ricevuto dal premio Caprara la scorsa estate.