Da Relé e Activa nasce «ReactivA Cooperativa Sociale»

Arriva al traguardo un importante progetto di fusione tra cooperative sociali che svolgono attività di inserimento lavorativo per persone fragili e/o svantaggiate

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La crisi economica indotta dalla pandemia ha colpito molti settori, sociale incluso. I conti economici di molte cooperative del comparto hanno sofferto, in particolare, dell’impossibilità di poter erogare servizi, con conseguente difficoltà nella gestione dei bilanci. Così Relé Cooperativa Sociale e Activa s.c.s., hanno deciso di guardare assieme al futuro, aiutandosi reciprocamente fino all’atto che ne ha sancito la fusione il 25 marzo scorso.
Un’unione di intenti, know-how e professionalità per affrontare il mercato del lavoro con una struttura più forte e, allo stesso tempo, proseguire le rispettive missioni sociali.
 
Un’occasione per dar vita a nuovi inserimenti lavorativi all’interno di un più ampio numero di servizi: «L’operazione di aggregazione non è solo una questione economica, - spiega Paolo Holneider, presidente della neonata cooperativa - siamo convinti che l’unione e il sostegno reciproco siano una forza importante che contraddistingue il nostro lavoro. Abbiamo voluto unire le nostre risorse materiali per dar vita ad un’unica realtà che accomuni persone di talento e contemporaneamente promuova la dignità di coloro che sono in temporanea difficoltà, hanno bisogno di fiducia e di un lavoro per tornare protagonisti nella comunità. È da questa voglia di re-inventarsi e ri-attivarsi che nasce il nome della nuova cooperativa: ReactivA.»
 
Unione che si concretizza in progetti innovativi mirati all’inserimento lavorativo: «La buona riuscita di un’impresa è quando si riesce a far crescere le persone dall'interno – spiega il direttore di ReactivA Luigi Balestra – e per questo stiamo lavorando per costruire un percorso formativo per il personale delle pulizie, che porterà ad una certificazione dei lavoratori utile alla loro valorizzazione».
Oggi ReactivA si presenta come cooperativa sociale multiservizi (di tipo B) operativa in tre settori di attività: ristorazione, catering e gestione mense / pulizie civili e industriali / progettazione grafica e produzione video. Lo staff è composto da 32 dipendenti (17 uomini e 15 donne), di cui 10 sono inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, fragili o in temporanea difficoltà.
 

 
 La compagine sociale oggi conta: 
- 10 soci lavoratori, persone dipendenti che partecipano anche alla vita della cooperativa;
- 9 soci volontari, persone che in modo volontario sostengono la cooperativa mettendo a disposizione gratuitamente tempo e professionalità varie per far crescere l’impresa;
- 1 socio sovventore, Gruppo Activa Società Cooperativa, realtà che crede e sostiene economicamente la nuova cooperativa sociale;
- una governance con 5 componenti: Paolo Holneider (presidente), Luigi Balestra (vicepresidente e direttore), Sabrina Dalpiaz (consigliera), Alessandro Malpaga (consigliere) e Luca Tomasini (consigliere).
 
Fondamentale per il sostegno dell’attività sono le sinergie con i servizi territoriali, i servizi specialistici e l’Agenzia del Lavoro, attraverso progetti mirati all’inserimento lavorativo. Tra i soggetti più interessati a queste iniziative anche il Comune di Trento, come testimoniato dal sindaco Franco Ianeselli: «Il lavoro viene prima del reddito. Il compito delle cooperative sociali di tipo B è di impegnarsi affinché il lavoro diventi motivazione, occasione di auto realizzazione. Oggi abbiamo raccontato un nuovo passaggio per una comunità più inclusiva».
 
A contribuire all’iniziazione di questa nuova impresa cooperativa, anche il socio volontario Ermanno Arreghini, medico psichiatra: «Nella mia carriera ho visto persone psichiatriche, o provenienti dalla marginalità sociale, salvate dal lavoro. Il luogo elettivo dove questo riscatto avviene sono le cooperative di tipo B. In questo contesto avviene l'esplorazione della vita e un processo fondamentale che è la costruzione di senso».