L’autonomia del Trentino oggi – Di Mauro Marcantoni – 5

Gelo dell’ONU sulla «questione altoatesina» e i colloqui internazionali si arrestarono

A ottobre del 1960, su richiesta dell’Austria, la «questione altoatesina» venne iscritta all’ordine del giorno dell’Assemblea generale dell’ONU. Secondo l’Austria, la popolazione altoatesina di lingua tedesca rappresentava una «minoranza austriaca in Italia».
L’ONU, che esaminò la questione da un punto di vista giuridico, respinse questa lettura e accolse dunque le tesi italiane, anche se legittimò l’Austria a occuparsi del Sudtirolo. I due Stati venivano invitati a riprendere i negoziati per risolvere i contrasti relativi all’applicazione dell’Accordo di Parigi.
 
In ottemperanza all’invito dell’ONU, il nuovo Presidente della Regione Luigi Dalvit, nel suo discorso in Consiglio regionale dell’11 aprile 1961, espresse la ferma volontà di favorire una convivenza pacifica tra i gruppi linguistici, attraverso la ripresa del dialogo con la Volkspartei e con l’Austria.
Dalvit sostenne anche la necessità di un’interpretazione più estensiva dell’articolo 14, anticipando così le soluzioni che sarebbero poi state attuate in maniera definitiva nel 1972.
La situazione restava tuttavia contraddittoria.
Di lì a poco, i colloqui internazionali registrarono una nuova battuta d’arresto.

Rielaborazione giornalistica dei contenuti del volume di Mauro Marcantoni STORIA, della Collana Abitare l’Autonomia - IASA Edizioni, Trento.