Quale sarà la capitale europea del volontariato 2024?

A Danzica la sfida tra Leopoli e Trento – Il 10 dicembre sapremo chi riceverà il testimone dalla norvegese Trondheim

Quale sarà la capitale europea del volontariato nel 2024? Lviv (Leopoli) o Trento?
Ieri le delegazioni delle due città, composte dai rappresentanti dei rispettivi Comuni e dei Centri servizi per il volontariato, si sono presentate a Danzica, in Polonia, davanti alla platea del congresso Cev 2022 (Centre for European Volunteering).
Ad ascoltare il racconto di Lviv e Trento, anche le città che hanno già conquistato il titolo: innanzitutto proprio Gdansk (ovvero Danzica), capitale del volontariato 2022 e Trondheim (Norvegia), a cui passerà il testimone nel 2023.
E poi, andando a ritroso, Berlino, Padova, Kosice (in Slovacchia), Aarhus (in Danimarca), Sligo (Irlanda), Londra, Lisbona e Barcellona.
 
Oltre a Francesca Fiori e a Giorgio Casagranda, rispettivamente coordinatrice e presidente del Csv Trentino, nella delegazione c’era anche l’assessora alle Politiche sociali Chiara Maule, che commenta così l’esperienza: «È stata davvero una grande emozione presentare la città di Trento davanti a una platea che riuniva tanti cittadini attivi e responsabili del continente europeo.
«La città di cui abbiamo parlato è una Trento di cui non sempre siamo consapevoli: è una comunità sensibile e generosa, come dimostrano le 660 associazioni impegnate nel sociale e nell’ambiente, nella protezione civile e nello sport, nella cultura e nell’educazione dei giovani.
Comunque vada, possiamo dire che ne è valsa davvero la pena: perché in questi lunghi mesi di preparazione della candidatura ci siamo conosciuti e riconosciuti: abbiamo capito quanto grandi siano le potenzialità del volontariato trentino e abbiamo impostato una strategia per il futuro.
Tutto questo non sarebbe accaduto senza il grande impegno del nostro servizio Welfare, che ringrazio per le idee, le energie e l’impegno profusi in questa grande impresa.»
 
Se la presentazione di Trento era mirata a rappresentare la ricca rete del volontariato locale (è volontario un cittadino su 5!), quella di Lviv era naturalmente focalizzata sull’esperienza della guerra, che ha mobilitato la popolazione in modo straordinario nell’assistenza a profughi, feriti, combattenti e anche per cercare di preservare la serenità di chi vive lontano dal fronte, soprattutto i più fragili, i minori e gli anziani.
«Trento e Lviv, due città, gli stessi colori (azzurro e giallo), avversarie nella competizione, ma amiche nella storia oltre che in questo drammatico presente,» – hanno commentato l’assessora Maule e il presidente del Csv Casagranda al termine delle intense giornate di Danzica.
Il 10 dicembre sapremo chi, se Lviv o Trento, riceverà il testimone da Trondheim e avrà il titolo di Capitale europea del volontariato 2024.
Il video della presentazione di Trento è disponibile al link https://bit.ly/3MbDGA7, il video della presentazione di Lviv al link https://bit.ly/3rxS9No.