La classificazione degli oli di oliva
Un prodotto della dieta mediterranea con carettaestiche e peculiarità diverse
Gli oli di oliva non sono tutti uguali: ne esistono diverse tipologie, di cui è opportuno conoscere le caratteristiche. Solo in questo modo, infatti, si può essere sicuri di portare a termine un acquisto vantaggioso.
Quando si parla di olio di oliva si fa riferimento al succo che viene ricavato dalla spremitura delle olive, cioè i frutti degli olivi, in condizioni termiche controllate.
Questa spremitura può essere effettuata tramite processi meccanici, e cioè attraverso la pressione delle olive, oppure per mezzo di altri processi fisici, che spaziano dal lavaggio alla filtrazione, passando per la decantazione e la centrifugazione.
Un prodotto della dieta mediterranea
Scoprire con olio Carli offerte e promozioni vuol dire poter contare su un prodotto di qualità disponibile a prezzi più che convenienti. L’olio di oliva, d’altra parte, è un prodotto naturale di comprovata qualità, ma soprattutto un emblema della dieta mediterranea e più in generale della tradizione gastronomica italiana. Tutti i lotti di olio che vengono prodotti e messi in vendita in Europa, fra l’altro, devono essere conformi a requisiti specifici, individuati dalla Comunità Europea al fine di tutelare la loro qualità. Da tali parametri deriva una classificazione degli oli di oliva commerciale, grazie a cui è possibile non solo capire con più facilità le etichette, ma anche destreggiarsi fra i vari prodotti presenti sul mercato: così si può acquistare con più consapevolezza.
Come viene classificato l’olio di oliva
Sono tre gli elementi a partire dai quali l’olio di oliva viene classificato dalla Comunità Europea: l’analisi organolettica, la tipologia di estrazione con la quale l’olio è stato ricavato e la composizione, che include il parametro della percentuale di acidità libera, che viene misurato attraverso l’analisi chimica). Gli oli di oliva possono essere vergini, extra vergini, lampanti, raffinati o composti da soli di oliva vergini. Ci sono, poi, gli oli di sansa di oliva, quelli di sansa raffinati e quelli di sansa greggi.
Le caratteristiche degli oli di oliva vergini
Si parla di olio di oliva vergine per indicare quello che viene ricavato dalla spremitura delle olive che viene effettuata attraverso processi unicamente meccanici e in condizioni che servono a prevenire qualsiasi eventualità di alterazione. L’olio di oliva vergine, per ricevere tale classificazione, deve subire solo quattro trattamenti (e nessun altro): il lavaggio, la decantazione, la centrifugazione e la filtrazione. Il parametro di acidità libera è un altro degli elementi che vengono presi in considerazione per la classificazione degli oli di oliva vergini; questo valore viene indicato in percentuale di acido oleico, vale a dire l’acido grasso più presente nell’olio di oliva. Nell’olio o nell’oliva si può verificare un aumento del grado di acidità libera, il quale causa delle modificazioni da cui deriva un cambiamento in negativo delle proprietà organolettiche del prodotto.
Come comprare olio di oliva buono a poco prezzo
Per comprare olio di oliva di qualità è vietato andare al risparmio: la qualità ha un prezzo. Tuttavia è possibile sfruttare le promozioni che si possono trovare online: il sito web Scontiebuoni.it, per esempio, permette di usufruire di codici sconto che riducono il prezzo di acquisto delle bottiglie di olio Carli. I voucher sono disponibili per tutti e in maniera gratuita, ed è necessario solo prestare attenzione alla data di scadenza, in quanto non hanno una durata illimitata.
Come vengono classificata gli oli di oliva vergini
Gli oli di oliva vergini possono essere classificati in oli di oliva extra vergini, oli di oliva vergini e oli di oliva lampanti. L’olio di oliva extra vergine è quello che vanta le migliori caratteristiche organolettiche, e ha un’acidità libera al massimo di 0.8 grammi ogni 100 grammi. Invece l’acidità libera dell’olio di oliva vergine può arrivare fino a un massimo di 2 grammi ogni 100 grammi. Quando tale soglia viene superata, si ha a che fare con l’olio di oliva lampante, che però non può essere venduto al dettaglio. Si chiama olio vergine lampante perché un tempo questo prodotto veniva usato per l’alimentazione delle lampade a olio. Per consumare gli oli vergini lampanti è necessario effettuare un processo di raffinazione che ha lo scopo di rimuovere le componenti di colore poco gradevoli, così come quelle aromatiche, e che al tempo stesso aiuta a ridurre i livelli di acidità libera.