Post terremoto: inaugurato a Paganica il nuovo campo da rugby
Festa di sport e solidarietà nello stadio ricostruito dai Forestali trentini. Alla cerimonia presente anche il presidente Lorenzo Dellai
Il «dopo terremoto» è anche tornare
a giocare, portando in meta una palla da rugby.
Lo hanno ricordato oggi a Paganica, uno dei paesi colpiti dal sisma
del 6 aprile 2009, i ragazzi della Polisportiva Paganica Rugby e
quelli del Trento Rugby, che hanno inaugurato con una doppia
partita tra le rispettive squadre under 18 e Serie C il nuovo campo
di gioco ricostruito dai forestali trentini.
Una giornata di vero sport e di vera amicizia, vissuta sulle
tribune e a bordo campo anche da molti trentini. Con loro pure il
presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai,
affiancato dai dirigenti della Protezione civile Raffaele De Col e
del Dipartimento Foreste e Fauna Romano Masè.
«Quando sport e solidarietà s'incontrano - ha detto Dellai -
possono creare una miscela esplosiva, e io mi auguro che fra Trento
e Abruzzo, soprattutto tra i giovani trentini e i giovani abruzzesi
esploda l'amicizia, come abbiamo visto oggi su questo campo da
rugby.»
Il presidente ha poi colto l'occasione per ribadire come, al di là
della retorica sull'unità nazionale, il miglior modo per celebrare
l'unità del paese sia quello di «fare le cose insieme, come abbiamo
fatto qui a l'Aquila con gli amici abruzzesi».
In piena sintonia con le parole di Dellai anche l'assessore allo
sport della Provincia de L'Aquila Roberto Romanelli.
«Ricordo quella terribile notte del 6 aprile dello scorso anno - ha
detto - e il senso di smarrimento che ci aveva colto, fino a
quando, all'alba, abbiamo iniziato a sentire accenti di altre
regioni, tra cui quello dei Trentini.
«Ebbene, questo è il frutto di ciò che i nostri avi ci hanno
lasciato, unendoci sotto un unico simbolo, il tricolore di
un'Italia unita.»
Parole di ringraziamento per quanto hanno fatto i trentini sono
arrivate dai vertici della società locale di rugby e della
federazione regionale ma anche dai rappresentanti della Protezione
civile sia regionale che nazionale.
Ma sono soprattutto le parole dei giovani, dei giocatori, che danno
il senso dell'importanza di questa giornata.
«È quasi irreale ciò che stiamo vivendo qui oggi - spiega con
emozione Paolo Bucci, pilone destro del Panica Rugby che milita in
serie C. - Abbiamo giocato anche lo scorso anno, ma senza avere un
campo sul quale allenarci. Ora è meraviglioso tornare qui, sul
nostro campo.»
Anche Francesca Alfonsetti, mediano di mischia della squadra
femminile del Paganica Rugby, è felice.
«Ripartiremo alla grande!»
Davvero la ricostruzione del campo da rugby ha significato molto
per questi giovani.
Lo dice anche Andrea Carbonari, del Servizio Foreste e fauna, il
vero artefice dell'intervento in qualità di direttore dei
lavori.
«Ricostruire il campo ha significato ridare una prospettiva di vita
a questi giovani, siamo felici di averlo fatto.»
Anche nel vicino villaggio di Onna si è ringraziato, ancora una
volta, il Trentino, in particolare gli alpini dei NuVolA della Val
di Sole, scesi oggi in Abruzzo per l'inaugurazione del crocefisso
donato alla chiesetta in legno di Onna.
«Il significato più importante di questa giornata - ha concluso
Dellai - è la dimostrazione che si è messa in moto, dopo
l'emergenza, una rete spontanea di amicizia e di rapporti personali
tra trentini e abruzzesi, e che ciò avvenga in particolare
all'insegna dello sport, è una garanzia per il futuro di
tutti.»