La maggioranza che sostiene il governo Conte è molto debole

Mattarella ha concesso poco tempo al presidente del Consiglio per trovare alle Camere un sostegno duraturo

Giorni difficili per il Governo, che si è recato dal Presidente della Repubblica a riferire.
Dopo una cinquantina di minuti, l’incontro è finito. Da parte di Mattarella è stato comunicato che il Quirinale terrà il massimo riserbo sui contenuti del colloquio.
Ma visto che Conte ha dovuto riferire agli alleati di governo le risultanze dell’incontro, si sa che Mattarella avrebbe concesso il minimo tempo indispensabile per giungere a una maggioranza che possa ritenersi tale.
Stessa scena con i tre partiti dell’opposizione, che si sono recati in Quirinale per affermare che il presidente del consiglio non ha più la maggioranza.
 
Conti alla mano, infatti, togliendo i tre senatori a vita che solitamente non partecipano alle sedute e considerando che i voltagabbana non sono stabili per definizione, di fatto Conte la maggioranza non ce l’ha più. O comunque deve fare ancora i conti con il perfido Renzi, che potrà sempre decidere le sorti dei provvedimenti che arriveranno in Senato per l’approvazione.
Il PD ammette che non ci sono molte chance che il governo possa andare avanti così. Ma Conte insiste.
Intanto il presidente del Consiglio ha nominato il suo fedele consigliere diplomatico Pietro Benassi sottosegretario con delega ai servizi segreti.
Si tratta comunque di un personaggio di alto livello, adatto a svolgere questo delicato incarico.
 
Conte ha messo mano anche al Recovery fund, accogliendo parte delle osservazioni fatte da Renzi.
Manca ancora la questione del MES, per il quale Conte si sente strattonato dai no dei pentastellati e i sì del PD.
Ma ritenendo Renzi fuori dalla maggioranza, Conte sa già che la riforma della Giustizia, che il ministro Alfonso Bonafede ha preparato in questi mesi, verrà bocciata dall’ex alleato.
Insomma, ci pare che questa terza maggioranza non ci sia affatto, o comunque che sia talmente debole da indurre Conte a presentare tra non molto le proprie dimissioni.
Non sarà un bene, visto che allora si andrà a elezioni anticipate. Ora come ora, sondaggi alla mano, la maggioranza che dovrebbe uscire dalle prossime elezioni è quella del centrodestra. Con tre leader, due dei quali sovranisti.