Il PATT indica la strada verso le prossime elezioni provinciali

Non si esprime su nulla di preciso, ma tra le righe si legge che starà con il centrodestra a patto che rimanga il presidente uscente Maurizio Fugatti

Sopra, il direttivo; sotto la platea.

Di seguito riportiamo pari pari la nota inviata dal PATT alle redazioni per comunicare le decisioni assunte dal Consiglio per decidere la propria posizione in vista delle elezioni provinciali di fine ottobre.
Diciamo subito che il PATT non ha deliberato se stare con il centrodestra o con il centrosinistra, limitandosi a indicare i paletti entro i quali procedere.

A prima vista si potrebbe pensare che il testo della delibera riempia il vuoto di niente.
Ma non è così. Ne esce un messaggio che - sia pure in codice - esprime la propria preferenza nei confronti del centrodestra (carro vincente), ma a patto che il candidato alla presidenza rimanga Maurizio Fugatti.
 
Si legge infatti verso la fine del comunicato che la scelta andrà nella direzione di chi «crede nella forza dell'autogovern e non verso chi vede l’autonomia come «una graziosa concessione proveniente dall’alto».
Cioè, detto in chiaro, NO a FdI, SÌ a Lega.

D’altronde, la situazione è abbastanza chiara. Il Centrodestra con l’appoggio del PATT può confermarsi in Piazza Dante.
E Fugatti ha diritto naturale al secondo mandato.
L’interferenza di Francesca Gerosa potrebbe creare la stessa criticità che portò allo sfascio del centrosinistra cinque anni fa, quando il PD decise a maggioranza di non ricandidare Ugo Rossi.


 
Grande partecipazione ieri a Mezzolombardo al Consiglio del PATT, convocato per avviare il confronto programmatico in vista delle prossime Elezioni provinciali.
Dopo aver eletto i nuovi membri della Giunta esecutiva (la giovane vice presidente delle Donne Autonomiste Sara Turrini e Alberto Giovannini di Lavis) è stata nominata la commissione elettorale con il compito di programmare la campagna elettorale e predisporre la lista del Partito.
A comporre la commissione Stefano Tomaselli, Lorenzo Paoli, Patrizia Pace per le Donne Autonomiste, Mattia Lusente per i Giovani Autonomisti, Paolo Genetein, Federico Masera, Martina Nardelli e Renzo Sandri.
 
Dopo l’introduzione del Presidente Panizza, la parola è passata al Segretario politico Simone Marchiori che ha presentato, in un dettagliato intervento, la situazione politica che le Stelle Alpine si trovano ad affrontare. Una situazione che, è bene ricordare, risulta complessa e in continua evoluzione, ma che su più fronti sembra lasciare poco spazio a quella originalità che ha sempre caratterizzato il Trentino come laboratorio e che tanto gioverebbe al sistema politico, sociale ed economico.
Particolare risalto è stato dato ai risultati del questionario svolto dagli iscritti, che ha dato indicazioni chiare per la Segreteria al fine di intavolare il confronto con i candidati presidenti che vorranno dialogare con il PATT, ad eccezione di quelli che vedono l’Autonomia come una gentile concessione di Roma e non come un diritto riconosciuto all’autogoverno che affonda le radici nella nostra storia ed è alimentato dal senso di responsabilità delle nostre comunità.
 
Anche sulla base dei risultati del sondaggio, il Segretario ha illustrato i punti programmatici irrinunciabili per il PATT: dal potenziamento della nostra autonomia all’interno della discussione a livello nazionale sull’autonomia differenziata, alla necessità di promuovere la cultura dell’autonomia, il contesto statutario della Regione e la strategia dell’Euregio contro ogni istituzionalizzazione di una fantomatica Regione del Nordest, alla necessità di riorganizzare fortemente il sistema sanitario, assistenziale ed ospedaliero provinciale, alla sfida del Trentino come territorio sostenibile, ad una scuola plurilingue e competitiva, ad un welfare diffuso ed efficiente, al riconoscimento delle funzioni dei Comuni e del ruolo delle Comunità di Valle, alla necessità di decidere sulle grandi infrastrutture.  
 
Tutte le decisioni, comprese quelle sui contenuti per le trattative, sono state in sostanza adottate all’unanimità alla presenza di oltre 100 persone in sala.
Il Consiglio era praticamente al completo con tutti i membri e con la presenza anche di responsabili delle Sezioni che hanno voluto esserci per contribuire alla discussione e portare la visione dei territori
 
«Il Partito è compatto sui temi individuati e alcuni dei presenti hanno già ribadito la propria disponibilità a collaborare per integrare la proposta affinché questa diventi la base per il programma, – Commenta Marchiori. – Con il Consiglio di ieri, che ha di fatto confermato il mandato conferito con il Congresso alla Segreteria, apriamo una nuova fase in vista delle elezioni provinciali: quella dell’interlocuzione diretta con i candidati alla presidenza che vorranno mettere al centro della loro agenda tutti gli strumenti che l’Autonomia ci dà per rispondere ai bisogni dei trentini e far crescere le nostre comunità.
«Il tempo stringe – ribadisce ancora Marchiori – e chi ha a cuore le sorti della nostra terra non può perdersi in filosofie se non riesce, poi, a trasformarle in qualcosa di concreto.
«Come autonomisti sentiamo forte il dovere morale di assumerci la responsabilità della gestione dell’Autonomia.
«Lasciare spazio a coloro che nella forza dell’autogoverno non credono, o che preferiscono subordinarla ad altre scelte o che, peggio ancora, la vedono come una concessione dall’alto sarebbe la fine della nostra specialità e, di conseguenza, ne risentirebbero le persone e le imprese.
«La sfida è aperta e gli organi di partito saranno tenuti costantemente aggiornati in modo da giungere tempestivamente alla scelta che dia più garanzie al Trentino.»