Agosto degasperiano 2023 si intitola «Inquietudini»

Il tradizionale appuntamento estivo sullo statista trentino si svolgerà tra il 29 luglio e il 28 settembre

Dal 29 luglio al 28 settembre torna l’appuntamento con l’Agosto degasperiano, la rassegna di eventi organizzata ogni estate dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi per fare dei luoghi cari allo statista trentino il teatro di una riflessione a più voci sulle sfide del vivere civile.
Un programma di otto lezioni pubbliche che chiama illustri interpreti a confrontarsi con le inquietudini del nostro tempo, nella convinzione che per liberare il nostro volo verso il futuro sia necessario dare un nome e un senso alle ansie che permeano il nostro presente.
 
Otto lezioni pubbliche da ascoltare, meditare e trasferire nella nostra quotidianità, per affrontarla con più consapevolezza e saggezza.
Otto interventi per allargare il nostro sguardo e imparare a vedere le possibilità che si aprono dentro ai vincoli che la storia ci pone.
Otto occasioni di incontro per riscoprirci comunità e ritrovare insieme la fiducia nel futuro. Perché, come ripeteva spesso Alcide De Gasperi, «lo scoraggiamento è il pericolo principale delle democrazie».
 
Parte da qui l’ottava edizione dell’«Agosto degasperiano», la rassegna estiva promossa dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, che ogni anno percorre i territori cari alla memoria dello statista, da Pieve Tesino fino a Trento lungo tutta la Valsugana, facendone il teatro di una riflessione a più voci sul senso del nostro vivere civile.
Un itinerario in otto tappe, dal 29 luglio al 28 settembre, dedicato ad esplorare le inquietudini del nostro tempo, sospeso tra le certezze di un mondo ormai al tramonto e l’attesa di un futuro che non si lascia afferrare.
 
Un tempo che non dà punti di riferimento e anche per questo vive di inquietudini profonde come le acque di un mare agitato di cui non si vede la fine.
È questa la metafora scelta dalla rassegna per rappresentare il nostro tempo: un mare minaccioso, che ci nasconde la riva e ci sfida a liberare il pensiero oltre le nubi, per guardare lontano e scorgere nuovi approdi verso cui indirizzare le nostre energie.
Imitando i marinai del passato, che, non riuscendo a orientarsi nel mare in tempesta, liberavano alcuni uccelli e ne osservavano il volo: se non avessero fatto ritorno, significava che in quella direzione la terra era vicina.
 
Così, dopo esserci chiesti nel primo anno post-pandemia di vincere l’incertezza per riprendere il cammino, dopo esserci proposti lo scorso anno come «custodi del fuoco», ascoltando la saggezza del passato e distinguendo nella tradizione ciò che è cenere da ciò che ancora può illuminare il cammino, quest’anno l’Agosto degasperiano chiude il cerchio invitandoci ad affrontare le nostre paure per scegliere la meta del nostro futuro.
 
Il programma dell’Agosto degasperiano 2023 è stato presentato questa mattina dal direttore Marco Odorizzi nella sede della Fondazione.
Giunta quest’anno all’ottava edizione, il direttore ha riassunto il senso della rassegna:
«Vogliamo raccogliere la sensibilità di De Gasperi per l’impegno civile e politico, e confonderla con le esigenze del presente.
«L’obiettivo dell’Agosto degasperiano, infatti, non è parlare dello statista, ma parlare di noi attraverso la lezione che ci ha lasciato.»
 
Riepilogando il senso delle edizioni più recenti, il direttore è passato a spiegare il significato del titolo di quest’anno, «Inquietudini»:
«Viviamo un tempo sospeso tra le certezze del passato, che non ci confortano più, e l’attesa di un futuro che non arriva mai.
«Ci sentiamo persi, ma non dobbiamo smettere di chiederci cosa ci sia oltre questo mare agitato, perché solo così possiamo scegliere e contribuire a dare forma al nostro destino, individuale e collettivo.»
 
Gli otto incontri dell’Agosto degasperiano vogliono essere anche un monito: «la semplificazione eccessiva crea consenso, ma non crea libertà.
«La sfida che vogliamo raccogliere è recuperare il valore della complessità, convinti dell’idea degasperiana che tutti gli interessi personali possano convergere nell’interesse comune, nel bene comune.»
 
Per concludere con un ringraziamento e un doveroso ricordo: «Grazie a Fondazione Caritro, APT Valsugana e agli oltre 30 partner che ci aiutano a dare struttura al nostro progetto, con le idee e con il supporto pratico.
«E un pensiero speciale a Sara Tomaselli, che nei giorni scorsi ci ha lasciati improvvisamente a soli 30 anni. Quest’anno avrebbe dovuto essere la nostra fotografa ufficiale, come già aveva fatto molte volte.
«Ci teneva tantissimo a vivere questo Agosto degasperiano con noi e noi l’aspettavamo, perché era una presenza bella e speciale: è impossibile presentare questo programma e non pensarla con noi.»
 
 Il programma  
Tra le molte inquietudini che l’Agosto degasperiano ha deciso di affrontare, la prima si lega particolarmente alla testimonianza di Alcide De Gasperi: è quella che si interroga sullo stato di salute delle democrazie occidentali, scosse fin nelle radici dal prepotente riemergere di miti e modelli autoritari.
A guidarci alla ricerca di una nuova consapevolezza civica capace di ridare vigore allo spirito della Costituzione sarà Luciano Violante, magistrato, saggista, già Presidente della Camera dei deputati e a lungo protagonista della vita delle istituzioni. Appuntamento al Parco delle Terme di Levico, sabato 29 luglio.
 
Il mercoledì successivo, 2 agosto, la rassegna lascia il fondovalle per arrivare ad Arte Sella, dove, tra i boschi tanto cari allo statista, si parlerà proprio di ambiente e della necessità di ripensare il nostro rapporto con la natura.
Ne discuteranno uno scienziato ambientale, Roberto Mezzalama, che da anni si confronta con gli effetti prodotti in tutto il mondo dal cambiamento climatico, e uno dei più famosi antropologi italiani, Marco Aime.
 
Si scenderà quindi nuovamente a Borgo Valsugana, altro luogo del cuore di Alcide De Gasperi, dove lunedì 7 agosto nella piazza dedicata proprio allo statista il celebre giornalista e conduttore radiofonico e televisivo Giorgio Zanchini si porrà un problema fondamentale: quale sarà il futuro della cultura in un mondo sempre più iperconnesso, che confonde il sapere con l’accumulo di informazioni?
Il venerdì seguente, 11 agosto, la rassegna raggiungerà invece uno dei luoghi più iconici della valle, Castel Ivano, per ospitare Annalena Benini, giornalista de «Il Foglio», scrittrice e direttrice del Salone del libro di Torino.
A guidare la sua riflessione sarà la testimonianza della missionaria Annalena Tonelli, assassinata in Somalia nel 2003: una figura luminosa, nel cui specchio ritrovare il senso della forza femminile, tra dedizione e potere, grandezza e senso del limite, talento e vocazione.
 
Arriva quindi il 18 agosto: data che ormai da vent’anni è sinonimo di Lectio degasperiana, l’evento più rappresentativo della Fondazione. Un’occasione per commemorare lo statista, il giorno prima dell’anniversario della sua morte, e per intrecciare l’esperienza degasperiana con gli stimoli dell’attualità.
Affidata alla sensibilità della vicepresidente della Corte costituzionale Daria de Pretis, la Lectio in questo anno elettorale sarà dedicata al tema dell’Autonomia, riletta in una prospettiva di apertura alla complessità dei rapporti sociali e istituzionali, coniugando storia e diritto, convivenza e autodeterminazione, passato e futuro.
 
Dai rapporti tra comunità e istituzioni a quelli tra generazioni: sarà quest’ultimo il tema al centro dell’analisi di Gustavo Pietropolli Charmet, uno dei più importanti psichiatri e psicoterapeuti italiani, ospite domenica 20 agosto a Vigolo Vattaro.
Mentre lo sviluppo della società contemporanea altera alle radici i modelli di relazione tra genitori e figli e, più in generale, tra giovani e adulti, quali consapevolezze e quali equilibri sono necessari per imparare a costruire relazioni sane e consapevoli in famiglia e nella collettività?
 
Si giunge quindi giovedì 24 agosto a Civezzano, altro paese particolarmente legato alla biografia degasperiana, per parlare di storia, o meglio, di una «metà della storia» rimasta a lungo silenziata: quella che vede protagoniste le donne e, in particolare, le donne della Resistenza.
Ne parlerà Benedetta Tobagi, giornalista, scrittrice e studiosa, capace di unire i fili della storia a quelli del presente, illuminando le eredità ancora vive del modello patriarcale e affrontando una domanda sempre attuale: come possono convivere la scelta di combattere e il desiderio di pace?
 
Infine, dopo una lunga pausa, l’Agosto degasperiano saluterà l’estate in un ultimo appuntamento in programma giovedì 28 settembre a Trento, nell’auditorium del Conservatorio F.A. Bonporti.
A fare il punto sul percorso svolto sarà uno dei più apprezzati filosofi contemporanei, Umberto Galimberti, che s’immergerà nell’inquietudine del nostro tempo arrivando là dove la tecnoscienza non potrà mai arrivare: a dare un nome alla nostra infelicità, per liberare il nostro volo verso il futuro.
 
 Info e prenotazioni  
Tutti gli eventi in programma sono a ingresso gratuito. La prenotazione è consigliata: l’accesso del pubblico non prenotato sarà possibile fino a esaurimento dei posti disponibili. Le modalità di prenotazione sono indicate sul sito della Fondazione (www.degasperitn.it).