Sei studentesse musulmane non osservano il minuto di silenzio

Il fatto è accaduto all’Istituto per periti commerciali «Daverio» di Varese

Il Daverio, l’Istituto tecnico di Varese in questione, conta 1.800 studenti, molti dei quali figli di immigrati integrati nel nostro paese.
Quando lunedì scorso è giunto il momento di osservare nelle scuole un minuto di silenzio in segno di rispetto per i caduti degli assurdi attentati di Parigi, sei ragazze del Daverio di fede musulmana si sono rifiutate di partecipare e sono uscite di classe, per poi fare ritorno al termine del minuto.
Un altro ragazzo musulmano invece è rimasto in aula.
Poiché l’episodio ha subito fatto il giro del social network, la Digos è intervenuta per prendere atto della situazione.
La preside dell’Istituto le difende, dicendo che non si tratta di appoggio al terrorismo ma di una «richiesta di aiuto, per capire cosa sta succedendo».
 
Il fatto non si discosta molto dai fischi e dalle urla «Allah hakbar» (Dio è grande) scoppiati nel minuto di silenzio osservato prima della partita amichevole Turchia-Grecia di Istanbul.
In entrambi i casi – forse – non si è voluto appoggiare il fondamentalismo islamico, ma come dice la preside del Daverio c’è bisogno di cultura.
Qualcuno dovrà spiegare che onorare i morti non significa prendere posizione contro chicchessia, così come andrà spiegato che il gesto di dissenso di fatto è un appoggio a chi li ha uccisi.
E dato che le ragazze studiano in un istituto italiano, dove non esiste alcuna discriminazione razziale, religiosa, etnica, culturale e quant’altro, un minimo di rispetto per le libertà conquistate nel nostro Paese può essere preteso.
Onore al ragazzo islamico che è rimasto in classe. Visto l'atteggiamento delle sue colleghe islamiche, rischia quantomeno di essere rifiutato dal branco.