Pubblicati i vincitori dell’11° bando della Fondazione VRT

La Fondazione premia la ricerca su malattie gravi, energie rinnovabili e altro – Il contributo riservato a enti di ricerca, Università di Trento ed aziende innovative

Diagnosi e monitoraggio dei tumori, terapia delle malattie rare, sviluppo di comunità energetiche rinnovabili, supporto nella preparazione degli atleti in vista delle Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026 e supporto ai giovani usciti dai programmi scolastici.
Sono questi degli ambiti di ricerca che la Fondazione per la Valorizzazione della Ricerca Trentina (Vrt) finanzierà nei prossimi mesi.
Il consiglio di amministrazione dell’istituzione ha proclamato negli scorsi giorni i 10 progetti vincitori del bando «Science Impact» dedicato ad enti di ricerca, Università di Trento ed aziende innovative.
 
Indetto nel mese di ottobre, il bando di finanziamento ha raccolto, come di consueto, l’interesse delle migliori realtà della ricerca e dell’innovazione in Trentino.
Tra i proponenti figurano l’Università degli Studi di Trento con i suoi dipartimenti, Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - TIFPA e numerose start up del territorio.
I progetti vantano partnership importanti quali Trentino Sviluppo, Hit, Federazione italiana sport invernali (Fisi), Federazione trentina della cooperazione, Parco Nazionale dello Stelvio Lombardia, Associazione Provinciale per i Minori Onlus, Consolida e, ancora diversi dipartimenti della Provincia autonoma di Trento.
 
«Ancora una volta – spiega Stefano Milani, presidente di Fondazione Vrt – abbiamo garantito ai nostri bandi trasparenza nei criteri di selezione e rapidità di risposta.
«Le realtà che rispondono alle nostre chiamate condividono la finalità del nostro agire, ovvero la volontà di misurare le ricadute economiche e sociali dei progetti a favore delle persone. Questa metodologia contraddistingue Fondazione Vrt che in pochi anni è riuscita ad essere un modello di riferimento per finanziamenti alla ricerca.
«Siamo soddisfatti della qualità dei lavori che ci vengono proposti ma soprattutto cogliamo l'interesse di realtà importanti a confrontarsi su basi innovative per concorrere a risposte immediate ai bisogni delle persone.»
 
Aperto nelle scorse settimane, il bando Science Impact aveva raccolto le candidature di 35 progetti per un controvalore complessivo di oltre 870mila euro.
Sul totale delle candidature, 13 progetti erano stati presentati dall’Università degli studi di Trento e relativi dipartimenti, 8 da fondazioni ed enti di ricerca pubblici e privati con sede nella provincia di Trento, e 14 da start up, scuole, società, società benefit e enti non profit.
I progetti candidati riguardavano tre ambiti: pianeta ed ambiente (17), salute e benessere (15) e montagna e sport (3).
 
Flavio Deflorian, rettore dell’Università degli Studi di Trento e vicepresidente di Fondazione Vrt, si sofferma sui progetti di ricerca selezionati:
«I temi indagati sono importanti e confermano la qualità della ricerca svolta in Trentino, con possibili, future ricadute a livello nazionale ed internazionale.
«Salute, sociale, energie rinnovabili e sport fanno parte del nostro quotidiano e concorrono alla qualità della nostra vita.
«Concorrere ad innalzare il livello di conoscenza e alla soluzione di problemi concreti, sulla base di obiettivi certi e misurabili nel tempo, rappresenta uno stimolo per continuare nella nostra attività. La scienza contribuisce a rendere il nostro territorio coeso, attorno a sfide comuni.»
 
Davide Tinazzi, Ceo di Energy spa di Rovereto e membro del cda di Fondazione Vrt:
«ll bando ha espresso una molteplicità di attori.
«Realtà importanti della ricerca, quali Fondazione Edmund Mach e Fondazione Bruno Kessler, sono affiancate dalle istituzioni pubbliche (Università di Trento, Trentino Sviluppo, Azienda sanitaria, Trento Institute for Fundamental Physics and Applications che fa capo all’Istituto nazionale di fisica nucleare e Federazione italiana sport invernali) e da aziende private, formando il mix perfetto per lo sviluppo e l’innovazione.
«Questo lo si deve anche a Fondazione Vrt che è riuscita nel tempo ad individuare le giuste tematiche e ad intercettare le migliori realtà della ricerca, sulla base di un modello di finanziamento tanto snello quanto premiante.»