Gelmini: «Autonomia, priorità a tutto vantaggio dei cittadini»
Oggi il Ministro è intervenuto con il presidente Fugatti alla presentazione del volume «Autonomie speciali e regionalismo in Italia»
Primo appuntamento del Cinquantenario del Secondo Statuto di Autonomia, la presentazione del volume «Autonomie speciali e regionalismo in Italia» che è stata trasmessa oggi pomeriggio in diretta dalla sala Stampa della Provincia autonoma di Trento, ha visto la partecipazione di figure istituzionali di rilievo, come il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini, i presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher - rispettivamente presidente e vicepresidente della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol - e l'intervento autorevole degli studiosi Francesco Bonini, ordinario di Storia delle istituzioni politiche alla LUMSA di Roma (di cui è Rettore dal 2014), Luigi Blanco, curatore del libro, docente di Storia delle istituzioni politiche all'Università di Trento.
In apertura di evento Giuseppe Ferrandi, presidente del Comitato per il Cinquantenario del Secondo Statuto di Autonomia, ha anticipato un programma di celebrazioni per la ricorrenza molto variegato, con convegni, seminari di studio, pubblicazioni, attività di ricerca e formazione e incentrato su tre momenti, che da Vienna, Roma e Bruxelles avranno per focus la genesi e il ruolo dell'Autonomia, il profilo istituzionale e giuridico del secondo Statuto e il rapporto fra Autonomia e Unione europea.
«Dobbiamo guardare alla storia dei nostri territori per designare e definire il loro futuro, con l'idea di un'Autonomia dinamica, che vuole essere un modello di riferimento anche per altri, in un dialogo da costruire, attraverso un manifesto dell'Autonomia, con chi crede in questi principi e valori», – ha detto il presidente Fugatti, ringraziando il ministro Gelmini per la gestione dei rapporti tra i territori in questa fase così difficile, nell'ottica della ripartenza.
Di ripartenza ha parlato infatti il ministro Gelmini, sottolineando la responsabilità e la delicatezza di questa fase di «messa a terra» del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
«Non dobbiamo sprecare questa occasione in cui il nostro governo gode di stima e autorevolezza presso le istituzioni europee, ha detto Gelmini, è una grande responsabilità verso le giovani generazioni e il sistema economico.»
Con parole di apprezzamento verso il lavoro prezioso del volume curato da Blanco, ha evidenziato che esso trasmette «una visione del senso della nostra storia e delle nostre istituzioni.
«L'Unità nazionale è stata costruita nel rispetto delle diversità straordinarie delle nostre regioni: inquadrare questo in un ambito nazionale ed europeo è tanto più importante nel momento in cui la nazione deve ridisegnare il proprio ruolo.
«La vicenda drammatica della pandemia ci ha indicato una strada: l'Europa non è solo una somma di governi nazionali, ma è l'Europa dei popoli, delle città, delle province e delle regioni, come la pensarono i fondatori.»
E a proposito dell'Autonomia, rispondendo ad una sollecitazione del giornalista Giampaolo Pedrotti, moderatore dell'incontro, il ministro ha ricordato il lavoro portato avanti dalle commissioni paritetiche, per rendere più forte il rapporto fra Stato e Autonomie speciali.
«Dall'Autonomia i cittadini possono trarre benefici, anche in termini di miglioramento dei servizi e di riduzione dei loro costi.»
Kompatscher, facendo presente che da pochi giorni c'è stato il passaggio di testimone fra i due presidenti delle Province per la guida della Regione, ha voluto ricordare che le Autonomie, nate da contesti complessi, non sono tutte uguali, ma ciascuna con una storia individuale.
Citando il presidente della Repubblica Napolitano, che al loro primo incontro volle sottolineare che per Trento e Bolzano «l'Autonomia non è speciale, è specialissima», Kompatscher ha espresso l'auspicio che «l'Anniversario che inizia possa essere occasione per ricordarci spirito europeo di un autogoverno responsabile e solidale».
Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome e presidente della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, non potendo essere presente all'evento per impegni istituzionali, ha voluto inviare un messaggio di saluto, ricordando l'importanza strategica delle regioni e la necessità della promozione dell’autonomia nell’unità.
«La specialità si inserisce come parte qualificante dell’unità», è stato letto nel messaggio, che ha anche indicato come prioritario il perseguimento dell'obbiettivo della crescita e del rilancio del Paese.
«Grazie per questa occasione offerta dalla Provincia autonoma di Trento, che assieme a Bolzano con esemplarità e passione interpreta l’investimento culturale nella storia costituzionale, – ha detto Bonini. – Il libro, che è un importante punto di partenza per gli studi di settore, nella prima parte compara i diversi casi delle Regioni a statuto speciale e nella seconda si dedica al Trentino Alto Adige in un orizzonte valoriale, istituzionale e costituzionale, basato su forti valori politici, nel senso ampio del termine e quindi culturali, ponendo infine una questione di assetto complessivo della governabilità dei sistemi democratici.»
Infine il curatore del volume, Luigi Blanco, ha ricordato che l’iniziativa della pubblicazione non nasce con le commemorazioni per lo Statuto, «ma lo spirito che ha animato la realizzazione dei seminari che hanno dato vita al volume è lo stesso che anima le iniziative messo in campo per il cinquantesimo.
«Il libro cerca di costruire un quadro comparato intorno agli Statuti e si interroga attorno al tema se le autonomie speciali nascano da un disegno unitario o siano frutto di circostanze particolari.
«Al di là di quella che può essere vista come una diatriba tra storici e giuristi, va recuperata la capacità di autogoverno dei territori, che non nasce con la costituzione repubblicana, ma dalle popolazioni stesse di questi territori.
«Ogni volta che usiamo il termine Autonomia non dimentichiamoci che è un concetto relazionale: non stiamo parlando di sovranità ma di qualcosa che ci mette in relazione con altri soggetti.»
L'evento è stato chiuso dal presidente Fugatti, che ha auspicato come da questo dibattito si possa coniugare la storia e l'attualità, guardando con interesse al futuro dei territori e dell'Autonomia.