Il ministro Pichetto Fratin al Festival dell’Economia

«Il piano di adattamento ai cambiamenti climatici sarà varato entro l’estate»

Entro fine estate sarà pronto il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto al Palazzo della Regione nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento, dove ha dialogato con la giornalista Celestina Dominelli.
«L’obiettivo della pianificazione degli interventi e della spesa è centrale” ha osservato, alla luce dei 2,9 miliardi di euro destinati – secondo il Pnrr – a Mase e Dipartimento della Protezione civile nazionale per contrastare il dissesto idrogeologico.
«Un’emergenza nazionale, alla luce dei cambiamenti climatici e del verificarsi di fenomeni meteorologici sempre più intensi.
«Il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici prevede l’istituzione di un Osservatorio nazionale, che vedrà anche il coinvolgimento dei territori.
«Il Piano può rappresentare uno strumento efficace per sciogliere i nodi che finora hanno impedito la realizzazione di tanti, troppi interventi.
«Abbiamo ascoltato tutti gli esperti e gli stakeholder. Parallelamente, sul fronte energetico, lavoriamo al nuovo Piano nazionale dell'energia, il Pniec» – ha specificato il ministro.
 
Il ministro Pichetto Fratin ha parlato dunque dell’alluvione in Emilia Romagna.
«Il primo intervento è stato di emergenza, immediato, per consentire alle popolazioni di rialzare la testa. Ne seguirà un altro.»
L’impegno principale del ministro sarà quello di «innescare un meccanismo grazie al quale gli interventi programmati e finanziati si facciano e si facciano in tempi brevi.
«Una sfida rafforzata dalla consapevolezza che gli eventi che dovremo fronteggiare saranno sempre più frequenti e più violenti. Ricordiamoci che in Emilia ha piovuto in pochi giorni il quantitativo di acqua che solitamente scende in 6 mesi.»
 
L’obiettivo del ministro è di sostenere lo sviluppo delle rinnovabili.
«O siamo capaci di raggiungere l'obiettivo della transizione energetica, oppure non andremo lontano.
«Attualmente due terzi dell'energia proviene da fonte fossile e un terzo da rinnovabili, dobbiamo ribaltare questa situazione.
«Dobbiamo istallare oltre 12 gigawatt all’anno e spero si siano create le condizioni per raggiungere questo obiettivo, che è ambientale ma anche di sicurezza nazionale.»
Quindi, un commento sulle comunità energetiche.
«Io spero si chiuda prestissimo, l’Unione europea sta definendo i particolari perché c’erano alcune modifiche e le abbiamo concordate. Io spero che a breve l’Ue trasmetta l’ok alla proposta che ricalca il modello trentino e poi la proposta diventi decreto.»