Lettere al direttore – Ivana Merlo

Il Collie che nessuno riesce a liberare: Ignorata la Legge sugli Animali d'affezione: la Provincia intervenga

Confinato da 14 anni in un gabbione metallico alle spalle dei boschi di Madonna di Campiglio, (quel che resta di) un magnifico Collie fissa tenacemente l'inferriata, in attesa che si apra per sempre. L'inferno per un Border Collie condannato a non fare nulla, sebbene sia nato per le corse e le gare, con la spiccata dinamicità ed esuberanza impresse nel DNA.
La sua esistenza trascorre in una galera isolata da ogni contatto sociale, un osso e un pezzo di pane sporco buttati a terra fra escrementi secchi, affranto in tale squallore, ma ancora in stazione eretta nella speranza del miracolo della libertà, che però non arriva.
 
Eppure l'Art.1 della Legge Provinciale 28 marzo 2012 n.4 è chiaro e comprensibile: «La Provincia Autonoma di Trento tutela la salute degli animali d'affezione e ne promuove la corretta convivenza con le persone; favorisce condizioni di vita rispettose delle caratteristiche biologiche ed etologiche  degli animali. La Giunta Provinciale esercita le funzioni di vigilanza e controllo a garanzia del rispetto degli obblighi fissati da questa legge.»
 
Privare un cane del movimento e della socialità per un'infinità di ore, equivale a comprometterne la salute fisica e mentale e a reprimerne colpevolmente le necessità vitali, in violazione manifesta della Legge Provinciale e della Legge Nazionale, che con l'Art. 727 definisce REATO ogni forma di maltrattamento di animali. La gabbia è illegale, da responsabilità penale: configura pure il reato di abbandono.
 
Poichè gli organi di Polizia Giudiziaria locali e il sindaco, allertati da tempo della situazione verosimilmente antigiuridica, non sono giunti a soluzione e il maltrattamento si protrae, ne diamo notizia alla Giunta provinciale, a cui spetta, come visto, la vigilanza, il controllo e il far rispettare gli obblighi di questa legge. Presentato anche un Esposto circostanziato alla Procura.
 
Sono decine le segnalazioni di casi simili nella nostra Regione, a testimonianza della poca considerazione, forse della non conoscenza, dei diritti dell'animale e delle direttive emanate. Il destino del Collie anziano e provato, ignorato e dimenticato, è ora in mano alla Lav e all'Oipa trentine, affinchè si adoperino con urgenza ad ottenere la cessione dello sfortunato animale. Per lui è già pronta una casa accogliente ed amorevole per gli ultimi anni, forse mesi, della sua vita.

Ivana Merlo