Quanti anni persi! – Di Paolo Farinati
Tangenziale di Rovereto e della Vallagarina: quante opportunità perse almeno negli ultimi 15 anni…
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Leggo ancora scritti dedicati alla tangenziale di Rovereto, leggera o meno leggera che possa essere. Sorrido tristemente, pensando alle opportunità perse almeno negli ultimi 15 anni.
Chi si ritrova a percorre al mattino presto e nel tardo pomeriggio in automobile il tratto da Lizzanella a Sant’Ilario e viceversa della SS12 dell’Abetone, ben sa quanto sarebbe importante dotare Rovereto e la Vallagarina di una tangenziale esterna di scorrimento. È traffico di passaggio dalla città. Infatti, circa l'80 % delle vetture che abbiamo davanti e dietro di me in coda a sud di Rovereto ce le ritroviamo tranquillamente a nord della città in direzione Trento.
In sintesi, poco più di 3 km di strada, ma quasi sempre 30' di traffico intenso e lento, di inquinamento, di circolazione di transito e quindi in gran parte parassita. Migliaia di autovetture, furgoni, camion che giornalmente viaggiano vicinissimi al centro della seconda città del Trentino.
La stessa situazione si ripete ogni giorno a cavallo del mezzogiorno. A Lizzana, a Lizzanella e a Sant'Ilario ne sanno qualcosa da molti anni.
E c'è ancora qualcuno che sostiene che Rovereto non ha bisogno di una tangenziale! Ma che timore c'è ad allontanare virtuosamente il traffico dai centri abitati? Non capisco proprio questo atteggiamento autolesionistico, che non posso che definire ottuso.
A Trento, giustamente, faranno tra non molti anni la terza galleria sotto il Doss Trent, al fine di spostare ancora di più verso ovest la A22 e con essa anche la loro tangenziale, allontanandole maggiormente dalla città. Molti paesi e borghi trentini hanno deciso con merito di portare fuori dai loro centri abitati il traffico. Ma a Rovereto questo sembra impossibile.
Ma quante occasioni sono state perse per colpa di noi roveretani? A Piano Urbanistico Provinciale la tangenziale di Rovereto, e di buona parte della Vallagarina, c’è sin dal 2008, sulla base di un preciso accordo e impegno tra gli allora Presidente della PAT Lorenzo Dellai, il suo Assessore ai Lavori Pubblici Silvano Grisenti e il Sindaco di Rovereto Guglielmo Valduga, portatore quest’ultimo anche del favore dei Sindaci dei Comuni lagarini.
Il tragitto parte e potrebbe partire dai Murazi parallelamente alla ferrovia e si completa alla rotatoria della Favorita. Erano anni in cui, solo per fare alcuni concreti esempi, Trento seppe risolvere l’atavico problema del traffico tra il capoluogo e la Valsugana con la straordinaria galleria sotto Martignano, Mezzolombardo salvò la vivibilità del suo centro con la galleria sotto la Paganella e la Valle di Fiemme e buona parte della Valle di Fassa optarono per la strada di fondovalle a tutela degli splendidi centri dei loro paesi. Ma a Rovereto il nulla.
Alle elezioni comunali del maggio 2010 il Sindaco uscente Guglielmo Valduga perse, e io con lui, e ogni progetto in merito alla risolutiva questione della tangenziale di Rovereto rimase sotto molti faldoni.
Prevalsero, come spesso succede in Vallagarina, il rinnegare le scelte dell’avversario politico, anche se giuste, e tante chiacchiere. Inoltre, troppa indecisione e, forse, anche una connaturata pigrizia politico – amministrativa della nostra amata Valle.
«Chi è causa del proprio mal, pianga sé stesso», ci ricorda un antico detto.
Aggiungo un aspetto di assoluta rilevanza. Poco più di un anno fa, durante un incontro organizzato dal Rotary Club di Rovereto, avente a tema l’Autostrada del Brennero, chiesi all’Amministratore delegato della stessa, il dr. Diego Cattoni, se la tangenziale così come disegnata ancora oggi dal Piano Urbanistico della Provincia di Trento poteva essere finanziata dalla stessa A22. Mi rispose con estrema chiarezza: «Certamente, basta che qualcuno me lo chieda».
Quel qualcuno non potevano che essere la Provincia di Trento e i Comuni della Vallagarina.
Attendiamo e vedremo. Il tempo, in un verso o nell’altro, è sempre galantuomo.
Paolo Farinati - [email protected]