Meranese 30enne perseguita una ragazzina con atti osceni

La Polizia attua subito la specifica misura cautelare del braccialetto elettronico

Nella giornata di ieri la Sezione di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Merano, a conclusione di una complessa attività di indagine, ha provveduto a notificare la Misura Cautelare del Divieto di Avvicinamento e Contatto nei confronti di un 30enne meranese.
Nello specifico, l’Ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bolzano ha disposto il divieto all’indagato di avvicinarsi alla persona offesa – una ragazza minorenne anch’essa meranese, – nonché ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, con la prescrizione di mantenere una distanza di almeno 500 metri, evitando di comunicare in alcun modo con lei, ed attraverso qualsiasi mezzo.
 
Il provvedimento è scaturito, come si è detto, al termine di un’articolata attività di indagine effettuata dal Commissariato di Merano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bolzano a seguito della iniziale segnalazione fornita dalla ragazzina e della sua successiva denuncia fatta negli Uffici della Polizia, alla presenza della madre, per atti persecutori ed atti osceni subiti per tutto l’Anno Scolastico 2023/2024.
La ragazza, stanca delle condotte persecutorie subite da quest’uomo, giorni addietro, in sede di denuncia non ha mancato di riferire ai Poliziotti specifici episodi assai gravi dei quali è stata vittima da parte di quest’uomo, tutti ad esplicito contenuto sessuale, in un periodo compreso tra settembre 2023 sino a giugno 2024.
 
Gli Agenti di Polizia, quindi, su indicazione della vittima hanno posto in essere numerosi servizi di appostamento e pedinamento, nel corso dei quali sono riusciti a documentare una moltitudine di episodi a contenuto osceno dei quali l’uomo di è reso responsabile; ad esempio, in una occasione il persecutore sin dalle prime ore del mattino si era appostato lungo il tragitto casa-scuola percorso abitualmente dalla ragazza e, alla vista della giovane, aveva iniziato ad importunarla mostrando le sue parti intime per poi masturbarsi.
 
Gli episodi riferiti in denuncia e confermati dagli accertamenti di Polizia Giudiziaria hanno fatto emergere, nei confronti della ragazzina, una situazione di ansia e di paura, un profondo disagio e un fondato timore per la propria incolumità.
Con l’esecuzione della Misura Cautelare coercitiva del Divieto di Avvicinamento e Contatto si è proceduto all’applicazione del braccialetto elettronico alla caviglia dell’indagato, per dar modo alla Polizia di verificare in tempo reale eventuali violazioni, il che porterebbe all’arresto dell’indagato stesso.