Due combattenti contro il vaiolo – Di Maurizio Panizza

Mary Wortley Montagu e Edward Jenner: quando, alla fine Settecento, il coraggio e l’ingegno di una donna si incontrarono con la scienza di un uomo

La prima vaccinazione eseguita dal dottor Edward Jenner immortalato in un dipinto dell’epoca.
 
Ben prima della nascita di Edward Jenner, medico a cui si deve la scoperta del vaccino contro il vaiolo, una coraggiosa nobildonna inglese, Mary Wortley Montagu, moglie dell’ambasciatore in Turchia, osò iniettare il virus del vaiolo nei suoi figli seguendo una pratica appresa durante il suo soggiorno a Istanbul.
Negli anni precedenti era già morto di vaiolo suo fratello e pure lei aveva ancora sul corpo i segni della terribile malattia.

Donna di profonda cultura, scrittrice e poeta, di fronte al periodico dilagare in Europa di pandemie di vaiolo decise di porre fiducia in un metodo che, seppur praticato ancora in forma intuitiva, portava con sé il valore scientifico di quella vaccinazione che molti anni dopo il medico inglese avrebbe scoperto e diffuso in tutto il mondo.
Era il 1718 quando Lady Mary decise di mettere in pratica per la prima volta la cosiddetta variolizzazione, cioè l’inoculazione di virus vivi presi da pustole di ammalati di vaiolo colpiti in forma leggera.
Lo fece con l’aiuto del medico dell’ambasciata sul figlio di 5 anni e l’operazione ebbe successo.
 
Lady Mary Wortley Montagu.
 
Al rientro a Londra la nobildonna fece pubblicare sui giornali la pratica della variolizzazione come metodo sicuro per combattere la malattia, ma incontrò molta resistenza da parte della classe scientifica, soprattutto perché la pratica apparteneva alla tradizione popolare di un paese orientale e non era frutto di una ricerca condotta in patria.
Tuttavia, quando nel 1721 un'epidemia di vaiolo colpì nuovamente l'Inghilterra, lei lo fece inoculare alla figlia così come già aveva deciso tre anni prima con l’altro bambino, dando ancora risalto alla cosa e sovvertendo con questo suo atto di coraggio le convenzioni mediche del tempo.
 
La notizia si sparse in fretta al punto che persino la principessa Carolina si decise a sperimentare l’inoculazione sulle figlie, ma prima volle però avere la certezza del risultato.
Per questo, sei carcerati di una prigione inglese si offrirono come volontari e a costoro venne loro inoculato il vaiolo con la promessa che sarebbero stati liberati se non si fossero ammalati.
Il male si manifestò subito con sintomi leggerissimi, ma in pochi giorni sparirono.
Ma lei, non ancora convinta, chiese un’altra conferma la quale venne effettuata stavolta, con molto cinismo, su di un gruppo di orfanelli.
La prova diede ottimi risultati e solo allora la principessa sottopose le due figlie all’inoculazione.
 
La relazione del dott. Jenner che convinse la Società Scientifica londinese.
 
Tre anni dopo, quella tecnica oltrepassò i confini inglesi raggiungendo l’America e la Russia dove venne subito utilizzata dalla corte di Caterina di Russia.
Intanto in Germania anche il re di Prussia, Federico Guglielmo I, fece inoculare il giovane principe Federico unitamente a tutti i fanciulli delle nobili famiglie di corte.
Fu molti decenni successivi - ben dopo la morte di Lady Mary Wortley Montagu avvenuta nel 1762 - che il medico Edward Jenner, riprendendo gli studi su casi analoghi a quelli avviati dalla nobildonna, sviluppò la tecnica più sicura della vaccinazione utilizzando su larga scala il vaiolo bovino anziché quello umano.
 
Tuttavia anche lui, come in precedenza avvenne per Lady Mary, trovò forte ostilità nel mondo scientifico vedendo rifiutata dalla Royal Society di Londra la sua scoperta perché considerata troppo rivoluzionaria.
Eravamo verso la fine del Settecento. In risposta a quel rifiuto, Jenner scrisse allora un'inchiesta dettagliata contenente ben 23 casi in cui l'inoculazione del vaccino aveva significato un'immunizzazione certa dalla malattia.
Nel documento, per la prima volta, venne utilizzato il termine «virus».
 

Il dott. Edward Jenner.
 
Dopo la pubblicazione dell'inchiesta la scienza ufficiale si convinse finalmente della fondatezza degli studi di Jenner e nei primi anni dell’Ottocento si iniziò in Inghilterra la pratica della vaccinazione che in un decennio ridusse i casi di vaiolo da circa 18 mila a poco meno di 200. In quegli stessi anni a Berlino venne fondata la Royal Vaccine Institution.
 
Mary Wortley Montagu.
 
Dopo il 1820, quando il vaccino era diventato di dominio pubblico e utilizzato in tutto il mondo, il nome di Edward Jenner era ormai famoso ovunque. Purtroppo non come quello di Mary Wortley Montagu, il quale, nonostante i grandi meriti, per quanto riguarda questa vicenda rimase sempre ristretto a una piccola cerchia di persone, quelle che un secolo prima avevano conosciuto e apprezzato Lady Mary per il suo coraggio e la sua determinazione di madre e di donna.

Maurizio Panizza.