Il successo pubblicitario dei Campionati europei di ciclismo
Il costo contatto è stato di 3 centesimi di euro. Il visual è stato immediato, reale. La credibilità è stata formidabile grazie alla perfetta organizzazione
Forse i nostri lettori ricordano che alla conferenza stampa di chiusura dei Campionati Europei di Ciclismo su strada avevamo chiesto al dott. Rossini, A.D. di Trentino Marketing, quanto fosse costata ai trentini l’intera manifestazione.
Che fosse stata un’operazione di portata mondiale lo si era capito subito, ma che la spesa fosse stata coerente era tutto da vedere. Per farlo era necessario conoscere i costi sostenuti e i ritorni ottenuti, soprattutto in termini di redemtion pubblicitaria.
E il dott. Rossini ci aveva risposto che ci avrebbe fornito la cifra della spesa a conti fatti. Così avrebbe avuto anche il tempo di calcolare i ritorni.
Però ci aveva precisato subito che i costi di ospitalità non erano stati a carico della Provincia autonoma di Trento. Ed erano ricavi preziosi per l'ospitalità trentina affaticata dalla pandemia.
L’occasione di rendere pubblica l’informazione è avvenuta martedì scorso, quando a Palazzo Geremia sono state fornite le risultanze di una ricerca commissionata alla Nielsen Media Research per ottenere un quadro riepilogativo dei ritorni.
Come si può leggere nel servizio che abbiamo pubblicato (vedi), le sole ore di trasmissione televisiva era state quasi 14 milioni.
I Paesi con più ore di visione risultano essere stati nell’ordine: Italia, Belgio (share 35,9%), Francia, Paesi Bassi e Polonia, i paesi che più interessano il Trentino.
E la somma quantificata dalla Nielsen in termini di contatti è stata di quasi 50 milioni di euro.
A fronte di questa cifra, il dott. Rossini ha precisato che i costi sostenuti da Trentino Marketing sono stati di circa un milione e 600mila euro.
Il costo contatto è quantificabile dunque in € 0,031, cioè 3 centesimi. Niente male. Decisamente un gran bel colpo.
Ovviamente c’è un altro conteggio da fare, cioè il calcolo della congruità della spesa. Non si tratta di stabilire se il Trentino poteva permettersi la spesa dato che se è stata fatta è perché i soldi c’erano.
Si tratta invece di vedere se il PIL prodotto dal turismo in Trentino giustifica un investimento di queste dimensioni.
Anche in questo caso c’è da evidenziare che gli Europei di ciclismo non sono stati l’unico investimento pubblicitario del 2021, quindi il conteggio è puramente accademico. Ma teniamoci ugualmente a questo.
Con un PIL di un miliardo, la spesa pubblicitaria di 1,6 milioni corrisponde allo 0,16%.
Il nostro parere è dunque decisamente favorevole all’operazione, per tre ragioni.
La prima è che il Trentino visto in TV non ha bisogno di campagne pubblicitarie che ne decantino le bellezze: bastava guardare le immagini.
La seconda è legata all’autorevolezza che ha accompagnato l’intera manifestazione. E il successo dei campionati europei, dell’organizzazione impeccabile e dei risultati a livello sportivo sono stati un’ottima referenza in termini di credibilità.
La terza è di natura economica. Mentre il resto degli investimenti pubblicitari di Trentino Marketing è attribuibile all’esercizio in corso, quello relativo ai Campionati europei di ciclismo va ammortizzato in più anni. Infatti non si tratta di un’operazione promozionale ma di immagine.
Insomma, non ci resta che fare i complimenti.
Chapeau! In alto i calici.
GdM