Alla Libreria del Festival «La lunga notte dell’Euro»
«L’Europa evidentemente non è così debole come si pensava, la BCE ha dato prova di grande flessibilità»
Titolo: La lunga notte dell'euro
Autore: Barbera Alessandro; Feltri Stefano
Editore: Rizzoli 2014 (collana Saggi italiani)
Pagine: 228, brossura
Prezzo di copertina: € 16
Ebook: Disponibile
Presentato il libro «La lunga notte dell’euro» di Alessandro Barbera e Stefano Feltri per il quale «l’Europa evidentemente non è così debole come si pensava, la BCE ha dato prova di grande flessibilità».
Barbera ha sottolineato una nuova voglia di sussidiarietà tra gli Stati membri.
Per l’economista Taddei l’Europa continuerà il processo di cambiamento, Puglisi critico verso i meccanismi decisionali del Consiglio europeo.
«C’è una cosa che ci ha detto Romano Prodi mentre scrivevamo questo libro. Se è tornata la fiducia nell’Italia e nell’Europa tra gli investitori internazionali è perché hanno visto che la casa europea, nonostante tutte le scosse di terremoto, non è poi così fragile – ha dichiarato il giornalista Stefano Feltri, durante la terza giornata del Festival dell’Economia di Trento, durante la presentazione del libro che lui e il collega Alessandro Barbera hanno scritto per Rizzoli. – L’Europa evidentemente non era poi così debole. I commentatori, soprattutto quelli americani, l’hanno un po’ sottovalutata.
«C’è meno rigidità di quanto comunemente si pensi; la BCE ha dato prova di grande flessibilità, con il whatever it takes di Draghi ma non solo; sono stati fatti dei passi avanti, con l’unione bancaria e la creazione, se non degli eurobond, almeno di un embrione di essi.»
A parere di Feltri, sono due le sfidi che attendono l’Europa.
«La tregua che i mercati hanno dato all’Europa ha come base la promessa della crescita; ancora, alle ultime elezioni europee gli elettori hanno creduto di votare per un presidente della Commissione europea, ma ora i capi di governo gli dicono che non era vero…»
Per Barbera «il processo di legittimazione e democratizzazione dell’Europa rimane lento e difficile. Lo strapotere della BCE nasce dall’assenza di un potere politico, ma la BCE non è un organo eletto».
«Ovunque tra gli Stati c’è una grande voglia di riprendersi sovranità, forse si è andati troppo in là. L’Europa così com’è non piace, credo si vada verso una richiesta di maggiore sussidiarietà.»
Alla presentazione del libro hanno partecipato anche gli economisti Filippo Taddei, della John Hopkins University, e Riccardo Puglisi, ricercatore nonché editorialista del «Corriere della Sera».
Secondo Taddei, «ci dobbiamo aspettare che il cambiamento europeo continui, ma nelle stesse modalità del passato: per necessità, senza pianificazione, sempre sull’onda dell’emergenza. Perché il motore che ha portato l’Europa a riformarsi è sempre stato il bisogno».
Una grande novità degli ultimi tempi è la tanto sospirata «unificazione bancaria, un bail-in, non un bail-out delle banche, perché fino all’8% delle sofferenze pagheranno loro, non i cittadini».
Da parte sua Puglisi ha espresso un giudizio positivo sull’operato della BCE «baluardo che ha tenuto in piedi la baracca», mentre ha espresso alcune riserve sui meccanismi di decisione dell’Europa, e in particolare il Consiglio europeo «farraginoso e lento».