«I Guardiani del silenzio» – Di Bruno Lucchi

L’itinerario di stupore e bellezza, a Pordenone, si arricchisce fino al 31 marzo con due grandi e importanti Installazioni

Il bosco dei sentieri del silenzio.
 
I guardiani del silenzio, così titola Boris Brollo il critico da cui è partita l’idea di questa mostra con le opere dell’artista trentino Bruno Lucchi, realizzata da Comune di Pordenone e Pordenone fiere, un suggestivo percorso artistico lungo le vie e le piazze della città.
Il sindaco Alessandro Cipriani e il presidente di Pordenone fiere Renato Pujatti hanno voluto che due grandi installazioni presentate all’evento PordenoneArte dal 12 al 20 gennaio, rimanessero in città andando così ad arricchire l’itinerario giungendo ad un totale di 70 opere suddivise in 17 installazioni.
Sotto la splendida Loggia del municipio, palazzo originario del 1200, la grande installazione Il bosco dei sentieri del silenzio, cinque grandi figure in semire che abitano nel silenzio un bosco di betulle.
Nel Museo civico d’arte, palazzo Ricchieri, a fianco del municipio, la seconda installazione dal titolo Beato il popolo che non ha bisogno di eroi, uno schieramento composto da ventinove elmi in semire ossidi e smalti e cinque formelle sempre in semire e ossidi con la celebre frase di Bertold Brecht.
 
Un pieghevole e un catalogo edito da Artestruttura di Giancarlo Caneva, accompagna i visitatori nel centro storico della città.
Nel testo critico Boris Brollo parlando dell’artista dice:
«[…] Ed è in questo ambito metafisico che si muove la scultura di Bruno Lucchi. Egli, vivendo in montagna, sente il fascino totemico e spirituale che questa riversa sugli uomini. Il totemismo della montagna piantata a terra e innalzata verso il cielo sembra cercare un confronto con l'uomo.»
«[…] Ed ecco i suoi totem di argilla ergersi verso il cielo. Guardiani muti ed immoti a protezione di qualsivoglia pensiero puro. Essi spezzano il vento; essi si specchiano nelle nuvole e nel cielo. Essi sono a guardia del Silenzio della Natura in cui sono immersi. Silenzio originario e naturale rotto solo dal rumore/suono dell'uomo che del silenzio ne fa una pausa artificiale.»
«[….] Certo Bruno Lucchi è anche autore di figure dallo sguardo fisso e capelli al vento, segno di donne libere sfidanti come amazzoni il genere umano.»
«[…] Ma soprattutto va letto in questa dimensione spirituale della montagna intesa come luogo ascensionale dell'interiorità verso l'alto: Dio. E verso il Silenzio: luogo interiore dell'anima.»
 
Bruno Lucchi - www.brunolucchi.it
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 «Beato il popolo che non ha bisogno di eroi»