Valduga: «Angelo Bettini: un esempio di impegno civile»

Commemorato l’avvocato ucciso dai nazifascisti a Rovereto 78 anni fa

«Qui lavorava Angelo Bettini».
È quanto si può leggere nella pietra d’inciampo collocata nel marciapiedi accanto a palazzo Candelpergher, in Corso Bettini a Rovereto.
Ed è proprio da queste parole che il Sindaco Francesco Valduga ha voluto iniziare il discorso ai piedi del monumento che ricorda l’avvocato roveretano a 78 anni dall’assassinio avvenuto per opera dei nazifascisti.
«È dentro quella capacità di lavoro, fino alle estreme conseguenze per certi versi, del dovere ad ogni costo, come ci avrebbe poi esortato a fare Alcide De Gasperi, a quella capacità di andare oltre a quello che è già l’impegno nell’esercizio appassionato di una professione, l’avvocato, che si sostanzia il legame tra la città e Angelo Bettini.
«Un uomo che ha sacrificato la propria vita in nome dei più alti ideali di democrazia e libertà, lasciandoci in eredità la testimonianza di un sacrificio che dobbiamo ricordare per dire davvero mai più
 
Un impegno sottolineato dalla Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rovereto, Monica Aste, che ha voluto porre l’accento su quanto Bettini sia ancora oggi una figura rappresentativa.
«Dedito al lavoro e all’impegno civile, è un esempio di quella vocazione che deve appartenere a chi si dedica a questa professione.
Gli avvocati – ha detto – stanno purtroppo abdicando al ruolo sociale, che negli anni ha dato vita a figure di straordinario valore come Bettini stesso, ma anche Giorgio Ambrosoli, assassinato da Sindona, o Fulvio Croce, ucciso dalle Brigate Rosse.
«Credo che la loro vita debba essere fonte di ispirazione, perché per essere, e non solo fare, l’avvocato, bisogna essere consapevoli di essere presidio della democrazia e dei diritti costituzionali.»
 
Patrizia Corona, vicepresidente del Consiglio nazionale forense, ha ribadito quanto sia importante ricordare l’avvocato Bettini nel suo ruolo professionale e nell’impegno portato avanti fino all’ultimo giorno.
«L’avvocato – ha detto – è partigiano per ruolo, perché parte nel processo forense, in difesa dei diritti umani e della libertà dell’individuo.
«Il ruolo sociale che l’avvocatura rivendica è quello di essere presidio della libertà di ciascuno, non solo nelle aule dei tribunali ma nel quotidiano.»
 
Dopo la partecipata cerimonia presso il Cimitero San Marco, è stata deposta una corona di fiori in Corso Bettini, sotto lo studio che fu dell’avvocato di cui la via settecentesca della città porta oggi il nome.
Come ha voluto ricordare il Sindaco Valduga, la storia di Angelo Bettini è raccontata nel Docufilm, di Katia Bernardi, «Angelo Bettini: una verità processuale», promosso dal Comune di Rovereto, che sarà trasmesso questa sera, martedì 28 giugno 2022, e in replica domenica 3 luglio 2022, alle ore 21.00 su Telepace Trento, canale 12 del digitale terrestre nello spazio di palinsesto a cura della Fondazione Museo storico del Trentino.