Quel vino affinato nel granito – Di Giuseppe Casagrande
La Cantina Valle Isarco ha presentato l'ultimo gioiello: un Kerner che riposa in una «botte» da 960 litri realizzata da un blocco di roccia di 20 tonnellate
La botte da 960 litri realizzata da un blocco di granito (20 tonnellate) della Valle Isarco.
La ricerca e la sperimentazione per l'affinamento del vino non conosce limiti. Dalle tradizionali botti di rovere e acacia alle anfore, dai contenitori di acciaio al vetroresina, dal cemento alla terracotta, dal gres alla ceramica. L'ultima novità è la roccia, meglio il granito.
Nei giorni scorsi la Cantina Valle Isarco, una delle realtà emergenti e virtuose dell’Alto Adige, ha presentato Granit 960, un Kerner in purezza vendemmia 2020 affinato nel granito, roccia tipica della Valle Isarco.
La nuova etichetta, che da pochi giorni ha debuttato sul mercato, racchiude in una elegante confezione un vino maturato e affinato in un contenitore unico al mondo: una «botte» da 960 litri realizzata da un blocco singolo di granito della Valle Isarco di più di 20 tonnellate.
Una vera e propria scultura realizzata in esclusiva per la cantina, che simboleggia la quintessenza del «terroir» in cui nasce.
Un collage di foto del vino affinato nel granito. In primo piano Armin Gratl.
Il direttore Armin Gratl: «È la sintesi tra la tradizione e l'innovazione»
«Granit 960 - ha spiegato il direttore generale della Cantina Valle Isarco, Armin Gratl -presenta una visione innovativa per la viticoltura e incarna la simbiosi tra tradizione e innovazione, con l’obiettivo di evidenziare l’unicità della nostra zona di produzione. L’esclusività di questo progetto si riflette in ogni aspetto, dall’idea all’attuazione, fino al prodotto finale. Non è solo un’ode alla diversità minerale della nostra regione, ma offre anche un’esperienza gustativa senza paragoni.»
Il direttore della Cantina Valle Isarco Armin Gratl davanti al blocco di granito di 20 tonnellate.
«Granit 960» vendemmia 2020: un vino fresco, sapido e longevo
Fresco, sapido e longevo, l'ultimo gioiello della Cantina, il «Granit 960», è frutto della vendemmia 2020. Questo Kerner esclusivo trae la sua straordinaria mineralità dalla singolare maturazione in questa «botte» di granito, un metodo che esalta le qualità intrinseche dell'uva. Affinato per un anno in granito, un anno in acciaio e oltre 18 mesi in bottiglia, il vino sviluppa una complessità sorprendente, mantenendo al contempo una freschezza che promette una notevole longevità.
Al naso, si distinguono le note cristalline di agrumi e fiori bianchi, seguite da un retrogusto di erbe alpine e una punta di sale. In bocca, la struttura è elegante e bilanciata, con un'acidità brillante che danza attraverso un finale lungo e persistente.
Il monastero di Sabiona con i vignetti terrazzati della Cantina Valle Isarco.
Un vino esclusivo disponibile solo in alcune selezionate discoteche
Unico il contenitore di affinamento, unico il vino che ne scaturisce, unica anche la strategia di distribuzione, focalizzata sull'esclusività e su una scelta in controtendenza: «Il Kerner Granit 960 sarà disponibile solo in enoteche accuratamente selezionate e tramite vendita diretta» ha dichirato in sede di presentazione il direttore della Cantina Armin Gratl. «Non è prevista - ha aggiunto - la vendita al settore della ristorazione. Il motivo? Per preservare la sua unicità e il carattere esclusivo, ma anche perché questo vino richiede una spiegazione dettagliata prima del consumo, che non sempre è garantita in un ristorante».
La bottiglia è chiusa da una gommalacca con sabbia di granito
Anche il branding e il design di Granit 960 mirano a comunicare la storia e l'unicità di questo Kerner: il design dell'etichetta e della confezione è di altissimo pregio, suscita curiosità, ma soprattutto trasmette il legame del vino con la sua origine e il suo metodo di produzione.
La bottiglia chiusa da una gommalacca personalizzata con sabbia di granito, dalla texture ruvida, e avvolta in una velina sempre color granito, è custodita in un cofanetto al cui interno è stato inserito un cassettino dove è riposto un sacchetto di velluto contenente un pezzo del granito scartato nello scolpire il fusto in cui ha maturato il vino.
Per ogni annata 500 bottiglie numerate e altre 500 per l'archivio
Altro particolare esclusivo: in una tasca è posizionato un libretto con la descrizione della genesi e i caratteri unici del Kerner «Granit 960» e le istruzioni per iscriversi al Club Granit 960, attraverso un sito dedicato (www.granit960.it). Il club consentirà ai membri durante l’anno di prendere parte a eventi speciali dedicati in esclusiva a loro.
Di questo vino del segmento «Premium» saranno disponibili sul mercato solamente 500 bottiglie per ogni annata, tutte numerate. Altre 500 bottiglie saranno messe da parte per future collezioni, per le «verticali» di degustazione ed eventi eccezionali.
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande - [email protected]