«L’impronta nel tempo» – La storia raccontata… dal basso

Presentato a Palazzo Trentini il volume di Mara Davi che racconta la lunga storia delle calzature – Di Alberto Pattini

Titolo: L'impronta nel tempo
La scarpa dalle origini al Ventunesimo secolo
 
Autore: Mara Davi
Editore: Edizioni Osiride
 
Pagine: 360 - formato cm 21x28
Prezzo di copertina: € 30.00
 
 IL CONTENUTO
Questo libro propone una lettura innovativa e curiosa della storia della scarpa e dell’arte della calzatura nella civiltà occidentale, dalla Preistoria al Ventunesimo secolo, colmando un vuoto nel panorama bibliografico di settore, per completezza e approfondimento storico degli argomenti trattati.
È stata raccolta una curiosa sfida rappresentata dall'identificazione delle tipologie e dei modelli di calzature, in base alle fonti scritte, iconografiche e materiali, ricercate nelle diverse epoche, costituendo cio' una originale raccolta che illustra l’evoluzione della calzatura nel tempo.
L’orizzonte temporale trattato nella prima parte del libro corrisponde alla descrizione della storia della calzatura nei periodi più remoti, dalla Preistoria al tempo dei Romani, riportando le notizie e gli approfondimenti raccolti in quasi dieci anni di ricerca, anteponendo ad ogni periodo un utile inquadramento sintetico delle principali notizie storiche e di costume.
In seguito si è descritta l’evoluzione della scarpa dal Medioevo all’Età moderna, con le numerose testimonianze e paralleli rispetto ai giorni nostri, fino a descrivere l’Età contemporanea. Lo sguardo, rafforzato dai numerosi approfondimenti storici, si è poi proiettato sugli ‘stilisti italiani e ai calzolai moderni’, con illustrazioni molto particolari e testimonianze di rara efficacia e rappresentatività dell’arte italiana della calzatura.
Le esposizioni ‘museali’ storiche italiane visitate e descritte nel libro, costituiscono una sorta di museo diffuso della tradizione calzaturiera. Di rara bellezza le riviste illustrate di moda scovate nella collezione di Castel Thun, che illustrano le calzature italiane, tedesche e francesi in voga nell’Ottocento. Molto interessante anche la ricerca compiuta e descritta sulla corporazione medioevale dei caliari italiani e tedeschi di Trento (dal tardo latino caligarius) e l'identificazione dei modelli di calzatura utilizzati dai vari ceti sociali nel cinquecentesco Ciclo dei mesi raffigurato sulle pareti di Torre dell’Aquila nel Castel del Buonconsiglio a Trento, oltre alla rappresentazione della scarpa in famosi dipinti e nelle favole più classiche.
 
 LA PRESENTAZIONE 
È stato presentato a Palazzo Trentini, sede del Consiglio provinciale di Trento, nella sala Aurora stracolma, l'interessante fatica editoriale sulla scarpa di Mara Davi.
Il Presidente del Consiglio, Bruno Dorigatti, ha dato merito a un lavoro editoriale che a dispetto della funzione apparentemente umile dell'oggetto raccontato, in realtà passa in filigrana la storia delle persone e delle società.
Che la scarpa possa avere un'anima - e raccontare anche dolore e strazio - lo dimostra la montagna di calzature conservate nel museo di Auschwitz: memoria collettiva, ha osservato il Presidente, di un momento straziante del secolo breve.
Ad illustrare criticamente il libro «L'impronta nel tempo» edito da Edizioni Osiride di Rovereto si sono incaricati il professor Andrea Leonardi, ordinario di economia e management all'ateneo di Trento, e Roberta Giovanna Arcaini, funzionario esperto della Soprintendenza ai beni archivistici della PaT.
 
Un libro che per davvero racconta la storia dell'uomo che cammina. Sì, proprio dalle sue estremità inferiori: dalle scarpe.
È il racconto di come pianelle, tacchi e stivaletti hanno camminato lungo i secoli, arrivando alla grande arte calzaturiera italiana di oggi dopo avere preso le mosse dai calzari romani, dai sandali egizi e dalla rozza calzatura fatta di fibre vegetali, ritrovata sotto il ghiaccio ai piedi dell'uomo del Similaun.
Si è parlato anche di Trentino, narrando delle confraternite dei Garbari e dei Calliari e delle povere sgalmere ai piedi della gente umile, con i chiodi manufatti dai ciuaròi ledrensi, presenti nei dipinti del pittore trentino e internazionale Eugenio Prati, o ancora delle eleganti calzature che appaiono nell'affresco relativo a gennaio nel ciclo dei Mesi a Torre dell'Aquila. 
 
 L’AUTRICE MARA DAVI
Laureata in Economia e Commercio e Dottore Commercialista, Mara Davi (foto) svolge la professione a Trento nell'ambito della consulenza fiscale, aziendale e finanziaria, oltre alla revisione in Società e Comuni.
Nata nel 1969, mamma di quattro figli, trova nell'edizione di questo libro e nella passione per le calzature, cullata in famiglia e trasmessa dal padre medico ortopedico, dopo quasi dieci anni di fatiche e ricerche, la realizzazione di un sogno.
 
Alberto Pattini
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